Anno | 2003 |
Genere | Sperimentale, |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Jim Jarmusch |
Attori | Roberto Benigni, Steven Wright, Steve Buscemi, Iggy Pop, Tom Waits, Cate Blanchett Alfred Molina, Bill Murray, Steve Coogan, Isaach De Bankolé. |
Tag | Da vedere 2003 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,05 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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12 episodi con ambientazione fissa compongono un progetto iniziato nel 1986 e che attraverso gli anni giunge infine a compimento. Come in tutti i film... In Italia al Box Office Coffee & Cigarettes ha incassato 605 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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12 episodi con ambientazione fissa compongono un progetto iniziato nel 1986 e che attraverso gli anni giunge infine a compimento. Come in tutti i film ad episodi, sta allo spettatore eleggere i suoi favoriti, e in C&C c'è di che scegliere. Tanti grossi nomi prestano il loro volto all'amico Jarmusch, in un carosello di personaggi che hanno in comune tre cose: fumano, bevono caffè e parlano di cose assolutamente prive di senso.
La palma d'oro per il dialogo più improbabile a Tom Waits e Iggy Pop, due tra gli individui più "storti" e indispensabili del nostro tempo.
Per quanti condividono e vivono l'idea che caffè+sigarette sia il matrimonio più riuscito di sempre, potrebbe diventare un vero manifesto.
COFFEE & CIGARETTES disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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11 episodi con la stessa ambientazione nella quale due persone dialogano bevendo caffè e fumando sigarette. Si passa da sketch più sperimentali (Renee) ad altri più convenzionali (Champagne) accomunati da un bel bianco e nero (scelta obbligata poiché il primo sketch è del 1986 e gli ultimi del 2003). Come molti film ad episodi ce ne sono alcuni molto riusciti ed altri che non sono neanche episodi a [...] Vai alla recensione »
Attorno a un tavolino, con tazze di caffè, fumando una sigaretta, si svolgono 11 scenette con personaggi grotteschi e dialoghi improbabili. Il film è un collage di cortometraggi, iniziato nel 1986 e terminato nel 2003. Prodotto indipendente, Coffee and cigarettes nacque come ipotetico spin off del Saturday Night Live, commissionato allo Jarmusch del coevo Daunbailò: da qui il [...] Vai alla recensione »
Film quasi unico nel suo genere. Cast di tutto rispetto, in alcuni episodi risulta un po' lento e dal significato sfuggente, mentre alcuni passaggi sono davvero notevoli per contenuto, cast e regia.
Non ricordo di avere mai visto un film così vuoto e noioso come Coffee and cigarettes. Dialoghi assolutamente vuoti , che non lasciano nulla di niente . Ho inutilmente aspettato fino a metà film che qualcosa decollasse , ma mi sono reso conto che oramai ero in trappola , fino alla liberazione del the end.
Jim Jarmusch si conferma artefice di prodotti assurdamente noiosi, e comunque decisamente vuoti. Cosa voleva dire con quest'accozzaglia di materiale raccogliticcio? Sarò stupido io, ma proprio non ci arrivo. Stare ad ascoltare i discorsi di gente qualunque in treno o in una sala d'attesa di un dentista o di un barbiere è decisamente più interessante.
12 episodi sensa alcun nesso se non quello di bere caffè e fumare sigarette. Forse è l'unica cosa che hanno in comune persone diverse con interessi diversi. Dialoghi interessanti e in molti casi divertenti. Il film è girato sempre intorno a dei tavoli dove viene servito caffè, ma nonostante questo le scenografie sono molto curate. Originale ed unico. Da vedere.
All'inizio, nel lontano 1986, fu un filmato di 6 minuti, Coffee and Cigarettes, con l'ancor giovane Roberto Benigni che seduto al tavolino di uno scalcinato bar intratteneva in un inglese ruspante (effetto perso nel doppiaggio italiano) un dialogo alla Ionesco con lo sconosciuto Steven Wright, mentre entrambi compulsivamente fumavano e bevevano caffè.
Concepito come un cd visuale diii pezzi, il film svela la sua anima in fondo ai titoli di coda. Quando appare la scritta "Long live to Joe Strummer". Un omaggio a un fratello di sangue che se n'è andato, troppo presto e troppo in fretta. Il film è attraversato da un sentimento rock nella scelta dei personaggi, nell'andamento, nel ritmo dei vari episodi.
Qualche tempo fa, nel suo fervore antitabagista, il Ministero della Salute ventilò l'intenzione di apporre scritte contro il fumo anche a tutte le sequenze cinematografiche in cui qualcuno aspira dall'odiata sigaretta. Se l'ipotesi fosse passata, avrebbe reso inguardabile un film come quello di Jim Jarmusch, dove tutti fumano dal primo all'ultimo fotogramma.
Il caffè e le sigarette. La nicotina, la caffeina e qualche altra sostanza. Il cinema di Jim Jarmusch è anche cinema della dipendenza tossica oltre che della scomparsa e della mancanza. Lo sguardo non è mai cinico o inquisitorio ma comprensivo e tollerante. I protagonisti degli 11 episodi di Coffee and Cigarettes lottano con il vuoto di esistenze senza meta e con il tempo che continua a sfuggire loro [...] Vai alla recensione »
Attorno a tavolini da bar con caffè e sigarette, Iggy Pop e Tom Waits cianciano di batteristi e di dischi che mancano nel juke-box; il duo rock osannato The White Stripes si interessa di condotti di energia; Alfred Molina e Steve Coogan si scambiano civili sospetti e colpi bassi; GZA e RZA (dei Wu-Tang Clan) incontrano l'acchiappafantasmi cameriere Bill Murray in incognito, più fantasma di tutti; e [...] Vai alla recensione »
A Parigi degli anni e la New York dei settanta, l'utilizzo della nicotina come insetticida e il gemello cattivo di Elvis. Seduti al tavolo con tovaglietta a scacchiera, i quattro amici al bar di Jim Jarmusch parlano a ruota libera di tutto e di niente. Ma il film, a tratti esilarante, a volte solo surreale, vale soprattutto per il suo spirito libero e rock e per la giocosa complicità che chiede ai [...] Vai alla recensione »
Di questi tempi, occorre prestare molta attenzione a un autore come Jim Jarmush, che con Dead Man e soprattutto Ghost Dog si è meritato un posto d'onore nella storia dei cinema americano. Perché non ce ne sono più tanti di cineasti come lui, indipendenti, estranei alle mode, coerenti e sapientemente estemporanei, ma, per correttezza, bisogna anche arrabbiarsi quando proprio uno come lui decide all'improvvis [...] Vai alla recensione »