Titolo originale | Indiscretion of an American Wife |
Anno | 1953 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, USA |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Vittorio De Sica |
Attori | Paolo Stoppa, Gino Cervi, Jennifer Jones, Montgomery Clift, Richard Beymer, Maria Pia Casilio Memmo Carotenuto, Mimmo Poli, Enrico Viarisio, Enrico Glori, Clelia Matania, Giuseppe Porelli, Nando Bruno, Charles Fawcett, Liliana Gerace, Oscar Blando, Gigi Reder, Mariolina Bovo, Attilio Torelli. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,95 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un'americana sposata trascorre qualche settimana di vacanza a Roma. Qui si innamora di un professore e ne diventa l'amante. Un giorno, dopo una telefo... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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Un'americana sposata trascorre qualche settimana di vacanza a Roma. Qui si innamora di un professore e ne diventa l'amante. Un giorno, dopo una telefonata da casa, la donna decide di partire. A nulla valgono i tentativi dell'uomo per trattenerla: la paura dello scandalo è più forte di lei, benché giuri allo spasimante che lo amerà per sempre.
STAZIONE TERMINI disponibile in DVD o BluRay |
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Mary è una donna americana sposata venuta a Roma per trovare la sorella.Invaghitasi di Giovanni,e paurosa dello scandalo, decide di ritornare in America prendendo il treno per la Francia.Giovanni si presenterà alla stazione,e la donna non resisterà alla tentazione di rimanere con lui.Ma il destino sembra riportarla indietro,anche se l'abbandono probabilmente sarà solo [...] Vai alla recensione »
Quando un giovane ci dà un suo primo film, anche soltanto più o meno «ben fatto», è doveroso segnalarlo con le speranze del caso. Ma quando un regista si è da tempo luminosamente affermato; quando è un artista che ci dette opere vivide rispecchianti un suo mondo, allora ogni sua opera nuova, oltre a essere un avvenimento in sé, determina non facili esigenze.
Alla concezione di lavoro artigiano – che, sia detto subito, non intendiamo affatto sottovalutare quando si pensi che un analogo termine può essere a buon diritto applicato alla più gran parte del miglior cinema americano – dobbiamo nuovamente rifarci per analizzare Stazione Termini di Vittorio De Sica, apparso a Roma durante la settimana di Pasqua.
Un insegnante italiano, nato da madre americana, e una piccola borghese di Filadelfia, si incontrano in piazza di Spagna e si innamorano, poi si lasciano. Racconto romantico convenzionale, il film fu interessante per il genere di compromesso che propose: fra una “storia” appunto di tipo tradizionale, hollywoodiana, interpretata da attori “divi”, e uno sfondo di tipo neorealistico, italiano, relegato [...] Vai alla recensione »