Titolo originale | The Pianist |
Anno | 2002 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Polonia |
Durata | 148 minuti |
Regia di | Roman Polanski |
Attori | Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Frank Finlay, Emilia Fox, Maureen Lipman Ed Stoppard, Julia Rayner, Jessica Kate Meyer, Michal Zebrowski, Wanja Mues, Richard Ridings, Nomi Sharron, Anthony Milner, Lucy Skeaping, Roddy Skeaping. |
Uscita | venerdì 25 ottobre 2002 |
Tag | Da vedere 2002 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,58 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 maggio 2017
Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo ... Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Il pianista ha incassato 4,9 milioni di euro .
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Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo nel '38. Comincia a stringersi la tenaglia nazista che produrrà le prime limitazioni per gli Ebrei: prima leggere -la stella di Davide cucita sul braccio- poi pesanti, poi intollerabili, poi mortali. Fino alla decimazione. Wladyslaw, giovane, talentoso pianista, sta suonando Chopin per una registrazione radiofonica proprio mentre arriva la notizia dell'invasione nazista della Polonia. Il giovane assiste all'orribile spirale: tutta la famiglia deportata e poi le condizioni del ghetto: bambini che muoiono di fame, gente uccisa per nulla, e una piccola parte di ebrei che tradiscono per sopravvivere. Alla fine Wladyslaw è di nuovo al piano, proprio come all'inizio. Ma naturalmente l'esperienza lo ha devastato. Niente, neppure Chopin sarà più come prima. Il film ha vinto la Palma d'oro al festival di Cannes 2002. Molti hanno disapprovato.
Varsavia, 1939. Wladyslaw Szpilman è un giovane pianista ebreo di grande talento. La sua vita viene improvvisamente sconvolta quando i tedeschi invadono la Polonia: Wladyslaw e la sua famiglia vengono rinchiusi nel ghetto insieme a tutti gli altri ebrei della città, ed in seguito i suoi parenti sono deportati nei lager. Rimasto solo, Wladyslaw è costretto a nascondersi per cercare di sopravvivere...
Dopo quarant'anni di attività nel mondo del cinema, il grande regista polacco Roman Polanski firma una delle opere più importanti della sua carriera: Il pianista, una straziante pellicola sul dramma delle persecuzioni razziali che rievoca la dolorosa esperienza vissuta da Polanski stesso all'epoca della sua infanzia, quando la sua famiglia fu rinchiusa nel ghetto di Cracovia e poi sterminata nei lager. Basato sull'autobiografia scritta dal musicista Wladyslaw Szpilman e sceneggiato da Ronald Harwood, Il pianista ha vinto la Palma d'Oro come miglior film al Festival di Cannes del 2002 ed ha conquistato le lodi della critica internazionale, aggiudicandosi tre premi Oscar (miglior regista, miglior attore e miglior sceneggiatura) e sette premi César. Un autentico trionfo per questo capolavoro con il quale Polanski, sulle orme dell'analogo Schindler's list di Spielberg, torna a raccontare la tragedia dell'Olocausto e le sofferenze vissute dal popolo ebraico durante l'oppressione nazista.
Ambientato a Varsavia fra il 1939 (data dell'invasione della Polonia e dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale) ed il 1944 (l'arrivo dell'Armata Rossa e la liberazione della città), Il pianista segue le vicende del personaggio di Wladyslaw Szpilman, che sullo schermo ha il volto smagrito e lo sguardo dolente dell'americano Adrien Brody, premiato con l'Oscar come miglior attore per la sua intensa interpretazione. Nella prima parte, il film ci descrive l'impatto delle persecuzioni antisemite sulla comunità ebraica di Varsavia e sulla famiglia del protagonista; nella seconda parte, invece, assistiamo alla solitaria odissea di Szpilman che, animato unicamente da un disperato istinto di sopravvivenza, si aggira come uno spettro in una città-fantasma devastata dalla guerra. E a tendergli la mano, nel momento del bisogno, sarà il Capitano Hosenfeld (Thomas Kretschmann), un ufficiale dell'esercito tedesco che, in nome dell'amore per la musica, gli offrirà un aiuto assolutamente inaspettato.
