Titolo originale | La nuit américaine |
Anno | 1973 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 115 minuti |
Regia di | François Truffaut |
Attori | Jacqueline Bisset, François Truffaut, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont Alexandra Stewart, Jean-Pierre Léaud, Nathalie Baye, David Markham, Jean Champion, Jean-François Stévenin, Dani, Bernard Menez. |
Uscita | lunedì 25 ottobre 2021 |
Tag | Da vedere 1973 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 23 ottobre 2021
Un film nel film, con Truffaut che interpreta se stesso mentre tenta di condurre a termine una pellicola che sembra nata sotto i peggiori auspici. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 2 candidature a Golden Globes, In Italia al Box Office Effetto notte ha incassato 44,8 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Negli studi cinematografici "La Victorine" a Nizza si sta girando il film "Vi presento Pamela" con cui Alphonse, che si è innamorato dell'inglese Pamela, la sposa. Lei però si innamorerà del suocero con tragiche conseguenze. Ma questo è solo il plot del film nel film che invece ruota attorno alle vicende personali degli attori e alla figura del regista, Truffaut stesso, che deve conviverci e al contempo portare a termine la sua opera.
François Truffaut cullava da 15 anni il desiderio di girare questo film che resta come una delle pietre miliari non solo della sua filmografia ma della storia del cinema.
Arriva sugli schermi dopo alcuni insuccessi al botteghino (con l'eccezione de Il ragazzo selvaggio) e lo vede ancora una volta coinvolto in prima persona esibendo una sordità che diventa sensore del desiderio di un isolamento che gli consenta di non farsi coinvolgere dalle passioni di chi lo attornia sul set, pur conservando una disponibilità a comprendere al fine di arrivare ad un superamento delle possibili tensioni in favore della riuscita del cinema.
Il doppio livello della narrazione (il film che viene girato e le vicende che costellano le riprese) consente a Truffaut di realizzare una sorta di passaggio di testimone con Fellini. Dichiara infatti: "Ho osato intraprendere Effetto notte solo perché 8 ½ si fermava 'prima' delle riprese e riguardava solo la preparazione di un film. Il mio è meno interiore. (...) Se nel film ci sono cose profonde, preferisco pensare che ci siano entrate mio malgrado".
Si potrebbe anche aggiungere che ci si pone su un versante molto diverso. Se Fellini denuncia un vuoto esistenziale che si riflette nell'ispirazione in Truffaut prevale il piacere di mostrare l'amore che nutre verso quel cinema che (la citazione stranota e però d'obbligo), come afferma nei panni del regista Ferrand, è simile ad un viaggio su una diligenza del far West "Dapprima si spera di fare un buon viaggio e poi molto presto ci si chiede se si giungerà mai a destinazione" Ma dato che "i film sono più armoniosi della vita" la meta la si raggiunge nonostante tutto.
Lo stesso titolo ci immerge nel cinema acquisendo una significazione ed al contempo un rischio. Perché all'epoca non è mancato chi lo ha definito, recensendolo, "un documentario" Perché l'effetto notte (la nuit américaine del titolo originale) è l'intervento tecnico che permette di girare una scena in pieno giorno utilizzando un filtro che la trasformi in notturna.
Ma se si va oltre ci si accorge che quel filtro rappresenta ciò che per Truffaut costituisce il potere del cinema: intervenire sulla realtà, non sempre attraente, trasfigurandola. La dedica a due grandi attrici del muto (Lilian e Dorothy Gish) e l'immagine in cui Truffaut/Ferrand corregge la posizione del volto di Jacqueline Bisset (Julie Baker/Pamela) sono una sintesi perfetta del cinema, della sua storia e del suo senso più intimo e profondo.
Un film nel film, con Truffaut che interpreta se stesso mentre tenta di condurre a termine una pellicola che sembra nata sotto i peggiori auspici. Ogni genere di difficoltà si abbatte sulla troupe, persino il copione deve subire clamorose modifiche per la morte di uno dei protagonisti. Tante difficoltà finiscono per legare i componenti con sincera amicizia e, quando finalmente anche l'ultima scena viene girata, ognuno riprende la propria strada con nostalgia e rammarico.
