Dancer in the Dark

Film 2000 | Musical 140 min.

Regia di Lars von Trier. Un film Da vedere 2000 con Catherine Deneuve, David Morse, Björk, Peter Starnmare, Peter Stormare. Genere Musical - Danimarca, 2000, durata 140 minuti. - MYmonetro 3,87 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 12 maggio 2015

Dancer in the Dark era una canzone cantata, e ballata, da Fred Astaire in Spettacolo di varietà. Ed è la metafora della vita di Selma. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 2 candidature a Golden Globes, In Italia al Box Office Dancer in the Dark ha incassato 1,5 milioni di euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,87/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,73
ASSOLUTAMENTE SÌ
Riflessione sul potere del cinema (o dell'arte in generale), quest'opera ricca di vitalità intellettuale non si dimentica di essere anche un musical in sé.
Recensione di Marco Chiani
Recensione di Marco Chiani

Immigrata negli Stati Uniti dalla Cecoslovacchia, Selma lavora alacremente, senza badare alla stanchezza, per racimolare il denaro sufficiente a far operare agli occhi Gene, il figlio adolescente, affetto dalla sua stessa malattia. I due abitano in una casa mobile sistemata nei pressi di quella di Bill, loro locatore, un poliziotto in bancarotta che, dopo aver rubato i risparmi destinati all'operazione, sarà ucciso dalla donna. A questa ragazza madre, sull'orlo della cecità, allora, non rimarrà che rifugiarsi nel suo mondo di suoni e balli in attesa di essere giustiziata.
Un ouverture di tre minuti e mezzo, soltanto la colonna sonora su schermo nero, così come si usava per i grandi musical hollywoodiani. Titolo. Poi Selma che prova la parte principale di "Tutti insieme appassionatamente" sul palcoscenico di un teatrino, accanto a lei l'amica Kathy, una Catherine Deneuve che non può non rimandare a Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy.
Al suo settimo lungometraggio, Lars von Trier affronta un lavoro ricercatamente teorico sul musical, inteso come genere d'evasione per eccellenza, per parlare invero della capacità del cinema di portare la mente dello spettatore lontano dagli affanni. Sussultante macchina a mano che trova stabilità solo nei numeri musicali, il regista danese rivendica il diritto di ognuno a "sospendere l'incredulità", di gelare il grigiore della realtà con la fantasia e l'invenzione: del resto, qui, tutto è ricostruito, compresa quell'America anni Sessanta che avrà un ulteriore passaggio di stilizzazione nel successivo Dogville, tutto è anti-realistico, si pensi alla fotografia desaturatissima dell'ottimo Robby Müller. Non ci sono dubbi che un tale esercizio esiga un pubblico capace di "ascoltare il proprio cuore", come fa Selma, di immergersi, senza distacco critico, in una serie di trappole melodrammatiche approntate con la solita sfrontatezza da un cineasta abituato agli eccessi.
Riflessione sul potere del cinema (o dell'arte in generale), quest'opera ricca di vitalità intellettuale non si dimentica di essere anche un musical in sé, forse un omaggio, sicuramente un'antologia dei differenti periodi del genere: a partire dal titolo, lo stesso di un numero di Spettacolo di varietà di Vincent Minnelli, si va da Busby Berkeley (Selma e Kathy vedono Quarantaduesima strada al cinema) a Gli uomini preferiscono le bionde (la sequenza del tribunale), dagli spazi aperti di I've seen It all che richiama Sette sposi per sette fratelli alla modernità di un Bob Fosse (il numero in fabbrica) fino alla citazione vivente di Joel Grey, il maestro di cerimonie di Cabaret, che interpreta il ballerino cecoslovacco Oldrich Novy.
Fondamentale l'apporto della musicista islandese Björk, anche autrice della colonna sonora, insignita di un meritatissimo premio per la migliore interpretazione femminile in quel 53° Festival di Cannes in cui Dancer in the Dark ricevette la Palma d'oro dalla giuria presieduta da Luc Besson. Dopo Le onde del destino e Idioti, conclude la cosiddetta "trilogia del cuore d'oro", incentrata su storie di donne destinate al sacrificio.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 10 gennaio 2011
giugy3000

