Scene da un crimine

Lenny, in procinto di sposarsi, sta per lasciare il lavoro di autista per un boss. Giunto all'ultimo incarico si trova coinvolto senza volerlo nel rapimento di un facoltoso uomo d'affari,Jimmy Berg. Così il progetto del ritiro rischia di sfumare. Schema abusato dal cinema americano quello dell'"ultima giornata". Qui viene riproposto senza particolare originalità cercando di porre in rilievo una supposta inscindibilità del essere maschi dalla violenza e con un riferimento, tanto per gradire, a Steve McQueen. Che dall'aldilà forse ringrazia e forse no. 

Basso costo, buoni attori, trama potenzialmente interessante. Potenzialmente. Un ragazzo arrotonda il proprio budget facendo da autista "discreto" a un malavitoso. Un giorno qualcosa va storto e il giovane si trova conivolto in prima persona nel rapimento di un pezzo grosso. Tra due fuochi, dovrà affidarsi all'istinto per cercare di tenere la situazione in pugno. Le buone prestazioni di Jeff Bridges e Noah Wyle non riescono da sole a dare carattere all'opera. Ritmo lento, narrazione dispersiva, colonna sonora inconsistente: questi i problemi che contribuiscono maggiormente a vanificare le possibili qualità di una sceneggiatura promettente. In questo contesto la mancanza di coralità compositiva compromette fatalmente la presa del titolo sullo spettatore. Il thriller non vibra nemmeno nelle scene cruciali e si ha quasi la sensazione di assistere a un'opera incompiuta. Da consigliare ai soli fan di Jeff Bridges.