Anno | 1994 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Sandro Baldoni |
Attori | Mariella Valentini, Ivano Marescotti, Silvia Cohen, Flavio Bonacci, Consuelo Strangarone Alfredo Pea, Gabriele Fantoni, Sebastiano Filocamo, Alison Forest, Danilo Iannetta, Valentina Maccagnan, Roberto Mantovani, Gianni Quillilo, Eugenio Ravo. |
Uscita | venerdì 20 gennaio 1995 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 2,81 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Strane storie - Racconti di fine secolo ha incassato 473 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Presentato alla mostra di Venezia. Film d'esordio per un regista pubblicitario, scrittore di racconti. Un padre e sua figlia sul treno. Lei vuole che gli racconti qualcuna delle sue strane storie e dovendo inventare al momento utilizza i viaggiatori della carrozza. Nel primo un uomo rimane senza aria perché non ha pagato la bolletta, ma riesce in extremis a pagarla. Nel secondo una donna va al supermercato e si compra un uomo ma lo trova difettoso. Nel più lungo, due famiglie che abitano una di fronte all'altra si fanno una guerra, prima psicologica e poi armata. Alla fine i passeggeri si trovano a Bologna di fronte a una carrozza del treno Italicus, quello sventrato dalla famosa bomba negli anni Settanta. A volte divertente, a volte ingenuo.
Dopo anni trascorsi fra il lavoro da giornalista di quotidiani che setacciano lo sfondo politico (il Manifesto) e di stampo satirico (Cuore) e il lavoro di copywriter presso agenzie pubblicitarie, Sandro Baldoni decise di cimentarsi in una nuova esperienza firmando nel 1994 il proprio esordio alla regia con una pellicola surreale e capace di strappare risate acri, grazie al taglio fantastico al [...] Vai alla recensione »
Piccolo capolavoro sempre straordinariamente attuale anche dopo quasi 30 anni. Spesso inserito erroneamente e un po' semplicisticamente nel filone del "fantastico", è un film con una dirompente carica che riguarda molto da vicino la realtà degli ultimi anni, raccontata attraverso l'assurdo quotidiano che tutti viviamo. Andrebbe riscoperto, in questi tempi incerti e malamente leggibili.