Anno | 1999 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Daniel Myrick, Eduardo Sánchez |
Attori | Heather Donahue, Joshua Leonard, Michael C. Williams, Bob Griffith, Jim King Sandra Sánchez, Ed Swanson, Patricia DeCou, Mark Mason, Jackie Hallex. |
MYmonetro | 2,69 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 28 marzo 2013
Sorprendente caso di promozione internettiana per un superindipendente che ha sbancato, dando vita anche a un sequel. Il fenomeno principale del nuovo... In Italia al Box Office The Blair Witch Project ha incassato 8 milioni di euro .
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Ottobre 1994. Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, tre studenti dell'Università di Cinema di Montgomery, si avventurano nei boschi attorno alla cittadina di Burkittsville (in passato chiamata Blair), nel Maryland, per girare un documentario sulla leggenda della strega di Blair. Armati di telecamera sedici millimetri in bianco e nero, destinata al racconto della storia, e di una piccola videocamera otto millimetri a colori, per le riprese di una sorta di backstage, i tre si mettono al lavoro, spinti dall'entusiasmo della ragazza, decisa a girare il suo primo film. Il soggetto è succulento: Elly Kedward, accusata di stregoneria, viene cacciata dalla città di Blair alla fine del 1700. Dopo la sua fuga nei boschi, molti ragazzini scompaiono in quelle stesse foreste e, negli anni '40, un serial killer uccide sette bambini e sostiene di averlo fatto su ordine del fantasma della strega. Dopo aver intervistato alcuni abitanti della cittadina, i tre aspiranti filmmakers si spingono nel bosco alla ricerca della chiave del mistero. Ma ben presto si perdono, pedinati da un'oscura e terrificante presenza.
Prima ancora che il film inizi, siamo avvisati della scomparsa nei boschi dei tre ragazzi protagonisti. Un caso rimasto insoluto. Le uniche tracce lasciate dai tre sono contenute nel materiale audiovisivo da loro girato. Il film che segue è il frutto di un semplice montaggio in ordine cronologico di questo materiale ritrovato: il diario di viaggio di tre giovani, prima eccitati, poi sempre più spaventati. La tensione sale progressivamente, sino al climax finale. Ma il film sta tutto qui: nello stato emotivo ansiogeno dei protagonisti persi nel bosco, accentuato solo da qualche sinistro rumore in fuori campo. Se lo spettatore sta al gioco e si lascia coinvolgere, l'angoscia assale anche lui. Altrimenti l'involontario effetto del ridicolo è dietro ogni angolo e sequenza, in questo film che non è un film, dato che non c'è un'azione o un intreccio, né un copione apparente. E tutto sembra lasciato all'improvvisazione dei tre attori esordienti, abbastanza credibili con la loro interpretazione più che naturalistica, eccezion fatta per la capogruppo Heather Donahue, un po' troppo forzata.
I due registi, Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez, anche loro esordienti, pensano bene di scomparire e, con l'espediente del falso documentario e della conseguente artigianalità delle riprese, con fotografia sporca e macchina a mano, confezionano un prodotto privo di stile e senza alcun interesse cinematografico, neppure per i cultori del genere horror, con cui questo film ha poco a che fare. Neppure è nuova la trovata del mockumentary (che presenta eventi fittizi come se fossero reali) applicato all'horror, dato che ci aveva già pensato nel 1979 con Cannibal Holocaust l'italiano Ruggero Deodato, che aveva persino preso in considerazione l'ipotesi di una denuncia per plagio.
Il colpo di genio, quello che fa parlare del mistero della strega di Blair a più di un decennio dalla sua uscita in sala, sta nell'operazione di marketing congegnata per il lancio di un film low budget e straindipendente. Un evento mediatico partito dalla rete, con il lancio di un sito internet che racconta nei dettagli il caso dei tre ragazzi scomparsi, presentandolo come un fatto spaventosamente reale. Il passaparola generato online e il successivo battage pubblicitario hanno fatto il resto, portando un film costato 60 mila dollari a incassarne 240 milioni nel mondo. Un fenomeno simile, però, può riuscire soltanto una volta. Non a caso, l'interesse intorno alla saga della strega di Blair si è esaurito già alla seconda puntata (BW2 - Il libro segreto delle streghe). Della terza, solo progettata, non è rimasta neppure l'ombra e dei due furbi e corteggiati registi non si è più sentito parlare.
