Titolo originale | Tonari no Totoro |
Anno | 1988 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Hayao Miyazaki |
Attori | Chika Sakamoto, Hitoshi Takagi, Noriko Hidaka, Shigesato Itoi, Tanie Kitabayashi Toshiyuki Amagasa, Daiki Nakamura, Hiroko Maruyama, Machiko Washio, Masashi Hirose, Reiko Suzuki, Shigeru Chiba, Sumi Shimamoto, Tomohiro Nishimura, Yuko Mizutani, Llilian Caputo, Liù Bosisio, Oreste Baldini, Roberta Pellini. |
Uscita | giovedì 10 agosto 2023 |
Tag | Da vedere 1988 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,60 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 luglio 2023
Due sorelline, Satsuki e Mei, dopo essersi tarsferite di casa iniziano a vedere e conoscono i Totoro, creature leggendarie, pelose e dall'aspetto tondeggiante di varia grandezza. In Italia al Box Office Il mio vicino Totoro ha incassato 280 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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A volte per vivere un'emozione bisogna aspettare più di trent'anni. Tanti ne sono passati infatti da quando apparve nei cinema giapponesi Il mio vicino Totoro, diretto da Hayao Miyazaki , già regista di culto in patria grazie ai successi di Nausicaa e Laputa. Con Totoro il regista raccontava per la prima volta il mondo a lui più caro, quello dei bambini, in cui il dettaglio più insignificante rappresenta una grande scoperta e un sentiero poco battuto è l'inizio di una grande avventura.
La storia, ambientata negli anni '50, racconta l'indimenticabile estate vissuta dalle sorelle Satsuki e Mei (la prima di 11 anni e la seconda di 4) , trasferitesi assieme al padre a Matsu no Gô, un piccolo villaggio di campagna circondato da foreste, campi coltivati, fiumi e molte risaie, lontanissimo dagli stereotipi del Giappone supertecnologico, per stare più vicine alla madre, ricoverata in ospedale per una malattia.
La piccola Mei, dopo aver esplorato la casa e i dintorni, s'imbatte in una piccolo e curioso animaletto bianco con due buffe orecchie:seguendo le sue tracce, giunge ad un altissimo albero di canfora al cui interno vive Tororo, lo spirito dei boschi, una enorme creatura pelosa e morbida. Totoro si dimostrerà gentile con le due bambine e permetterà loro di ritrovarsi quando Mei, allontanatasi per portare un regalo alla madre, si perderà nel dedalo di stradine in mezzo al verde.
In Totoro l'inventiva e la creatività di Miyazaki sono ai massimi livelli: la "famiglia" di Totoro, le piccole entità fatte di fuliggine, il soffice e sornione Gatto-Bus (che i bambini possono conoscere "dal vivo" al Museo Ghibli in Giappone), l'incredibile intelligenza e poesia di alcune sequenze (l'attesa dell'autobus sotto la pioggia, forse la più emozionante nella sua garbata semplicità) dimostrano il valore assoluto della pellicola.
Una fiaba moderna, un film dichiaratamente per bambini ma dal quale, come in tutte le pellicole di Miyazaki del resto, anche gli adulti possono e dovrebbero trarre insegnamento. Qui è racchiusa l'intera poetica miyazakiana: c'è l'amore per l'ambiente, per i bambini, il rimpianto per un passato in cui la società ra più grabata e gentile verso il prossimo.
Ciò che stupisce, ma non troppo, del film, è la sua innata freschezza a trent'anni di distanza dal suo esordio nei cinema nipponici. Un'opera indispensabile, graziata, per una volta, da un adattamento italiano encomiabile.
- Totoro appartiene alla personalissima zoologia di Miyazaki. Nel disegnarlo, l'artista giapponese ha pensato al corpo dei procioni e ai baffi e alle orecchie dei gatti. Il "gattobus" invece ricorda lo Stregatto del disneyano Alice nel paese delle meraviglie. Se avessi potuto disegnarli tu, a che cosa (o a chi) ti saresti ispirato? Prova a fare uno schizzo e divertiti a valutare il risultato finale.
