Anno | 1968 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Carlo Lizzani |
Attori | Gian Maria Volonté, Don Backy, Laura Solari, Carla Gravina, Tomas Milian, Ray Lovelock Ezio Sancrotti, Piero Mazzarella, Margaret Lee, Pietro Martellanza, Ida Meda, Enzo Fisichella, Agostina Belli, Pupo De Luca. |
MYmonetro | 3,15 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 6 giugno 2019
La rapina al Banco di Napoli (in largo Zandonai a Milano) del 25 settembre 1967 ad opera della banda Cavallero. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Banditi a Milano ha incassato 99 .
CONSIGLIATO SÌ
|
Il film racconta la rapina al Banco di Napoli (in largo Zandonai a Milano) del 25 settembre 1967 ad opera della banda Cavallero.
Banditi a Milano è una sorta di spartiacque tra il cinema neorealista e generalista e quello ricavato dall'attualità, vale a dire che nel 1968, in pieno dominio dello spaghetti-western, dopo il peplum e contemporaneamente all'esplosione del noir all'italiana, rozzo e violento, il film di Carlo Lizzani si impone per la sua secchezza e aderenza ai fatti realmente accaduti. La sanguinosa rapina messa in atto dal bandito Cavallero, interpretato con istrionico naturalismo da Gian Maria Volontè e Don Backy è un bell'esempio di instant movie, privo lodevolmente di una visione politica di parte, come accade oggi, ma ancora sufficientemente energico, tanto da consigliarne la visione, che consente di gettare uno sguardo sull'Italia di quegli anni.
Cavallero e i suoi compagni, abili rapinatori di banche, il 25 Settembre 1967 seminarono il panico e l'orrore a Milano sparando a gente innocente, mentre la polizia li inseguiva.Un fatto che ha paralizzato il pubblico presente e i lettori dell'accaduto.Lizzani (l'oro di Roma, la vita agra) attento alla cronaca, decide di farci un soggetto e transporlo sul grande schermo in maniera più [...] Vai alla recensione »
Carlo Lizzani è uno di quegli artigiani del cinema italiano che purtroppo non troveranno mai il giusto riconoscimento che dovrebbero avere. Lizzani cominciò l’esperienza cinematografica già in epoca neorealista, sceneggiando per autori come De Santis, Lattuada, Rossellini e realizzando in prima persona un’opera notevole come Achtung! Banditi! (1951).
Ottimo film, storia vera che mi è stata raccontata da milanesi dell'epoca ed ho ritrovato precisa nei dettagli, con un cast eccellente, solo la figura del commissario un po' troppo caricata da Tomas Milian, ma ci sta anche quella. Molto recitato da Volntè, ben girato ben orchestrato e avvincente veramente un piccolo capolavoro in una Milano vera.
Carlo Lizzani bada al sodo, e con riprese schiette, pratiche e sincere realizza una ricostruzione di quanto avvenuto il 25 settembre del 1967 quando in largo Zandonai a Milano la banda Cavallerò compì l'ennesima (ma ultima) rapina nella banche milanesi, quest'ultima al Bando di Napoli. Prima però analizza gli eventi avvenuti prima, attraverso i racconti del Commissario [...] Vai alla recensione »
Il film è basato sulle azioni criminali della banda Cavallero, in particolare sulla loro ultima rapina, avvenuta il pomeriggio del 25 settembre del 1967 al Banco di Napoli. Al colpo seguì un sanguinoso scontro a fuoco con le pantere della polizia. Molti fanno iniziare la stagione dei polizieschi all'italiana da questo film, e indubbiamente molti elementi della pellicola verranno [...] Vai alla recensione »
Avevo 18 anni, ho visto l'auto dei banditi e quella della polizia che la inseguiva, in piazza Wagner! Confermo che molte scene sono state girate proprio nei posti dove sono avvenute le cose... Il film è descrittivo correttamente e Volontè superlativo..
Il giornalista chiede "Ma perchè non avete sparato quando vi hanno preso?" Volontè risponde "Non abbiamo sparato perchè come dice la canzone bisogna saper perdere!" NEH! A proposito qualcuno conosce il brano musicale della colazione al bar e la sigla di coda?
Vagamente somigliante a Pierce Brosnan, ben vestito non pare proprio lui. Un viaggio nella criminlità milanese anni '60 con caccia all'uomo finale, decisamente noiosa, dopo una sanguinosa rapina.
Un film-cronaca. Duro, violento, realistico; pervaso di quella poesia nera che ricomincia a serpeggiare nel cinema d’oggi e che, anni fa, accese le pagine più terse e più vive del cinema italiano. Lo ha diretto Carlo Lizzani, non nuovo a questi felici esperimenti (si ricordino, per tutti, Il Gobbo, L’oro di Roma e Il processo di Verona) facendosi dettagliatamente ispirare da un fatto sanguinoso accaduto [...] Vai alla recensione »