L'opera di Polanski si propone dunque anche come una riflessione ed una metafora sul potere salvifico dell'arte, capace, perfino negli abissi più oscuri, di ridare luce alla nostra esistenza e di preservare quell'umanità sepolta sotto le macerie della Storia. Szpilman, che nel bel mezzo della guerra si siede a un pianoforte per suonare Chopin, trova così la forza per resistere attraverso le difficoltà incontrate sul suo cammino, sublimando il proprio dolore nella musica. Polanski non si tira indietro nel mostrarci l'orrore, e soprattutto l'assurda insensatezza di ciò che accadde in quegli anni, ma mantiene sempre uno stile lucido e controllato, evitando di scivolare nel patetico; non per questo, però, la pellicola risulta meno coinvolgente ed emozionante per lo spettatore, impegnato a percorrere il medesimo calvario del protagonista. Un film irrinunciabile, per non dimenticare.
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Untermensch - Inferiori La musica aiuta a vivere, anzi a sopravvivere. Un sopravvissuto, se ancora sano di mente, non può non avere memoria. E la memoria “musicale” di un pianista, è a lunghissimo termine. La musica aiuta anche a ricercare, a sperare di trovare e per quanto riguarda il nostro protagonista, perdonare. Così mi par di capire.
Kein Ruhm, soderen mit Verachhtung. Un pianoforte, le mani sensibili di pianista, espandono nell’aria le note di uno Chopin struggente , commovente. La vibrazione musicale sembra avere la forza morale di vincere il dolore umano dell’ umana violenza . queste note intersecano la follia dell’Olocausto, quasi fossero angeli osservatori.
Il disprezzo porta all’odio e alla morte e questa è la tormentata storia di un sopravvissuto. Un pianoforte, le mani sensibili di pianista, espandono nell’aria le note di uno Chopin .”il notturno in do minore”, struggente , commovente quando inizia il bombardamento e l’occupazione di Varsavia.
A Varsavia quando tutto doveva ancora cominciare, nessuno avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo. In una famiglia Ebrea benestante si scatena la paura come anche nel resto del mondo, quando i tedeschi invadono la Polonia, scoppia il terrore. Il processo è graduale e preciso, come solo i Tedeschi sapevano fare, senza manco accorgersene le famiglie Ebree di Varsavia sono prima costrette a non [...] Vai alla recensione »
THE PIANIST Abbiamo voluto rivedere recentemente The Pianist di Roman Polanski. E’ stato un atto d’amore per uno dei film più importanti degli ultimi anni, che avevamo ingenuamente trascurato o forse colpevolmente frainteso: scettici di fronte al cruciale tema dello sterminio degli ebrei trattato dal cinema – perché riteniamo che i documentari storici [...] Vai alla recensione »
IL PIANISTA (USA, 2002) di ROMAN POLANSKI con ADRIEN BRODY – EMILIA FOX – THOMAS KRETSCHMANN – FRANK FINLAY – MAUREEN LIPMAN – ED STOPPARD – JULIA RAYNER – MICHAL ZEBROWSKI § Wladyslaw Szpilman, giovane e talentuoso pianista, subisce sulla propria pelle i crescenti orrori della Seconda Guerra Mondiale: prima la sua famiglia è costretta, come tutte [...] Vai alla recensione »
Roman Polanski firma la regia di questo film straordinario per intensità espressiva, che catalizza l’attenzione dall’inizio alla fine senza cedimenti, raccontando la storia di un pianista ebreo durante la seconda guerra mondiale. Wladyslaw è un giovane pianista di grande talento. Suona Chopin alla radio polacca ed ha raggiunto la fama nazionale.
Il capolavoro di Polanski sull'olocausto. La musica vince sugli orrori del nazismo. Wladyslaw Szpilman, celebre pianista ebreo polacco, attraversa le più roccambolesche avventure per fuggire agli orrori dei nazisti e al loro odio per gli ebrei. Mentre i genitori sono sterminati in un lager, lui riesce a fuggire alla persecuzione, si nasconde, cambia luogo dove vive.