Sorprendente caso di promozione internettiana per un superindipendente che ha sbancato, dando vita anche a un sequel. Il fenomeno principale del nuovo cinema, girato come real fiction. Si finge il ritrovamento di videocamere in un bosco dove è successo qualcosa, qualcosa di terribile. Che cosa? Non interessa né agli autori né agli spettatori. Quel che conta è il clima, l'atmosfera. È come vendere al prezzo di un Van Gogh una cornice. Impresa geniale, no?
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Spacciato in Inghilterra per un vero documentario, questo strano e terribile film ha spaventato come l'uscita de "L'esorcista", se non di più. Il bosco è il vero protagonista indiscusso, gli attori esordienti sono bravi e nella parte, ma i rami e le rocce e i torrenti e le querce sono molto più "esperti" di loro. Mettono tensione, scandiscono una cieca cattiveria che esplode di notte, nelle tende, [...] Vai alla recensione »
Tre ragazzi partono per girare un documentario su una leggendaria strega, il cui spirito si aggirerebbe nei boschi di Burkittsville. La foresta popolata da strane presenze però li risucchierà nel nulla. The Blair Witch Project in sé è un film che ha intuito quanto la paura sia un'emozione molto semplice e che per amplificarla si debba agire direttamente sulla realtà [...] Vai alla recensione »
Non è antesignano del mockumentary (il ruolo spetta ai film di Deodato) ma in qualche modo anticipa il fiorire del genere nel cinema del 2000Non è il primo film incentrato su boschi ed entità sovrannaturali che li abitano, streghe soprattutto, ma in qualche modo riapre la strada a soggetti con queste caratteristiche.Non è stato il primo esperimento di marketing cinematografico, ma di sicuro il più [...] Vai alla recensione »
Non è antesignano del mockumentary (il ruolo spetta ai film di Deodato) ma in qualche modo anticipa il fiorire del genere nel cinema del 2000Non è il primo film incentrato su boschi ed entità sovrannaturali che li abitano, streghe soprattutto, ma in qualche modo riapre la strada a soggetti con queste caratteristiche.Non è stata la prima operazione di furbo marketing cinematografico, ma di sicuro la [...] Vai alla recensione »
Ho visto finalmente questo film, dopo venti anni> Se trovo eccessivo che sia diventato un cult, mi paiono fuor di luogo i vari giudizi negativi espressi dagli addetti ai lavori, e non solo. La 5non-storia trae spunto da una leggenda popolare, radicata nell immaginario locale, come dimostrano le interviste flash ai pur scettici abitanti> Tre giovani sui venti-venticinque anni nel 99.
Non voglio dargli una stella perchè è uno dei primi film che usavano la telecamera a mano, e anche l'idea è carina. Tre ragazzi che vanno in un bosco maledetto, dove dovrebbe esserci una strega, e dove ci girano attorno un pò di leggende. Però per tutto il film non succede nulla. Si vedono solo questi 3 ragazzi che prima fanno qualche domanda agli abitanti della [...] Vai alla recensione »
Veramente? Veramente questo film ha incassato così tanto in Italia? .... Ah, ok. Sono le cinque del mattino, sono nottambulo e ho appena finito di vedere questo presunto capolavoro del cinema horror. Devo dire che alla luce di quanto è stato costruito attorno a questo film mi aspettavo decisamente qualcosa [...] Vai alla recensione »
Tre amici, Heather, Josh e Mike decidono di trascorrere il weekend nei boschi della contea di Burketsville nella speranza di riprendere con le loro telecamere, dei fenomeni paranormali riguardanti alla leggenda della strega di Blair. Dopo le prime due notti, i tre si rendono conto che nelle ore notturne qualcuno o qualcosa li stia spiando peraltro lasciandoli man mano privi di cibarie e senza orientamento. [...] Vai alla recensione »