Selma è la persona più docile e generosa del mondo e come ogni sovra-buono nel mondo è condannata ad un'esistenza difficile minata da una cecità impellente che colpisce da secoli la sua generazione e alla quale non sfuggirà nemmeno la sua adolescente creatura. La routine di Selma consiste nel risparmiare giorno dopo giorno e ora dopo ora prima che il buio le cali [...] Vai alla recensione »

martedì 22 dicembre 2009
davidestanzione

Soltanto un regista dall'anima controversa e dicotomica come Lars Von Trier poteva essere in grado di fare esalare, da un film crudo e radicale come Dancer in the dark, un inno alla vita, all'amore materno e all'arte, intesa come fuga onirica da una realtà ambigua, che dietro l'apparente placidità cela una verità ben più profonda, avviluppante e straniante.

domenica 14 giugno 2020
figliounico

Film eccessivo, a tratti bellissimo e a tratti noiosissimo. Lo stesso personaggio, disturbante e straziante, la brutta e bella Björk, suscita sentimenti contrastanti, ora di pena empatica e di ansia apprensiva, perché indifesa, sempre in pericolo, ipovedente, madre coraggio, ora di fastidio insofferente, perché testarda, ingenua, ottusa.

domenica 27 aprile 2014
Valetag

Una settimana dopo aver visto Dancer in the dark ancora non ho ben capito se mi sia piaciuto o meno. Il coinvolgimento emotivo è immenso: Lars von Trier sa come mettere a disagio lo spettatore. Selma (Bjork), la persona più delicata e altruista che possa esistere, subisce tutte le ingiustizie possibili e immaginabili. La drammaticità degli eventi è scandita dalla presenza [...] Vai alla recensione »

sabato 18 febbraio 2012
frankiegusel

Lars Von Trier gira magistralmente questo tenero-dramma! La trama viene rimescolata continuamente dalla lettura poetica attraverso gli occhi di Selma. Man mano che questi perdono la capacita reale di vedere, acquistano capacità di far trasalire gli eventi, portandoli dove nessuno potrà mai contaminarli con la cruda drammaticità della vita. Tutto ciò è aiutato dalla favolosa interpretazione di Bjork, [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 agosto 2010
fedeleto

Dopo averci commosso con LE ONDE DEL DESTINO,von trier torna a dirigere un'altro film di intensa drammaticita'.La storia parla di selma,che alle prese con un grave problema agli occhi che la sta per rendere cieca,decide di sacrificarsi e lavorare ininterrottamente per pagare l'operazione a suo filgio che oramai potrebbe avere il suo stesso problema a breve,pertanto si dedica ad un musical [...] Vai alla recensione »

domenica 12 marzo 2017
Francis Metal

Bjork ha un talento notevole ma non è il mio genere...  Per il resto è qualcosa di davvero angosciante. Per tanti anni non l'ho voluto vedere perché sono troppo sensibile... non mi sono commosso perché l'angoscia è troppa. Se siete sensibili non vedetelo. Molte riprese sono state fatte col Dogma 95, cioè telecamera a spalla e montaggio ridotto [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 luglio 2015
APropositodiCinema

Il genio di Lars Von Trier ha dato vita ad uno dei musical più anticonformisti di sempre, definito dallo stesso regista un "anti-musical". Il tutto è raccontato in maniera estremamente drammatica e realistica, con un ampio utilizzo della macchina da presa traballante che caratterizza tutta la filmografia del regista. Ogni suono, dal rumore dei macchinari della fabbrica a quello [...] Vai alla recensione »

domenica 23 giugno 2013
Luigi Chierico

A rendere consigliabile questo film non sono i tanti premi e consensi ottenuti, ma il bisogno di far assistere ad uno spettacolo che, nella sua miseria umana, è un vero capolavoro, unico, in assoluto, nel suo genere. Il musical, di solito, è un film scacciapensieri, un’evasione dalla realtà, il sogno di vivere in un mondo e modo immaginario, in una favola, come, ad esempio, in “Cantando sotto la [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 dicembre 2015
Howlingfantod

