Anno | 2003 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Ettore Scola |
Attori | Valerio Mastandrea, Sabrina Impacciatore, Arnoldo Foà, Antonello Fassari, Stefania Sandrelli Simona Cianti, Massimo Sarchielli, Rolando Ravello, Giorgio Colangeli, Edoardo Leo, Alessandra Costanzo. |
MYmonetro | 2,50 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 marzo 2014
Ettore Scola racconta la sua amata Roma attraverso una serie di brevi episodi, comici e drammatici, interpretati da tanti bravi attori legati in qualche modo alla capitale. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO NÌ
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Una giornata qualunque nella città eterna. Tanti piccoli frammenti di vita si susseguono in una carrellata di personaggi attraverso le storie dei quali, dalla tragedia alla commedia, Scola ci racconta la sua amata Roma. Il filo conduttore dei tanti episodi slegati tra loro è un autobus che percorre le strade della città, dall'alba al tramonto. Per scrivere storie interessanti bisognerebbe tornare a prendere il tram (o,nel caso presente, l'autobus) come suggeriva Zavattini? Forse sì, ma di certo bisognerebbe avere interesse a narrare: interesse che Scola non sembra avere più. I bozzetti rimangono tali, qualcuno più riuscito (vedi lo sketch iniziale di Mastandrea), altri francamente inutili quando non imbarazzanti. Il racconto ne soffre fino a smarrirsi, tra paurose ovvietà, personaggi per lo più vignettistici e una regia sciatta ben oltre i limiti del televisivo. Sicuramente onesto, talmente disarmato e disarmante da non poterne parlare davvero male: ma di sicuro non se ne può parlare bene.
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Ci sono attori molto molto bravi che allora, nell´anno del film, erano in via di affermazione tra cui Valerio Mastrandrea e Salvatore Marino, poi l´attore e scrittore Erler che e´il papa´ di sinistra della ragazza che nel centro sociale ove con la moglie danno il loro contributo di soliderieta´ mentre la figlia annuncia che si sposera´con un ragazzo di colore e lui [...] Vai alla recensione »
Carina l'idea di voler raccontare una giornata qualsiasi, di gente qualsiasi, senza che sia successo nulla di strano o di particolare, ma lo si poteva fare con più incisività, più vitalità, più ritmo senza trasformare il tutto in una massa di storielle messe insieme a caso senza logica e senza un filo conduttore.
Non so perchè di questo film si parli così male, a me è piaciuto tanto. Fantastici Mastandrea e Foà! voto 3,5!
I titoli di testa scorrono sul selciato fatto di ruvidi e consunti “sampietrini”, i cubetti di porfido che lastricano le strade di Roma. Immagine emblematica, perché i “sampietrini” sono come l’Urbe, insensibile all’usura del tempo e alle vicende della Storia. Se con Roma Fellini aveva restituito un ritratto onirico e visionario della capitale, se Luigi Magni aveva evidenziato le contraddizioni di [...] Vai alla recensione »
Un autobus. Le vie, gli sguardi di chi si alza all'alba, le parole, gli incontri. Un semaforo. La zingarella che mostra il cartello "ho fame", il pannello che fornisce le quotazioni di borsa. La sala da Bingo di chi punta al colpaccio e la casa di cura di chi spera in qualche ricordo sfocato; la scuola che emargina, il cimitero che parla o il bar del barista razzista.
Ettore Scola tra Zavattini e New York, tra le proprie esperienze "militanti" di ieri e quelle recenti. Scola che dedica un personale album di brevi e fulminanti annotazioni alla città che considera in tutto e per tutto sua anche se non gli ha dato i natali. Una Roma ritratta "pedinando" i suoi vecchi e nuovi abitanti: sotto l'occhio sornione del regista si mostra al contempo splendida e oscena, conservata [...] Vai alla recensione »
Gente di Roma senza romanesco né romanità, senza politica né Vaticano. Ettore Scola - avrebbe potuto intitolare “gente di oggi” il suo nuovo film che contempla personaggi e luoghi della città amata e malfamata dove ha quasi sempre vissuto, paesaggio e palcoscenico prediletto del suo cinema e anche del cinema italiano. Per raccontare la capitale (o l’Italia, o l’Europa) Scola ha scelto lo stile narrativo [...] Vai alla recensione »
Un disoccupato non ha il coraggio di dirlo alla moglie e finge di andare al lavoro. Un ricercatore sociale di colore importuna un giovane (Mastandrea) sull’autobus. Una vecchietta crede che siano tornati i tedeschi al ghetto, e invece è una troupe Tv. Stefania Sandrelli gioca con i nipotini al parco. Una mamma perde la bambina durante la manifestazione di San Giovanni mentre Moretti parla, e gliela [...] Vai alla recensione »
Girato in digitale, è il primo film postneorealista che invece di un personaggio "pedina" una città: il barista razzista, gli immigrati, il vecchio nell'ospizio, il passaggio di una diva (Stefania Sandrelli), e i luoghi, il metrò e l'autobus, le piazze, i caffè, le case e i locali. E tuttavia, proprio compilando escono le intenzioni e i limiti, la limitazione dello sguardo a un popolo parziale, di [...] Vai alla recensione »