Forse non un capolavoro, ma in ogni modo un gran film che ha fatto epoca. Opera notevole per la resa fotografica e per l'eccezionale bravura e compostezza espressiva degli attori, il film supera se stesso nella parte fotografica che è gestita veramente in modo straordinario, sia nelle scene che rappresentano una Varsavia ridotta a un cumulo di macerie, sia per quel che riguarda il racconto [...] Vai alla recensione »
Memore del periodo più buio che il mondo abbia mai vissuto negli ultimi secoli, il grande Roman Polanski realizza un’opera estremamente personale oltre che dall’infallibile tensione drammatica, che si configura sia come una straziante testimonianza delle atrocità compiute dai Nazisti nel ghetto di Varsavia durante la Seconda Guerra Mondiale, sia come una toccante riflessione [...] Vai alla recensione »
Uno dei capolavori del cinema contemporaneo, “Il pianista” di Roman Polanski è certamente uno degli affreschi più nitidi e crudi della tragedia dell’Olocausto. Diversamente dal solito, però, la vicenda non si svolge in un campo di concentramento, ma narra le vicissitudini degli ebrei polacchi, in particolare di Friderick Spielzman, noto pianista polacco, e della [...] Vai alla recensione »
Wladyslaw Szpilman:" C’è un’ordinanza che vieta agli ebrei di sostare nei giardini- Ci potremmo sedere su una panchina, ma c’è un’altra ordinanza che vieta agli ebrei di sedersi sulle panchine. -Possiamo stare in piedi e parlare, non penso che ciò sia vietato.” Al di là di ogni giudizio e senza entrare affatto nel merito delle vicende [...] Vai alla recensione »
Descrivere i momenti storici in cui il nazismo ha perseguitato gli ebrei,non e' un'impresa facile.Roman Polanski(avendo vissuto egli stesso le atrocita' della guerra)mette in scena un film tratto dalla storia vera di un celebre pianista,che perseguitato dai nazista poiche' e' ebreo,dovra' nascondersi in continuazione,fino a quando persino un nazista si commuovera' al suo [...] Vai alla recensione »
Finalmente dopo quel ciarpame di "La nona porta", il carissimo Roman si manifesta per quel che davvero vale. E' tutto perfetto, la recitazione perfetta di Brody, la fotografia di Pawel Edelman, la narrazzione sobria e intensa. Forse una maggiore cura degli effetti speciali digitali avrebbe consacrato Il Pianista come film perfetto. Di film realmente significativi sull'Olocausto [...] Vai alla recensione »
Un pianista polacco, mentre suona per una registrazione della radio, si rende conto di un bombardamento tedesco che viene fatto nel suo stato. Il 1° settembre 1939 la Polonia viene invasa dall'esercito tedesco. Ci saranno i "ghetti". Le nuove leggi contro gli ebrei, che vengono attuate, cambiano la sua vita. La famiglia ebrea del pianista di giorno in giorno subisce cambiamenti e scompare, verrà deportata [...] Vai alla recensione »
L'odissea di Wladislaw, giovane pianista ebreo polacco che, durante il periodo dell'inavsione nazista in Polonia, salvatosi fortunosamente dalla deportazione, è costretto a fuggire, di rifugio in rifugio, dalle grinfie dei Tedeschi rimanendo, progressivamente, sempre più solo in mezzo ala devastazione. Sino a quando sarà proprio un aiuto dei più inaspettati [...] Vai alla recensione »
Nel corso della Seconda guerra mondiale, Wladyslaw Szpilman - celebre pianista ebreo polacco - riesce a sfuggire alla deportazione. Si ritrova così nel ghetto di Varsavia, all'interno del quale condivide le sofferenze e le eroiche lotte degli abitanti. Un ufficiale nazista amante della sua musica decide di aiutarlo e gli permette di continuare a vivere.