Da domandarsi come sia possibile che un così disturbante e opprimente film, sia emotivamente che stilisticamente e narrativamente , come un accozzaglia di presupposti, inclusa la struggente storia sulla quale si basa, possa essere declamato come capolavoro è un po’ per me un mistero. Non è per partito preso contro un regista sicuramente molto sui generis e da scandagliare a fondo e che ho altrove comunque [...] Vai alla recensione »

sabato 16 gennaio 2010
SimonaP

Straziante, viscerale, con quella voce sublime che ti entra dentro e ti provoca una stretta al cuore, si impossessa del tuo corpo e ti fa provare realmente dolore fisico. Ad un certo punto tu diventi la protagonista, soffri insieme a lei, anche le tue mani tremano, anche le tue gambe non si muovono. Conti con lei .... uno due tre .... centosette .

martedì 12 maggio 2009
kimkiduk

Un film dove tutto è il contrario di tutto: - la brutta che appare bella - la lentezza del film che lo rende appassionante - la stupidità nel non dire la verità che diventa salvezza - l'amicizia vera che diventa morte - una cantante che diventa attrice immensa film girato con la steadycam che lo rende geniale e che ti lascia l'amaro in bocca con la consapevolezza che non poteva che finire come [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 marzo 2018
Ennio

Sicuramente uno dei migliori film di Von Trier, e non sono pochi. Bisogna riconoscergli la capacità di esaltare alcuni attori, anzi attrici, in ruoli in cui riescono a dare il meglio di loro stesse nonostante, anzi proprio a causa della difficoltà del ruolo. Successe con la scoperta di Emily Watson e con la (ri)scoperta di Nicole Kidman nel suo miglior film.

lunedì 22 gennaio 2024
Steffa

credo che i limiti (grossi) di Von Trier siano gli stessi che aveva a suo tempo Kieślowski , due grandi registi terribilmente a secco di sceneggiature interessanti, il risultato è mediocre, noioso ed inutile, esclusivamente autocompiacente ed autocelebrativo , una sorta di merdadartista

venerdì 8 giugno 2018
skorpio2016

Uno dei migliori film degli anni 2000 e oltre, anche se discusso, Von Trier fa discutere, è spesso provocatorio nelle sue dichiarazioni, ma il film è bellissimo, originale, stravolge il musical classico; la scenografia e i balletti sono da brividi, bravissima Bjork, premio a Cannes assolutamente meritato sia al il film e all'interpretazione.

lunedì 27 novembre 2017
xxx

Dancer in the dark, film depressissimo che in confronto Qualcuno volò sul nido del cuculo(capolavoro), sembra un film comico demenziale.  Lo noleggiai in videoteca ma non riuscii a vederlo tutto tanto era brutto, cosa che a me succede molto raramente, perchè cerco sempre di portare a termine la "missione" anche con i film più pesanti, l'attrice principale è [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 agosto 2014
unicobezzi

Ascolta il tuo cuore Selma...ascolta il tuo cuore Vittima, perchè stai per diventare Carnefice! Puoi dormire tranquillo ora che hai stretto quel cappio e la tua sete di vendetta ha assaggiato l'aspro del sangue? Film eccezionale, regia cruda che non lascia niente alla patinatura della pellicola in senso convenzionale...lei??beh Lei è una signora LEI!!!

martedì 12 aprile 2011
terragettata

Vittima sacrificale sull'altare del'amore materno. E l'eterno senso di colpa.