- Il film è ambientato nel 1958. Da quali particolari lo capisci?
- Pensa alla scena in cui Totoro incontra per la prima volta Mei, o alla scena in cui aiuta le sorelline alla fermata del bus. Oppure alla danza notturna nel giardino. Come descriveresti il carattere di Totoro?
- Per condurre Mei alla tana di Totoro, Miyazaki pensa a un lungo tunnel di rami intrecciati. Tu quale tipo di soglia le avresti fatto varcare?
- Miyazaki ama rappresentare nei suoi film, e Il mio vicino Totoro non fa eccezione, due diverse tipologie di carattere femminile: la sognatrice e la concreta. Se tu che stai leggendo sei una bimba/ragazza, prova a pensare a chi ti senti più simile: a Mei o a Satsuke?
- Ad una prima lettura del film, Totoro sembrerebbe semplicemente il personaggio di una bella favola, ma se analizzi con attenzione la trama ti accorgi che appare alle sorelline nei momenti più difficili: quando sono sole, quando hanno paura. Totoro dunque potrebbe rappresentare la proiezione onirica del desiderio d'aiuto di Mei e Satsuke, una sorta di "amico immaginario" attraverso cui le bimbe abbandonano il dolore del mondo reale per rifugiarsi nel mondo della fantasia. Tu che cosa ne pensi?
- Uno dei libri più amati da Miyazaki è Il piccolo principe, in cui è scritto: "Non si vede bene che col cuore". È possibile collegare questa frase con il fatto che Totoro e il gattobus sono visibili solo alle due piccole protagoniste?
- Osserva il comportamento di Mei: c'è sempre qualcosa che brilla nell'erba, una casa diroccata diventa "un bellissimo castello di fantasmi" e il mondo, visto attraverso un secchiello rotto, ha tutta un'altra prospettiva. Tu hai mantenuto la capacità di stupirti di fronte alle piccole cose? Provi curiosità, senso di meraviglia?
- Uno dei temi prediletti da Miyazaki è l'importanza dell'armonia tra uomo e natura. Pensa a ciò che dice il papà delle bimbe quando si trovano di fronte al magnifico albero di canfora che troneggia nel bosco: "In tempi passati, alberi e uomini erano amici…. Porgiamogli i nostri saluti e rincasiamo". Perché "in tempi passati"? Secondo te chi è il responsabile della rottura di questa amicizia?
-Il saluto all'albero rientra nel credo scintoista, la religione nazionale giapponese, un politeismo legato anche ai fenomeni naturali. Prova ad approfondire.
- Se la tematica ambientale ti appassiona, ti suggerisco la visione di uno dei film più potenti e tragici di Miyazaki, Principessa Mononoke.
- La prima sera in cui Mei e Satsuke dormono nella vecchia casa diroccata, vengono spaventate da strani rumori. Per tranquillizzarle, il papà dice loro qualcosa che vorrei ricordassi anche tu: "Proviamo a ridere tutti, così metteremo in fuga gli spauracchi".
