
Anno | 1942 |
Genere | Animazione, |
Produzione | USA |
Durata | 72 minuti |
Regia di | David Hand, Walt Disney |
Tag | Da vedere 1942 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 luglio 2016
Bambi è un bel cerbiatto che impara a vivere nella foresta, a conoscere i pericoli dell'ambiente e l'alternarsi delle stagioni. Diventato adulto, inco... Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Bambi è un bel cerbiatto che impara a vivere nella foresta, a conoscere i pericoli dell'ambiente e l'alternarsi delle stagioni. Diventato adulto, incontra la compagna giusta e forma la sua famiglia. Il film è tra i più significativi prodotti disneyani.
Bambi è il 5° classico Disney. Ejzenštejn scrisse: «Bambi è sicuramente fondamentale. Rappresenta una svolta verso l’estasi, seria, eterna: il tema di Bambi è il ciclo della vita – i cicli ripetitivi delle vite. Non si tratta più di un sophisticated smile (un sorriso malizioso e profondo) del pensiero del XX secolo nei confronti del totem. Ma di un ritorno puro e semplice al totemismo e di un salto all’indietro nella prae-history evoluzionista. Il cervo antropomorfizzato è piuttosto: rückgänglich (con una marcia indietro) un uomo di nuovo cervidizzato. Bambi, evidentemente, corona tutto lo studio su Disney». Una delle caratteristiche disneyane più importanti è l’umanizzazione degli animali: si hanno animali animati nel movimento (disegni che prendono vita) e nello spirito (animali dotati di pensiero, di parola, di un’anima). In Bambi, i disegni, gli animali, la natura prendono vita e diventano una concretizzazione dell’animismo, che riporta allo stadio sensibile, prelogico, primitivo. Secondo l’animismo, tutti gli elementi e i regni naturali sono in rapporto tra loro, tutto è dotato di vita, di anima. Con lo stadio sensibile si torna al totemismo, che indica un rapporto di parentela tra un individuo o un gruppo umano e una specie animale, segnala l’animalità dell’uomo e l’umanità dell’animale. L’ultimo dei tre stadi del totemismo è il paragone metaforico tra animale e uomo: il percorso di formazione di Bambi rappresenta metaforicamente il percorso di formazione di un ragazzo. Bisogna però sottolineare che nel film gli uomini non si vedono, si odono solo gli spari dei loro fucili. La vita degli animali riflette la vita degli umani, ma al contempo gli umani sono considerati come portatori di morte. Modi di pensare e sentire primitivi si legano ai modi di pensare e sentire dei bambini. Secondo legge biogenetica, il bambino attraversa, sul piano mentale e psichico, fasi corrispondenti agli stadi primitivi dell’evoluzione umana: in un certo senso il bambino pensa e sente come pensava e sentiva un uomo primitivo, e può quindi assimilare con naturalezza forme di pensiero primitivo come animismo e totemismo. Ciò spiega il legame di Bambi e dell’opera disneyana con i modi di pensare e sentire dell’infanzia. Castello di Rá-Tim-Bum, Il (Castelo Rá-Tim-Bum, O Filme, Brasile 1999) – ID: 37298 Come ogni fiaba che si rispetti, Il Castello di Rá-Tim-Bum adotta il punto di vista di un narratore onnisciente. Vengono evidenziati il legame tra magia e natura, e il conflitto tra mondo magico e mondo non-magico. Gli Stradivarius, la famiglia di Nino, vivono nel tempo immobile e indeterminato della fiaba, diverso dal tempo reale. Il mondo non-magico intende espellere l’elemento magico: i cattivi non-maghi non comprendono il mondo magico, lo respingono, vogliono uniformarlo al loro. I personaggi hanno, più che un carattere, una funzione, e sono quindi ben caratterizzati dal punto di vista fisico. Le caratteristiche fisiche di Nino ne esplicitano la natura di eroe comico e anticonvenzionale. Nino vive la stessa esperienza di molti ragazzi che desiderano sentirsi come gli altri e mal sopportano di essere diversi (per attitudini, razza, status sociale o economico). Il ragazzo compie un percorso di crescita che lo porta a comprendere come la sua diversità sia una ricchezza e che vivere in una famiglia diversa dalle altre non lo taglia fuori dalla comunità dei coetanei. L’avventura vissuta da Nino lo trasforma in un vero mago e gli permette anche di entrare in contatto con l’esterno, con l’altro, e di creare un dialogo con i suoi coetanei al di là di ogni differenza.