La scelta del musicista o dell'artista come protagonista, a fare da controcanto secondario, ma non soccombente (perché si impone attraverso la propria potenza espressiva) sulle note della musica principale, la melodia dell'orrore delal guerra, non deve essere stata casuale per Polansky. Il quale sceglie infatti di innestare la narrazione di un evento storico tra i più drammatici, [...] Vai alla recensione »
Questo è un ottimo film. Non perchè è un film sulla Shoah (dire Olocausto è storicamente sbagliato), ne hanno fatti tanti, ma perchè presenta delle verità storiche (come per esempio il disabile che viene lanciato dal balcone). Trovare un "film capolavoro" sulla Shoah è praticamente impossibile perchè 9 su 10 presentano imprecisioni storiche.
un film bellissimo e coinvolgente che racconta la storia di questo pianista ebreo che sopravvive all'orrore dello sterminio. Bravissimo Adrien Brody nella sua parte. Complimenti. davvero un bel film. Credo che 5 stelle siano poche, io ne darei anche 10.
Senza dubbio è uno dei più belli, forse il migliore sull'Olocausto! Un film che tutti dovrebbero vedere. Lo consiglio fortemente!
un film che si commenta da sè... è forse quello della seconda guerra mondiale e dell'olocausto uno dei periodi più bui della Storia mondiale, ma allo stesso tempo, un periodo da non dimenticare e che ci ha lasciato davvero una molteplicità di storie da raccontare e credo che nulla meglio della letteratura e del grande schermo possano farlo.
Verità messa a nudo da una disarmante e ottima sceneggiatura.
Punto di forza di questo film drammatico,a sfondo storico,può essere il modo in cui viene realizzata:la gente che viene uccisa,a volte in modo brutale,non è sicuramente una forma d'intrattenimento,ma comunque,visto il "significato" della suddetta pellicola (la Shioa),può essere,in questo caso quindi,accettato. Perciò ve lo consiglio,consigliandovi di procurarvi almeno un pacco di fazzolettini di carta. [...] Vai alla recensione »
E' il primo film sull'Olocausto che mi ha dato il quadro generale dell'orreda situazione dell'epoca. Storicamente fatto bene, anche troppo, viste certe scene crude e impressionanti: ma purtroppo sono realmente accadute. Gli attori molto validi, come la regia.
chinatown,il pianista,l'uomo nell'ombra,carnage,rosemary's baby...tutti film incredibili,unici ,irripetibili e il regista roman polanski,seppur a un età piuttosto avanzata continua a fare capolavori,secondo me il più grande regista vivente.Il pianista restera come uno dei film migliori di questi anni,molto commovente,toccante struggente grazie alle musiche di chopin [...] Vai alla recensione »
Attraverso la tragica avventura di un giovane pianista polacco di talento, Wladyslaw, Polanski ci sbatte in faccia cosa è stato il nazismo per gli ebrei, nella fattispecie gli ebrei polacchi. Il regista fa rivivere allo spettatore cosa è significato, per chi l'ha subito, l'Olocausto, ossia vedere la propria famiglia di medio ceto scivolare da un giorno all'altro nella miseria; [...] Vai alla recensione »
nn c'e' molto da dire...senza alcun minimo dubbio Il Miglior Film Degli Anni 2000 (almeno dal 2000 al 2009).
( 4.5 ) Visto ieri in tv, credo sia tratto da una storia vera, un buon film, ben ricostruito; sembrano documentari del passato......... eppure ancora oggi si vedono nelle cronache queste situazioni di repressione, armamenti, muri, divisioni, indifferenza, ipocrisie, l'ideologia di costruire armi per portare la pace non mi convince...........mah?