A Nizza, il regista Ferrand è impegnato a girare un film intitolato Vi presento Pamela, ma nel corso delle riprese si trova a dover fronteggiare tutte le difficoltà tipiche del suo lavoro. Allo stesso tempo, Ferrand deve preoccuparsi anche dei problemi personali dei suoi attori: Alphonse, il protagonista del film, afflitto da mal d'amore, e Julie Baker, una nota attrice inglese reduce da una crisi depressiva.
Nel 1973, François Truffaut ha voluto realizzare un affettuoso omaggio al meraviglioso mondo del cinema, scegliendo di raccontare il "dietro le quinte" della genesi di un film; il risultato, un'autentica dichiarazione d'amore alla settima arte, è Effetto notte (titolo originale: La nuit américaine), uno dei capolavori assoluti del grande regista francese, oltre che uno dei maggiori successi della sua carriera. Sceneggiata, diretta e interpretata dallo stesso Truffaut, che l'ha dedicata alle sorelle Dorothy e Lillian Gish, la pellicola ha ottenuto il premio Oscar come miglior film straniero ed ha ricevuto molti altri riconoscimenti in tutto il mondo (inclusa la nomination all'Oscar per la miglior regia). A metà strada fra dramma e commedia, Effetto notte è un'opera corale di evidente matrice autobiografica, che vede fra i suoi interpreti, oltre a Truffaut, il suo fedele attore Jean-Pierre Léaud (protagonista del ciclo di Antoine Doinel) e la star inglese Jacqueline Bisset.
Effetto notte rappresenta il raro caso di un vero e proprio "film nel film", caratterizzato da uno stile quasi documentaristico, attraverso il quale l'autore de I quattrocento colpi ha voluto mostrare come nasce e prende forma una pellicola cinematografica. L'intera storia, infatti, è ambientata negli stabilimenti de La Vittorine, a Nizza, dove il regista Ferrand (Truffaut) sta girando un melodramma sentimentale dal titolo Je vous présent Pamela (Vi presento Pamela). E dunque, nel corso delle riprese, le varie fasi della lavorazione si intrecciano con le vicende private dei membri del cast e della troupe; fra questi Alphonse (Léaud), un attore giovane e volubile che ha perso la testa per una direttrice di produzione, e Julie Baker (Bisset), una diva di fama internazionale, che si concede un'avventura di una notte con Alphonse. Il tutto, poi, è intessuto di una fitta serie di riferimenti, citazioni ed autocitazioni più o meno espliciti, che non si limitano ad una funzione puramente autoreferenziale, ma costituiscono un'autentica testimonianza dell'amore di Truffaut per il mondo al quale appartiene.
Verità e fiction si mescolano così in questo appassionato racconto metacinematografico, che può essere letto anche come una profonda riflessione sulla compenetrazione fra arte e vita; e naturalmente, in accordo con la poetica di Truffaut, è il potere dell'immaginazione a prevalere sempre sulla realtà, al punto da poter cancellare perfino la morte. Come dichiara Ferrand / Truffaut ad uno sconsolato Alphonse: "I film sono più armoniosi della vita; non ci sono intoppi, non ci sono rallentamenti nei film. I film vanno avanti come treni, capisci, come treni nella notte". E fra amori, tradimenti, intermezzi comici e piccoli drammi quotidiani, c'è pure il tempo per una scena in cui la troupe tenta disperatamente di far bere a un gatto una tazza di latte senza riuscirci, nonostante i numerosi ciak. Eccellente il cast, con una menzione speciale per l'incantevole Valentina Cortese nel ruolo di Séverine, un'attrice di mezza età e con problemi di alcool, che fa fatica a tenere a mente le sue battute e vive nel ricordo di un passato ormai tramontato. Il titolo del film, Effetto notte, deriva dal nome di una tecnica cinematografica usata per simulare una scena notturna (in francese definita appunto "notte americana").
