Titolo originale | Le Pornographe |
Anno | 2001 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Canada |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Bertrand Bonello |
Attori | Jean-Pierre Léaud, Dominique Blanc, Jérémie Renier, Ovidie . |
MYmonetro | 2,93 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Jacques Laurent, che è stato un regista di film porno conosciuto negli anni Settanta, torna a girare a causa di problemi economici. Ha sempre cercato ...
CONSIGLIATO SÌ
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Jacques Laurent, che è stato un regista di film porno conosciuto negli anni Settanta, torna a girare a causa di problemi economici. Ha sempre cercato di non realizzare meccaniche riprese di esercizi sessuali e ora più che mai, anche se con tutto il peso degli anni, vorrebbe sfuggire alla routine a cui il porno sembra essersi abituato. Ma il problema più grave sta nella sua vita privata. Qualche anno prima il figlio Joseph, venuto finalmente a conoscenza del vero lavoro del padre, se n'è andato da casa. Ora Joseph ha diciassette anni e torna. Vorrebbe dare un senso alla sua vita e al suo rapporto con il padre mentre costui cerca, a sua volta, di capire come affrontare il proprio tramonto. Bonello realizza un film profondamente amaro, grazie anche al volto scavato di Jean-Pierre Léaud. La scena porno non simulata non ha nulla di compiaciuto e se servirà alla stampa per lavorare sullo scandalo ha invece lo stile disperato di una presa d'atto di un mondo che non è capace di accettare il sesso come creatività e fantasia avendo bisogno di ridurlo ad atto meccanico quasi autoreferenziale.
Jean-Pierre Léaud, attore che immancabilmente si ricorda nei panni di Antoine Doinel, alter ego di Francois Truffaut in ben cinque film a cominciare dal lontano I quattrocento colpi (1959), con il tempo (ormai ha 57 anni) si è trasformato in una specie di icona o di disegno vivente: con la sua aria da eterno scapigliato emblematizza tuttora il mitico cinema della nouvelle vague, però i capelli lunghi [...] Vai alla recensione »
Un regista di film pornografici aveva scelto il genere nel Sessantotto come atto di giocosa trasgressione, aveva abbandonato il genere quando il figlio se n'era andato di casa per la vergogna, era rimasto senza porno per anni, torna a girare un'opera erotica perché è rimasto senza soldi. Ma non ne ha voglia, alle scene di sesso distoglie lo sguardo, lo interessano molto di più il tentativo di riallacciare [...] Vai alla recensione »