Frasi
Rugiada,
rose,
baffi di gattini,
lucenti teiere
e caldi guantini,
semplici pacchi
senza nastrini blu
sono queste le cose che amo di piu'..
Pony di panna,
dolci e renette,
din-din di porte
e slitte,
caldi spaghetti e polpette,
vicine alla luna le oche
lassu',
son queste le cose che amo di piu'
Se l'ape punge,
se il cane morde
e infelice sono..
ripenso alle cose che amo di piu'
e triste piu' non sono.
Una frase di (Björk )
dal film Dancer in the Dark - a cura di Betta
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Irene Bignardi
La Repubblica

Non ci vuole la palla di cristallo per prevederlo: è successo a Cannes, dove la scorsa primavera il film di von Trier ha fatto incetta di premi, di lodi e di ripulse, è successo in America, dove è uscito tra osanna e sberleffi, e lo stesso in Inghilterra. Dancer in the Dark è un film che molti ameranno, che travolgerà molti nel suo fiume di emozioni.

Cristina Piccino
Il Manifesto

La mossa astuta è stata Bjork. Riuscire a avere la splendida musicista come interprete del suo film, imbruttita dietro agli occhialoni e negli abiti di stracci quasi a smentire qualsiasi sua immagine di eleganza - ma poi quelle stoffe grezze e i colori acidi virati al marrone ecco che rimandano subito al lavoro degli stilisti nordici, dunque tutto calcolato - era la vittoria di Lars von Trier.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Palma d'oro e premio per la migliore attrice all'ultimo festival di Cannes, Dancer in the Dark del geniale danese quarantaquattrenne Lars von Trier è (dice l'autore) una "tragedia musicale", un mix di forte melodramma, di canzoni, balli, parodia, citazioni. Vicenda melodrammatica quanto un'opera lirica o quanto un'opera di Brecht: una ragazza madre cecoslovacca emigrata in un paese dell'America rurale, [...] Vai alla recensione »

Emanuela Martini
Film TV

Una vita infame: Selma, una giovane cecoslovacca emigrata in America, fa l'operaia alla catena di montaggio, vive in uno squallido sobborgo di motorhomes, sta diventando cieca e mette via ogni centesimo per far operare il suo bambino e salvarlo dalla cecità che gli ha trasmesso. Infagottata in vestitini da quattro soldi, con le lenti spesse e lo sguardo sperso di chi non vede quasi più, Bjòrk si arrabatta [...] Vai alla recensione »

Silvio Danese
Quotidiano.net

Dotato come un'ammiraglia: la rockstar Bjork attrice esordiente al cinema e autrice delle canzoni, il cineasta-divo Lars Von Trier alla regia, Catherine Deneuve che torna a cantare a trent'anni Da Le parapluies de Cherbourg, due Palme d'oro a Cannes (film, interprete), un'invettiva contro la pena di morte, il ritorno del musical con snobistico accredito europeo.

Paola Cristalli
Quotidiano.net

C'è in Dancer in the Dark, il film di Lars Von Trier premiatissimo all'ultimo festival di Cannes, tutto quel che serve a non mandare delusa l'aspettativa dei molti appassionati di quel film singolare e aggressivo che fu Le onde del destino. C'è una terra desolata che è l'America degli anni Cinquanta negli occhi sempre più spenti d'una giovane immigrata cecoslovacca, scena così indefinita e tetra che [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Entusiasmo o rifiuto: l'alternativa e secca, a proposito di Dancer in the Dark. Quando scorrono i titoli di coda, c’è chi si soffia il naso, e c’è chi riemerge con sollievo dalla noia più fonda. Qualcuno se ne sta immobile, stupefatto e rapito, altri, rischiando d’inciampare, fuggono a rotta di collo dal buio (non solo da quello della sala). Insomma, tutto si può dire della "ceca cieca" di Lars von [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Sconvolgente, eppure mai davvero coinvolgente. Un programmatico pugno nello stomaco dello spettatore, con immagini di una violenza difficilmente sopportabile: e tuttavia l’emozione non arriva, soffocata da un freddo, intellettualistico progetto estetico che tutto sacrifica alla ricerca della forma estrema. È Dancer in the Dark l'oggetto strano di cui si sta parlando, l"'ufo" cinematografico premiato [...] Vai alla recensione »

winner
palma d'oro al miglior film
Festival di Cannes
2000
winner
miglior attrice
Festival di Cannes
2000
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