Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Argentina |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Marco Bechis |
Attori | Dominique Sanda, Chiara Caselli, Antonella Costa, Carlos Echevarria, Luca Giordana (I) . |
Tag | Da vedere 1999 |
MYmonetro | 3,46 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 aprile 2015
Maria è attivista in un'organizzazione contro la dittatura in Argentina. Insegna a leggere e scrivere nelle baraccopoli e vive con la madre in una vecchia casa insieme ad altri giovani.
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Argentina fine degli anni Settanta. La diciottenne Maria insegna a scrivere agli abitanti delle favelas di Buenos Aires e simpatizza per un'organizzazione che si oppone alla dittatura militare. Prelevata da una squadra di poliziotti, viene rinchiusa al Garage Olimpo, un bunker sotterraneo in cui viene torturata insieme ad altri prigionieri. Tra i suoi carnefici, Maria ritrova Félix, un ragazzo segretamente innamorato di lei che vive proprio a casa sua, in una delle stanze affittate per far fronte alle difficoltà economiche.
Nelle note di regia del suo secondo lungometraggio dopo l'affascinante Alambrado (1991), Marco Bechis chiarisce l'impianto di un lavoro necessario qual è Garage Olimpo: «il film non punta alla ricostruzione storica, ma all'attualizzazione della violenza dello Stato contro i cittadini, violenza che alla fine del secolo continua a devastare il mondo. Ho voluto raccontare la storia dei desaparecidos di vent'anni fa come se avvenisse oggi in qualche parte del mondo». La storia di Maria è, dunque, quella di ogni vittima della violenza statale, in ogni luogo o tempo, così come l'esercizio di quest'ultima, sempre legato ad un grigia burocrazia, richiama chiaramente l'intuizione della "banalità del male" di Hannah Arendt: la routine dei turni, i protocolli da seguire, le riunioni cui si dà ampio risalto.
Scegliendo di lasciare la tortura fuori dalla porta del visibile, il regista italo-argentino dipinge un quadro se possibile ancora più livido, dolente e disperato che fa riferimento all'Argentina, come attesta l'ultima agghiacciante didascalia, per denunciare invero il meccanismo sotteso a tutti gli orrori militari rimossi o dimenticati degli ultimi decenni, Bosnia compresa: è del 1994 la sua sceneggiatura di Il carniere, poi affidata alla regia di Maurizio Zaccaro. In quest'opera importante, vibrante passione civile, il coinvolgimento è più riferibile all'interno che all'esterno (si pensi anche alle riprese aeree di una città ignara di quello che accade sottoterra), potremmo dire, più sensibilmente emotivo che visivo, nonostante la macchina da presa sia sempre ben attaccata ai corpi dei personaggi, li segua dappresso.
Dopotutto, Bechis sta "rivelando" quello che ha vissuto in prima persona nel 1977 quando, prima di essere espulso grazie alla nazionalità italiana, fu incarcerato dal regime militare. Ottima l'idea di cominciare con un flashforward che verrà sciolto, grazie ad un buona intuizione di regia e montaggio - di Jacopo Quadri - soltanto un attimo prima dell'agghiacciante finale.
Davvero bravi e vibranti gli attori, con in testa Antonella Costa, un po' accessorie le presenze di Dominique Sanda e Chiara Caselli. Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes del 1999, Garage Olimpo è un film che lavora dentro, che scava, che mette in guardia.
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Marco Bechis è un regista italo-argentino che nel 1977 viene incarcerato dal regime militare per poi essere espulso dall'Argentina, proprio a causa della sua nazionalità italiana. Queste due righe vogliono far sapere che chi ha diretto questo film oltre ad essere informato dei fatti trattati ne è stato protagonista. Questo è un film in parte politico, ma soprattutto [...] Vai alla recensione »
Ex desaparecido scampato ad un garage come quello che descrive,il regista torna a quasi un ventennio di distanza dalla fine della dittatura del generale Videla a porre quelle domande legittime che mai potranno essere messe a tacere.E che nessuna risposta potrà mai appagare.Come è potuto succedere che persone del tutto comuni si siano trasformati in carnefici spietati,persino di coloro [...] Vai alla recensione »
E' una pellicola di grande forza, filmica, emotiva e civile, ma ha subito lo stesso destino dei suoi protagonisti: desaparecida, rimossa dalla critica e introvabile sul mercato home video.
Il titolo è il nome di uno dei sotterranei nei quali agivano i torturatori agli ordini della dittatura militare al potere in Argentina dal 1976 al 1982, che in anni di terrore condusse una guerra sanguinosa contro ogni oppositore politico perseguitando, arrestando, torturando e uccidendo decine di migliaia di sospetti mentre persone rapite ed eliminate per motivi politici venivano dichiarate desaparecidos, [...] Vai alla recensione »
Prima di dimenticare, bisogna almeno sapere chi perdonare" sosteneva in un'intervista di qualche anno fa il drammaturgo cileno Ariel Dorfman, che nel suo famosissimo "La morte e la fanciulla", messo in scena in 45 Paesi, ha rievocato gli orrori del regime di Pinochet. Basandosi su un identico presupposto, la necessità di risalire il fiume doloroso della memoria, Garage Olimpo ci riporta nel cono d'ombra [...] Vai alla recensione »
Otto anni fa, ai tempi del suo primo film Alambrado, si poteva già scommettere sul talento di Marco Bechis. E a otto anni di distanza, dopo un lungo silenzio, Garage Olimpo - emozionante, duro, rigoroso - è arrivato lo scorso maggio nel panorama di Cannes a confermare le qualità di un cineasta molto speciale portandosi dietro tutta la forza di una terribile esperienza collettiva che il film rivisita [...] Vai alla recensione »
Maria, una militante che opera in una organizzazione che si oppone alla dittatura argentina, viene tradita da Felix e portata nel Garage Olimpo,uno spaventoso luogo dove i prigionieri vengono torturati con ogni mezzo prima di essere spediti verso la morte. Un luogo di insostenibili purghe realmente esistito, una delle 365 "multisale di sterminio" in cui trenta mila oppositori politici furono eliminati [...] Vai alla recensione »