L'ho visto ben 5 volte,ogni volta sempre con più attenzione,non è il solito film "macelleria" ma è capace di incutere timore.Io credevo fosse verità,ma ora che sono venuta a sapere che la pubblicità fatta sulla scomparsa dei 3 ragazzi è tutta una finzione sono un pò delusa.Comunque tutto sommato non è niente male.Il mio protagonista preferito resta Michael soprannominato -il piccolo Miky-Io credo nella [...] Vai alla recensione »
Fino alla fine della pellicola il nulla, un girotondo di tre dementi che non sanno cosa cercano, dove cercarlo e come cercarlo. Il finale è di una scontatezza "paurosa" e non lo penso oggi martedì 14 aprile 2009, today mi limito solo a scriverlo, questo è ciò che pensavo già alla prima uscita al cinema. Ma poi nemmeno si capisce cosa accade, cioè scendendo le scale il tizio si imbaracca poi si rialza [...] Vai alla recensione »
C'è poco da dire: un capolavoro! Sicuramente uno dei film più influenti nella storia del cinema horror, secondo me al pari di capolavori quali "L'Esorcista" e "Shining". Sebbene il mockumentary non sia stato introdotto da questo film (non dimentichiamo "Cannibal Holocaust" di Ruggero Deodato), è assolutamente nuova e geniale la campagna di marketing con cui il film è stato pubblicizzato, cosa che dopo [...] Vai alla recensione »
Allora, prima di vedermi questo film mi sono visto il trailer dove c'erano anche alcuni commenti della critica che dicevano: "uno dei migliori film horror dopo l'esorcista!" e "spaventoso come l'inferno!"; allora ho pensato che doveva essere davvero un bel film. Ma quando mai?!? Allora ci sono 3 persone che si perdono in un bosco (nulla di piu banale x un film horror), [...] Vai alla recensione »
Non ho mai visto niente di più squallido e noioso.. la ragazza è una rompipalle micidiale, gli altri ragazzi non fanno altro che ripetere le stesse frasi "siamo fottuti", i dialoghi tra di loro sono di un demenziale spaventoso, ho sbadigliato una 30ina di volte, non si capisce che cacchio ci sia nel bosco(semmai ci sia qualcosa) Conclusione:film nosense all'ennesima potenza!
I registi Daniel Myrick, Eduardo Sànchez, danno vita a un film innovativo e capostipite di un nuovo stile Horror. The Blair Witch Project crea tensione, angoscia, paura e mistero, con una sceneggiatura semplice, ma geniale e un cast ridotto, girato in modo quasi amatoriale. Piccolo gioillo di genere.
Spinge a richiedere indietro i soldi del biglietto...
premesso che lo vidi al cinema appena uscito e non vi era nessun equivoco che il film fosse finzione, la pellicola veniva esplicitamente presentata e pubblicizzata come il risultato di un workshop cinematografico per aspiranti cineasti a super low budget. per quanto fu innovativo si meriterebbe 5 stelle, ma comprendo che ad oggi risulta leggermente superato, dopo che conosci la trama si perde molto [...] Vai alla recensione »
Santo cielo... che cosa penosa... veramente hanno creduto che fosse un vero documentario? E doveva fare paura? Noiosissimo, la regia è davvero fastidiosa, se avessi ripreso col mio cellulare sarei stato più bravo... non credo io stesso alle mie parole, ma Paranormal Activity è stato fatto mille volte meglio ed e sarebbe stato mille volte più credibile come documentario [...] Vai alla recensione »
Questo film è uno dei miei preferiti, stesso discorso di Cloverfield, io amo questo genere, quando lo vidi mi cagai addosso dalla paura, oggi i film Horror sono tutti scontati, sperano di far paura con effetti visivamente disturbanti che ormai non fanno più niente, invece questi film si basavano su emozioni più complesse come l'ansia, il phatos ecc.
Sembrava dovesse essere il nuovo esorcista, invece di horror cè solo una vaga percezione del malefico intorno ad un bosco e ad una leggenda di una strega. Nonostante la grande delusione e le polemiche non si può negare di essere attratti fino alla fine. Con pochi mezzi e una recitazione quasi amatoriale si è sostenuto un film, cosa non facile.
