Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Amir Naderi |
Attori | Sara Paull . |
MYmonetro | 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 settembre 2016
Gretchen è affetta da disturbi ossessivi compulsivi e da manie. Ogni anno ingaggia una insolita sfida con se stessa e cerca di battere il proprio record personale: risolvere più di 77 cruciverba in 24 ore
CONSIGLIATO NÌ
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Gretchen ha un obiettivo: in un'intera giornata, deve battere il proprio record personale di risoluzione di cruciverba, attualmente fermo a quota 77. Ma non sa concentrarsi nel silenzio, e perciò si infila nella metropolitana della sua città, New York, e si accinge a risolvere i giochi enigmistici che ha portato con sé. Susciterà la curiosità e l'ilarità dei passanti, mentre nel frattempo la madre la cerca, lasciandole messaggi non meno folli sulla segreteria telefonica. Riuscirà Gretchen a battere il suo record? In un bianco e nero contrastatissimo, Amir Naderi, figura di punta del cinema iraniano trasferitosi a New York all'inizio degli anni '90, chiude una sua personale trilogia su Manhattan iniziata nel '93 con "Manhattan by numbers". L'elemento di sfida della protagonista alla città tentacolare è interessante, ma il film si arrotola ben presto su se stesso, divenendo un autocompiaciuto esercizio di stile.
Animata da una determinazione assoluta, decisa a battere il suo record personale, Gretchen inizia una gara contro se stessa per risolvere 78 cruciverba in 24 ore, scegliendo la metropolitana di New York come luogo non-luogo per la sua maratona. In una litania di telefonate, intanto, la madre le dà suggerimenti mentre la ragazza continua la sua gara ossessivamente, sempre in movimento, ma un movimento fine a se stesso. Forse meno conturbante di "Manhattan in cifre", il primo film della trilogia newyorkese di Naderi, ma altrettanto originale, Marathon è il viaggio solitario e simbolico di una ragazza che trasforma un passatempo in una gara di dimensioni epiche, forse l'unico modo che ha trovato per distinguersi in una società che invece richiede l'omologazione
Trilogia e film forse unico su New York, “Marathon”, tanto straordinario quanto poco visto del regista iraniano Amir Naderi, non inferiore a Kiarostami, anche se largamente meno conosciuto. “Marathon” è infatti un film, che (ci) dà la sensazione di esserci interamente lì nella megalopoli con tutti i sensi accesi: la vista, l’udito; perché è un film che, nel suo realismo quasi documentaristico, [...] Vai alla recensione »