P.S.: Basta anche sorridere, è già un bell'inizio
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Il fascino e la realtà della vita campestre, delicato, a tratti meditabondo e ad altri spensierato pervade quasi tutto il film, animato dall'allegria gioconda delle bimbe e della loro lussureggiante fantasia... non meno della natura stessa con i suoi ritmi, i suoi colori accesi trascoloranti nel tramonto, palpitante con i loro cuori che ancora sanno avvertire in quelo che le circonda un senso del sacro, [...] Vai alla recensione »
Uno tra i più celebri film d'animazione giapponesi, il 4° lungometraggio del Maestro Hayao Miyazaki, è anche di fondamentale importanza nel processo di graduale scoperta da parte del pubblico occidentale dei capolavori del cinema d'animazione giapponese, al pari del celebre Akira di Otomo. Il mio vicino Totoro è uno dei più delicati e poetici film del regista, [...] Vai alla recensione »
Altro grande film di Miyazaki che da vita al troll totoro, e solo i bambini possono vedere. La poesia impera in ogni film e immagine di questo maestro dell'animazione nipponica. Stupendo il padre delle due bambine, che crede ciecamente al fatto che le due figlie abbiano visto nella nuova casa dei piccoli fantasmini, dandoci subito un ritratto della cultura giapponese che crede molto nella spirituali [...] Vai alla recensione »
Il mio vicino Totoro **** Produzione: Giappone 1988 Genere: Animazione, Fantastico Regia: Hayao Miyazaki Trama: Satsuki e Mei si trasferiscono col papà in campagna. Le due, per caso, incontrano Totoro, un simpatico bestione peloso, che diventerà il loro nuovo compagno di giochi. Mini recensione: Intramontabile favola per bambini e tutte le età, che non rinuncia a trattare [...] Vai alla recensione »
Le piccole Satsuki e Mei si trasferiscono in campagna con il padre, mentre la madre è ricoverata in ospedale. Lì fanno conoscenza con una serie di simpatici e benigni spiritelli dei boschi che fanno capo al meraviglioso, tenerissimo Totoro. Le attendono grandi avventure. Scritto e diretto da Miyazaki è uno dei più meravigliosi lungometraggi del regista: uscito in Italia [...] Vai alla recensione »
Uscito in Italia nel 2009, ma creato da Miyazaki nel lontano 1988, il lungometraggio animato che dà simbolo allo Studio Ghibli (casa di produzione del maestro) è un miracolo di poesia e di sensibilità. Le piccole cose dello straordinario quotidiano (scoprire a poco a poco le stanze di una casa nuova, esplorare il giardino come una foresta misteriosa, seminare e veder crescere le [...] Vai alla recensione »
Nel cuore di "Il mio vicino Totoro" non si trova solo un film d'animazione, ma un portale che ci trasporta in un mondo di pura meraviglia e innocenza. Diretto dal maestro Hayao Miyazaki, questo capolavoro transcende i confini del genere fantasy, abbracciando l'essenza stessa dell'infanzia e della scoperta.La trama, intricata nella sua semplicità, segue le avventure delle [...] Vai alla recensione »
Sicuramente uno dei film meno belli e più leggeri di Miyazaki, oserei perfino dire che sia poco maturo. Qui i risvolti infantili sono molto elevati, la pellicola affronta temi importanti ma che risultano piuttosto banali e ripetitivi (rapporto uomo-natura, la superiorità morale e immaginativa dei bambini sugli adulti, il forte rapporto fra sorelle, malattia, solitudine e lontananza) [...] Vai alla recensione »
Un padre si trasferisce in campagna con le due figliolette Satski e Mei, rispettivamente di dieci e quattro anni. Subito nella nuova casa cominciano ad accadere degli episodi strani: ogni tanto dal soffitto piovono delle ghiande, e le due piccole si accorgono della presenza di strani batuffoletti di fuliggine animati che appaiono e scompaiono, e che altro non sono che degli spiritelli che occupano [...] Vai alla recensione »
Per me, il vero Miyazaki è quello del "Castello errante di Howl" e della "Città incantata". Questo film, se capisco bene, vorrebbe essere un elogio del rapporto tra gli uomini e la natura e, ha osservato qualcuno, dell'infanzia come percezione di alcune cose che con l'età adulta non si capiscono più. la prima lettur è accreditata da un'"Ambientazione" fiabesca anche nel senso letterale del termine [...] Vai alla recensione »
ma cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo? abbiamo dovuto aspettare più di 20 anni per riuscire a vedere totoro, una delle opere d'animazione più famose della storia (tanto nota e popolare che il personaggio principale è divenuto il simbolo stesso dello studio ghibli, la casa di produzione del film). ma come, l'italia, da sempre uno dei paesi al mondo più ricettivi nell'accogliere "i cartoni [...] Vai alla recensione »
Bellissimo, ricco di emozioni e immagini veramente poetiche. Stupenda la caratterizzazione e l'allegria delle bambine. Lo consiglio, per tutte le età!
