Anno | 1996 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Australia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Scott Hicks |
Attori | Geoffrey Rush, Noah Taylor, Armin Mueller-Stahl, Lynn Redgrave, John Gielgud Stephen Sheehan, Justin Braine, Sonia Todd, Chris Haywood, Alex Rafalowicz, Gordon Poole, Nicholas Bell. |
Uscita | mercoledì 11 dicembre 1996 |
Tag | Da vedere 1996 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,03 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 marzo 2016
Dall'uscita di questo film tutti conoscono David Helfgott, pianista australiano (vivente) e la sua triste storia. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 5 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, In Italia al Box Office Shine ha incassato 6 milioni di euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Dall'uscita di questo film tutti conoscono David Helfgott, pianista australiano (vivente) e la sua triste storia. Fagocitato dal padre musicista fallito, che ne fa fin da ragazzo un frustrato patologico nonostante (o forse a causa) del grande talento. David vince un concorso dopo l'altro, viene invitato a suonare in una importante orchestra americana; sarebbe il grande successo, ma il padre si oppone in nome della famiglia. Allora il ragazzo spezza il vincolo, ma gli costa carissimo, sprofonda in una vera schizofrenia. Lo salva una sensibile signora non giovanissima, che ha fiducia in lui, e forse ne è anche innamorata.
Uno dei migliori film della stagione, in equilibrio fra gli effetti e l'adesione alla realtà. Raramente un regista ha registrato con tanta passione, attenzione e lucidità una pazzia artistica. Grande Geoffrey Rush, che infatti ha vinto l'Oscar come migliore attore protagonista.
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Nella figura inquieta di david si assorbe la necessità assoluta di appaggare l'inspiegabile ossessione di soddisfare le necessità altrui pure a discapito della propria vita interiore,La debolezza di lui gli permette unicamente di sfuggire a questo solo attraverso la violenza della follia che lo aterrisce e lo condanna.Terribilmente.
Se il famoso pianista David Helfgott non fosse nato in Australia nel 1947, ancora vivente, l’australiano Geoffrey Rush non ci avrebbe offerto un film così strepitoso soprattutto per la sua straordinaria interpretazione. Un Oscar assolutamente più che meritato, scene bellissime da applauso anche da parte degli spettatori quando parla, si muove, suona al pianoforte ogni melodia.
A beautiful mind, will hunting, lo schema della trama è quello, il riscatto, alla fine, di una mente geniale ai colpi bassi che la vita ha inferto alla psiche in questo caso in infanzia e giovane etá da un padre-padrone... Storie vere, che vale sempre la pena guardare per emozionarsi e credere nella giustizia divina... Come sempre gli attori, sceneggiatura, regia fanno la parte del leone [...] Vai alla recensione »
la storia del pianista david hefgott,viene raccontata magistralmente da scott hicks,con un grande geoffrey rush,girato molto bene e con ottime fotografie il film commuove,e dopo che l'hai visto non te lo dimentichi certo il giorno dopo!!!l'immagine del prottagonista è indimenticabile,come quella del padre,personaggi magistrali,un film che raffigura la realtà in maniera ottimale,imper [...] Vai alla recensione »
Penso che il personaggio di David sia stato impersonificato da GeoffreyRush in maniera sublime e credo anche sia il miglior film che Rush abbia mai fatto
Narrasi senza sensazionalismo però. Con profondità forse umanistica la storiella di powder nel film del 96 fragile le cui controversità l'abbigliamento e caratteristiche ne fanno un tipino altrettanto bizzarro e amato non mitico paranormale con tante sorprese per ciò non malvoluto, un film di 26 anni fa quasi con 8 mila scene che commuovono, piacevole.
L'inizio potrebbe essere caustico e spiazzante, per come Rush ed il doppiatore italiano sono eccezionali nel delineare l'autoironia di un ex prodigio preso per un matto: avveniva in un film tratto da Janet Frame, neozelandese, mentre questo film èaustraliano (coincidenze?) Comunque, il resto è un insieme di figurine che nulla aggiungono ad un rapporto tra padre e figlio che mai va sottopelle, che improvvisa [...] Vai alla recensione »
Non bisogna credere che pianista disturbato equivalga a film elevato: però Shine, presentato in chiusura all'ultima Mostra di Venezia, diretto da Scott Hicks, regista quarantatreenne nato in Uganda e operante in Australia, ha diverse cose interessanti. Consente di ascoltare alcune belle esecuzioni del pianista di Melbourne David Helfgott; racconta con intelligenza drammatica la prigionia della malattia [...] Vai alla recensione »