Quando si vede un film a pezzi bisognerebbe non pretendere che le tue considerazioni vengano prese alla lettera. Giusto, forse. Però: nel'94 "Schlindler's List" sottrasse l'Oscar a "Lezioni di piano". Il tema trattato è importantissimo, ma con tutta la diffidenza che si può nutrire per gli Oscar, esisteva veramente una superiorità CINEMATOGRAFICA? Le stesse considerazioni mi vengono in mente alla [...] Vai alla recensione »
crudo e triste è uno dei migliori film sulla shoah insieme a schindler's list. un capolavoro di poesia unica geazie alle musiche di chopen e alla regia eccezionale di roman polansky
Wladek Szpilman corre incontro ai militari sovietici che per lui rappresentano la salvezza. Da settimane vive come un animale, nascosto in una Varsavia ormai deserta, abbandonata anche dai nazisti. Non c'è più una sola casa in piedi, la neve dell'inverno del 1945 copre solo macerie. Dei 360.000 ebrei che erano stati rinchiusi nel ghetto, nel 1940, ne sopravvivono solo 20; ma Wladek non lo sa.
Nel ghetto di Varsavia in Polonia, nel 1940 della Seconda Guerra Mondiale, erano stati chiusi dai nazisti 360.000 ebrei. Ne sopravvissero 20. Uno di loro era il pianista Wladyslaw Szpilman (scomparso nel 2000 a ottantotto anni), che ha raccontato come rimase vivo nell´autobiografia pubblicata da Baldini & Castoldi. Un libro di memoria scritto in un tono neutro, distante, asciutto, quasi l´autore parlasse [...] Vai alla recensione »
Non dev'essere facile per un ebreo polacco che da bambino ha attraversato le persecuzioni naziste, il ghetto di Cracovia, i bombardamenti, le deportazioni di massa, la perdita di familiari e amici, e la paura, la solitudine, il randagismo, affrontare con lucidità una storia di Olocausto. Forse è per questo che Roman Polanski rifiutò l'offerta di Spielberg di dirigere Schindler's List e che è arrivato [...] Vai alla recensione »
La sala cinematografica diventa tempio. Gli occhi lucidi, le mani serrate, entriamo nello spazio sacro del dolore e della schiavitù del Male. In Il pianista, di Roman Polanski, questa schiavitù ha un nome preciso: il Ghetto di Varsavia, dove centinaia di migliaia di ebrei polacchi morirono durante la Seconda guerra mondiale, schiacciati dalla micidiale organizzazione nazista.
Arriva sugli schermi Il pianista di Roman Polanski e crediamo sia giusto ricordarlo, pur avendogli dedicato un'intera pagina due giorni fa. Si trama di un film molto importante (Palma d'oro a Cannes) e speriamo che in tanti lo andiate a vedere: scoprirete l'incredibile storia di Wladek Szpilman, pianista ebreo polacco che per una serie di "miracoli" evitò la deportazione ad Auschwitz (dove perì tutta [...] Vai alla recensione »
Alfredo Boccioletti La sonata sull'Olocausto di Roman Polanski parte con un adagio dolente, dai toni naturalistici; e si completa con un largo fuori dal tempo, ai confini tra le ossessioni della memoria e il baratro lungo cui, come in un incubo, corre la sopravvivenza. Nella biografia del pianista Wladyslaw Szpielman, il trionfatore dell'ultimo festival di Cannes legge dunque una storia che gli appartiene [...] Vai alla recensione »
È un avvincente film-fiume di deportazioni, famiglie annientate, terrore e disumanità, assassini gratuiti, guerra e resistenza, nella peripezia del pianista polacco Wladyslaw Szpilman, dalle sue memorie. Due ore e mezza per i sei anni che sconvolsero il mondo (dal 1939 al 1945), ma è interamente appoggiato su una sola scena, come certe ballerine scolpite da Degas in bilico irremovibile sulla punta [...] Vai alla recensione »
Il pianista, opera n.16 di Roman Polanski, sei anni di vita sotto l'occupazione nazista del musicista polacco Wladyslaw Szpilman, dal settembre del 1939 al crollo del III Reich. Fu tra i pochi a festeggiarlo come la fine di un incubo. Era ebreo. Interrotto dai bombardamenti mentre suonava alla radio di stato in diretta il Nocturne en ut dièse mineur di Frederic Chopin, volle finire l'esecuzione nel [...] Vai alla recensione »