Innanzitutto mi scuso per il voto: cinque stelline sono tante, forse troppe. Ma con Miyazaki non sono mai sicura e finisco per considerare ogni sua produzione un capolavoro. E se non è un capolavoro, gli si avvicina assai. Satsuki e Mei si sono appena trasferite in una casetta all'ombra di una collina boscosa, in quella campagna giapponese piena di risaie e nonnine e ruscelli, dove le leggende popolari [...] Vai alla recensione »
Ci si accorge dello zampino di Hayao nei primi fotogrammi del film: c’è la sua storia, la sua mano e il suo amore per questo tipo di ambientazioni. Tranquillità, bambini, musica dolce e raffinata. La favola non prende avvio subito, ci addentriamo piano piano nel bosco incantato di Totoro. L’inizio è affidato alla presentazione della famiglia: un papà apprensivo, premuroso e dolce, e le due bambine, [...] Vai alla recensione »
Animazione meravigliosa. L'argomento trattato, la malattia della madre, appare quantomai importante. E' bello sognare, e questo lungometraggio riesce pienamente in questa impresa. Non sembra neanche che ha vent'anni...
Non ci sono sufficienti aggettivi per descrivere quanto sia amabile un film come questo, ricco di inventiva e godibilissimo da parte di qualunque pubblico, grande o piccolo. E se si pensa che ha 20 anni le parole di ammirazione non possono che aumentare, perché i segni del tempo non si sentono e questo in genere è ben più di un indizio. Ironico, divertente, poetico, intelligente, fantasioso, disegnato [...] Vai alla recensione »
in questo film e notevole anche la colonna sonora
Film d'animazione perfetto! Ci abbiamo messo 21 anni per passarlo nei nostri cinema!
Può sembrare un semplice cartone animato per bambini, ma in realtà risulta molto interessante anche per i più grandi, di certo non si può dire che sia il capolavoro di Miyazaki, ma i suoi film hanno il fascino anche nelle semplicità di alcune immagini, ma basta un dettaglio o delle inquadrature per lasciarti a bocca aperta!!! miyazaki è sempre Miyazaki! Non capisco perché in Italia i cartoni animati [...] Vai alla recensione »
in questo film tutto e bello:dai personaggi al disegno, la storia è simpatica e tenera, la bimba e carinissima come dice (bene) ultimoboyscout. miyazaki riesce a fare sempre e solo capolavori e delle sue opere consiglio "la città incantata" "il castello errante di howl"e "nausicaa e la valle del vento"
18 settembre. Finalmente. Vederlo al cinema sarà un'emozione indescrivibile.
Senza neanche pensarci due volte il mio vicino Totoro resterà il mio film preferito dello studio ghibli. Un film che nella sua semplicità ti fa provare talmente tante emozioni che non so nemmeno spiegare a parole. Lo consiglio perché, oltre a trasmettere tanta positività e serenità, ti fa capire l'importanza delle piccole cose.
Miyazaki continua a sfornare capolavori dopo capolavori.. e con questo direi che ha raggiunto il massimo.. è il lavoro del regista giapponese che preferisco!
se vi state domandando: come sarà questo film?, sarà piaciuto all'epoca della prima uscita?...beh fatevi questa domanda...come mai lo Studio Ghibli l'ha scelto come logo...
Solito cartone alla giapponese, di quelli con cui sono cresciuto negli anni '80. Stesse musiche, stesse facce, stessi atteggiamenti, stesso velo di malinconia. E il Totoro sembra il mitico Tenerone del "Drive in". Un bellissimo viaggio nel mondo della fantasia dei bimbi, tra sogno e realtà e un pò di "Alice nel paese delle meraviglie".