EFFETTO NOTTE disponibile in DVD o BluRay |
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Dopo l'ingiusto insuccesso di MICA SCEMA LA RAGAZZA,Truffaut dirige un film autentico e originale incentrato sul tema del metacinema.Una troupe dirige un film,e durante le riprese si susseguono varie situazioni e problematiche che portano a determinate conseguenze,ma il film del resto deve andare avanti e non c'e' niente da fare se non sorridere,in fondo il cinema e' meglio della [...] Vai alla recensione »
Impossibile per gli amanti del cinema non apprezzare un film come ' Effetto Notte' del grande Truffaut che stavolta interpreta se stesso nei panni del regista Ferrand intento a girare il film 'Vi presento Pamela'. Truffaut ci accompagna dietro le quinte del film mostrandoci trucchi ed espedienti che da soli forse non sapremmo immaginare, ma non solo, infatti ci troviamo dietro [...] Vai alla recensione »
Attraverso le vicende che si consumano sul set di Je vous present Pamela, Francois Truffaut ci mostra cosa accade dietro una macchina da presa. Le difficoltà, gli effetti speciali, gli imprevisti, le belle sorprese, le notizie tragiche. Attori e tecnici diventano una squadra affiatata, affinchè il film si realizzi. Da molti addetti ai lavori considerato il film più rappresentativo [...] Vai alla recensione »
Il film racconta le storie vissute e le personalità dei protagonisti e del regista durante la realizzazione del film "Vi presento Pamela". Gli attori acquistano un'immagine particolare durante la regia del film e dimostrano un loro carattere e un loro modo di vivere che il regista vuole presentare. E' vivo nel film l'ascolto, da parte del regista, degli attori e dell'aiuto regia.
La Nouvelle Vague, ovvero quella famigerata corrente della cinematografia transalpina inaugurata nel ‘58, vede tra i suoi culmini il leggendario Effetto notte (La Nuit américaine, Francia, 1973), film sulle vicissitudini di un regista e della sua troupe sul set di un film. Creato, interpretato e diretto da quel grande scrittore di Cinema che è stato François Truffaut, l’ [...] Vai alla recensione »
"Effetto notte" è un film geniale, non solo per l'idea meta-filmica che sta alla sua base (che, ai tempi in cui fu girato, era già stata praticata, anche se diversamente, ad esempio da Fellini in 8 1/2) ma soprattutto perchè esso ci mostra che, contrariamente all'opinione comune, la quale indica il cinema come una sorta di mondo paradisiaco ed edulcorato, fatto [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto film come questi sono indispensabili per pulirsi gli occhi da tutte quelle "cosacce" che passano al cinema. Seduti nella propria poltrona possiamo avere la possibilità di gustarci questa chicca così bella da lasciare commossi. La trama è una non-trama. C'è un film, c'è il regista, il produttori e gli attori. Quì si vede tutto quello che ci sta dietro e cosa crea la magia.
Non capisco tutto questo entusiasmo per un film che sembra una mediocre recita parrocchiale: sceneggiatura scialba e inconsistente, niente phatos in nessunissima scena, dialoghi insapori e scontati, personaggi che sembrano finti, di cartone, situazioni banalissime, un'attrice che per consolare un attore lasciato dalla fidanzata ci va a letto assieme, così, senza trasporto, senza emozione, [...] Vai alla recensione »
Un film che tiene in piacevole compagnia per ben 115 minuti.
Mi piace molto la cinematografia francese e questo film ne è una valida testimonianza. Bravissimi gli interpreti da Jean Pierre Aumont a Valentina Cortese e alla Bisset insieme a tutti gli altri, molto bravo il regista anche nella veste di attore. Spero di vedere più spesso in Tv film di questo genere. Ela Ucci
E' stato il film con cui ho conosciuto Truffaut, mi è piaciuto, ma mi aspettavo molto di più, rispetto ad altri film secondo me ha un impatto minore, cioè gli altri film cercano di comunicare messaggi più forti, non che il cinema sia da meno, non fraintendetemi.
è un film carino ma non è affatto un capolavoro...mi sembra giusto mettere una stella per mediare il voto esageratamente alto