Anno | 1996 |
Genere | Drammatico, Sentimentale |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Cristina Comencini |
Attori | Virna Lisi, Tchéky Karyo, Margherita Buy, Massimo Ghini, Valeria Sabel, Giacomo Piperno Luigi Diberti, Galatea Ranzi, Valentina Chico, Lavinia Guglielman. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,67 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 gennaio 2015
Storia di tre donne: Olga la nonna, Ilaria la figlia, Marta la nipote. Ilaria ha avuto la bambina in un incontro occasionale con un turco, è mantenuta dalla madre, ne combina di tutti i colori. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
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CONSIGLIATO NÌ
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Tornata nella casa di Trieste della nonna Olga, da poco defunta, Marta trova un diario in cui, come in una lunga confessione, l'anziana donna ha messo nero su bianco una vita segnata dall'infelicità: il matrimonio privo d'amore con l'entomologo Augusto, i rapporti tesissimi con la figlia Ilaria, una relazione extraconiugale dall'esito più che drammatico con Ernesto, un medico conosciuto durante una vacanza termale.
Dal best seller di Susanna Tamaro, Cristina Comencini e la sceneggiatrice Roberta Mazzoni traggono un film sul tempo e sul suo effetto sulle persone, sul non detto come causa di incomprensioni e dolore, preoccupandosi di scongiurare il rischio dell'esasperazione dei sentimenti. A partire dalla memorabile sequenza iniziale in cui il vento entra dentro alle stanze della casa triestina, Va' dove ti porta il cuore tenta l'accordo imperfetto tra l'emotività un po' zuccherosa del materiale di partenza con una freddezza di sguardo che, a conti fatti, si rivela l'unica possibile per un intreccio tanto ampio e colmo di tormenti, rivelati o meno.
Tre ritratti di donne e altrettanti cornici temporali, tre differenti modalità di chiusura verso il mondo e altrettante vite tormentate, Olga, Ilaria e Marta sono variazioni sullo stesso grande tema dell'infelicità, l'una legata all'altra in una struttura ben oliata a livello drammaturgico quanto, a ben vedere, eccessivamente "chiusa" nel femminile; non è un caso che i personaggi maschili siano poco definiti, quasi inconsistenti quando non del tutto assenti, si pensi al padre di Marta, evocato come il principe di una favola. Se la preoccupazione della regista di raffreddare ogni cosa porta con sé un'ammirevole chiarezza espressiva, allo stesso tempo, lo spettatore finisce con il sentirsi quasi escluso da un universo narrativo che soltanto alla fine si apre veramente all'ascolto e alla pacificazione con un momento di densità drammatica che non ha nulla a che vedere con la facile commozione come si è tentati di credere.
Più riuscita e elegante di quanto si è generalmente scritto la parte in costume in cui Margherita Buy interpreta il ruolo della giovane Olga, accanto ad un Massimo Ghini tenero e distante come richiede il suo personaggio. Su tutti gli attori, svetta la prova della matura e sottilissima Virna Lisi, che sarà ancora diretta dalla regista nei successivi Il più bel giorno della mia vita e Latin Lover. Musiche ispirate di Claudio Capponi e Alessio Vlad.
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Amo questo film e Virna è magnifica. La Buy forse meno ma il film è comunque fatto bene ed è fedele al romanzo.
Nonostante la toccante interpretazione di Virna Lisi, "Va' dove ti porta il cuore" è un film sentimentale che non decolla mai. Forse per colpa dei troppi flashback, o per la scarsa profondità nel raccontare il rapporto madre-figlia, comunque la storia appare sempre opaca e scolorita.
Un grande vento percorre la villa e il suo giardino, agita le tende, scompiglia le carte, piega le piante, sfoglia le corolle, rovescia i libri, invade le stanze: come a portare via la storia di tre generazioni di donne vissute tra quelle mura e quegli alberi, come a spazzare via menzogne, ipocrisie, rimozioni, zone oscure e silenzi dell'esistenza borghese.
Da un romanzo di successo, quello omonimo di Susanna Tamaro, un film che di certo avrà successo. Nelle sue grandi linee l’arco narrativo rispecchia abbastanza fedelmente il testo originale: una nonna, Olga, una figlia, Ilaria, una nipote, Marta. Morta Ilaria, Marta rimane con la nonna nella casa di famiglia, una convivenza non sempre facile così, appena cresciuta, eccola che se ne va in America a studiare. [...] Vai alla recensione »