Si sa che i bambini, e i cuccioli in genere, sullo schermo se la vedono sempre brutta ed il minimo che può loro capitare è di restare orfani in un amen, senza un vero perchè. Il mieloso Bambi di Disney contiene scene che ancora oggi possono turbare l'animo dei più piccoli ed è doom metal puro, vicino a questo dissepolto presunto capolavoro di Myazaki, che invece è velenoso glucosio puro, che rischia [...] Vai alla recensione »
Strani ritmi, il cinema. Il film di Woody Allen di cui parliamo qui accanto fu scritto per Zero Mostel trent’anni fa, quando il suo autore-attore era ancora giovane, ma è stato girato solo oggi. Assumendo un senso inevitabilmente diverso da quello che avrebbe avuto all’epoca. Il mio vicino Totoro (accento sulla prima "o") invece risale al 1988 e arriva in Italia dopo una serie di capolavori che ci [...] Vai alla recensione »
In Usa è il film d'animazione più visto in tv dopo Toy Story 2 e prima di Shrek: parliamo di Il mio vicino Totoro, fiaba incantata che il maestro nipponico Hayao Miyazaki realizzò nel 1988 con disegno ancora artigianale fotogramma per fotogramma e che molti considerano il suo capolavoro. Premiatissimo ovunque da noi esce con 22 anni di ritardo, ma meglio tardi che mai tanto i classici non invecchiano. [...] Vai alla recensione »
Ha vent’anni ma non li dimostra questo film d’animazione del sublime Miyazaki, che arriva ora sugli schermi grazie agli accordi tra Lucky Red e Studio Ghibli, la factory del maestro premiato con l’Oscar per La città incantata. Anche qui i protagonisti sono bambini, come si conviene a ogni fiaba di formazione. Mei, 4 anni, e la sua “sorellona” Satsuki, 11, si trasferiscono con papà in una vecchia casa [...] Vai alla recensione »
Vuol dire folletto, Totoro. Anzi vuol dire folletto nel giapponese storpiato da una bimba di 4 anni. La piccola Satsuki, quando lo incontra nella foresta, sull'albero più alto, non si spaventa, anzi le si accovaccia sopra aggrappandosi ai peloni, e poi urla alla sorellina Mei, otto anni, danzando di gioia in stile sioux, la sua grande «scoperta». Diventare ciò che guardi, incorporarlo.
A volte c'è qualcosa che rimane trattenuto tra la pancia e la gola, un'emozione allo stato liquido che si ferma sulla superficie degli occhi e non è libera di fluire, per arrivare alle mani, alle dita, alla carta. È quella commossa afasia che produce una vertigine prossima all'incredulità. Ed è ciò che capita, ogni volta, davanti a Miyazaki: la percezione splendida di un'impotenza, dell'incapacità [...] Vai alla recensione »
Sulla scia del grande successo ottenuto dalle ultime pellicole del maestro dell’animazione giapponese, Miyazaki (ultimo in ordine di tempo, Ponyo sulla scogliera), la Lucky Red, che ha distribuito tutti i suoi lavori in Italia, ha deciso di mandare nelle sale un suo film del 1988. Ebbene sì, vent’anni sono passati da quando Miyazaki ha disegnato le avventure di due sorelline che si trasferiscono con [...] Vai alla recensione »
Compiuti 21 anni, ha finalmente licenza di arrivare nei nostri cinema il manufatto forse più caro al cuore di Hayao Miyazaki, Maestro di un'Animazione che predica la poesia semplice ed esprime quella sublime, qui realizzata solo con dita umane. La paffuta creatura del titolo (accento sulla prima o) è un gufobuddha o un topoconiglione che fa da guardiano al bosco presso cui si sono stabilite, per rimanere [...] Vai alla recensione »
La squillante risata di un bambino irrompe nel silenzio della sala: è la migliore recensione a Il mio vicino Totoro, film del 1988 del maestro giapponese dell'animazione Hayao Miyazaki, che giunge solo ora sui nostri pigrissimi schermi. Ottantasei minuti di felicità, di stupore, d'immersione nel candore dell'infanzia: Miyazaki racconta le piccole avventure di due sorelline nel mondo della campagna, [...] Vai alla recensione »