The blair witch project,al di là del bel film o del brutto film è un prodotto fortunatissimo,una delle pellicole più fortunate della storia.Costato una cifra inferiore ai 10.000 euro,il film ne ha incassati una cifra che sfiora i 300 milioni:un risultato pazzesco!!!Il film ha lo stile del falso-documentario,che con i metodi di regia adottati appassiona ma non spaventa ne trasmette [...] Vai alla recensione »
Tre regazzi si riuniscono per girare un film sulle strega di blair. Una delle pecche principali di questo film è la mancanza di tale strega, che rende molto stupido il titolo del film. Come se non bastasse, nelle scene al buio non compare mai qualcosa di terrificante, si sente solo l'audio. A mio parere i registi avrebbero potuto fare molto di meglio, infatti c'erano un sacco di buone occasioni per [...] Vai alla recensione »
mi piacciono molto i film di qst genere e mi hanno anche paura, senza tanti spalatter o schifezze
Se ne è parlato troppo di sto film.. incuriosito lo guardo e si rivela una boiata tremenda. Noioso, per fortuna breve, con pochi momenti di tensione. Poco interessante. L'unica cosa carina è il finale che è libero a varie interpretazioni. Per il resto, non capisco perchè si ostinino a chiamrlo "cult". Voto: 5.5
Il successo di “The Blair Witch Project” deriva in gran parte un’operazione di marketing volta a spacciare gli eventi narrati come veri (espediente che avrebbe utilizzato gran parte degli horror a venire, seppure con alterna efficacia). Il film segna una svolta radicale nel genere (e un po’ nel cinema tutto), rompendo con la “nuova” tradizione slasher che [...] Vai alla recensione »
voto l'esperimento mediatico... inteligente giocare con le fantasie della massa , il film nasce sull'idea che la pellicola che stai guardando nella sala possa essere vera, la sua forza d'impatto è tutta quì, una volta rotta la magia del reality finto , il film è un film in 8 millimetri che ogni tanto devi smettere di vedere perchè infastidisce la vista.
L'ho rivisto oggi dopo diversi anni. Va giudicato considerando che il film ha una quindicina di anni, e proprio in virtù di questo va detto che risulta ben fatto, interessantissimo ma inevitabilmente antiquato (per i nostri tempi). più un documentario che un film, ripreso anni dopo da numerosi registi che hanno preso spunto per creare film veri e propri.
Il film merita di essere visto perchè è stato il primo girato con una videocamera amatoriale metodo che è stato copiato poi da moltissimi registi, ma la paternità e soprattutto il successo di questa tecnica va assegnata esclusivamente ai registi di the blair witch project. Considerando l'anno di produzione, per oroginalità e per angoscia trasmessa, questo film merita il successo che ha avuto; l'idea [...] Vai alla recensione »
È l'immaginazione «la cosa che spaventa di più», sostiene Ed Sanchez (in Script, n. 21/22). Quello che dice non è nuovo, ma vale la pena di prestargli attenzione, e anche di verificare se Il mistero della strega di Blair resti coerente con l'assunto. All’origine del film non c’è una sceneggiatura. C’è invece l'idea di raccogliere e documentare frammenti di paura, momenti di spaesamento "veri".
C'era una volta un bosco, e nel bosco abitava da tempo immemorabile una strega cattiva cattiva: suoi bocconcini prelibati erano i teneri bambini del villaggio vicino che osavano avventurarsi nel territorio proibito... Racconta una storia antica The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair, di Eduardo Sanchez e Daniel Myrick; ma la racconta in modo completamente nuovo, pensato apposta [...] Vai alla recensione »
E il film, com'é? Non c’è. Di TBWP (così è detto alla svelta, dalle iniziali del titolo in inglese, Il mistero della strega di Blair) sappiamo tutto da un pezzo. Che è costato circa 60.000 dollari e ha incassato circa 150 milioni di dollari, qualificandosi come l'impresa più redditizia nella storia del cinema. Che, usando Internet quale unico veicolo pubblicitario, ha avuto negli Stati Uniti quel successo [...] Vai alla recensione »