Anno | 1989 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Franco Brusati |
Attori | Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli, Andréa Ferréol, Paco Reconti Simona Cavallari, Kim Rossi Stuart, Caterina Boratto, Bruno Corazzari, Carla Cassola, Beatrice Palme, Clelia Rondinella, Livia Bonifazi, Barbara Folchitto, Elia Schilton, David Maunsell. |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Zio e nipote si incontrano dopo anni: sono due sconosciuti e molto diversi per indole ed abitudini. Tanto il nipote è un uomo d'ordine tiepido e conve... Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO NÌ
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Zio e nipote si incontrano dopo anni: sono due sconosciuti e molto diversi per indole ed abitudini. Tanto il nipote è un uomo d'ordine tiepido e convenzionale, tanto lo zio è una specie di zingaro libero e scapestrato. Il nipote gli sistema la casa, che lo zio teneva in uno stato di enorme disordine, e che ora per sbadataggine fa andare a fuoco. Ma, tra equivoci ed arrabbiature, pure questo parente affascina il nipote, che intravvede la possibilità di una vita meno condizionata, più originale. Il soggetto, pure di Brusati, è alquanto letterario e un po' forzato.
LO ZIO INDEGNO disponibile in DVD o BluRay |
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Curioso film, politicamente scorretto e dunque almeno in parte coraggioso, con Gassman ormai a fine carriera che interpretandolo ci mette gran parte delle residue capacità da mattatore. Poesia e sconcezze si alternano a più riprese (il protagonista è un anziano poeta ancora ossessionato dal sesso) pur senza scadere apertamente nella volgarità; ma lo sguardo è spento, [...] Vai alla recensione »
Storia dell’ordine che s’innamora del disordine, elogio dell’anarchia. Franco Brusati, autore di film e commedie mai consolatorie e sempre tali da trasmettere una sottile sensazione d’inquietudine, sceglie ancora una volta come protagonista un outsider, non riconciliato: “Sono convinto che i diversi siano, come Proust diceva dei nevrotici il sale della terra”.
Franco Brusatì, al cinema come in teatro, suona sempre su due tasti diversi: è ironico, ma con amarezza, gioca ma con serietà, la commedia la porta fino alle soglie del dramma e il dolore lo mescola sempre con la beffa, non perdendo mai l’equilibrio ed anzi cercandolo e raggiungendolo proprio attraverso questi suoi continui salti di registro che, attraverso gli anni, hanno finito per diventare il suo [...] Vai alla recensione »