Titolo originale | Dog Day Afternoon |
Anno | 1975 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Sidney Lumet |
Attori | James Broderick, Al Pacino, Chris Sarandon, Charles Durning, John Cazale, Sully Boyar Lance Henriksen, Judith Malina, Carol Kane, Jay Gerber, William Bogert, Floyd Levine, Dominic Chianese, Gary Springer, Philip Charles MacKenzie, Marcia Jean Kurtz, Penelope Allen, Beulah Garrick, Sandra Kazan, Amy Levitt, John Marriot, Estelle Omens, Carmine Foresta, Thomas Murphy, Marcia Haufrecht, Ron Cummins, Chu Chu Malave, Lionel Pina, Dick Anthony Williams. |
Tag | Da vedere 1975 |
MYmonetro | 3,37 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 luglio 2018
Sal e Sonny, due reduci dal Vietnam, assaltano una banca, ma la polizia interviene prima che riescano a fuggire. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 5 candidature a Golden Globes,
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Sal e Sonny, due reduci dal Vietnam, assaltano una banca, ma la polizia interviene prima che riescano a fuggire. Asserragliati all'interno dell'edificio con numerosi ostaggi, i due chiedono di poter fuggire all'estero con un aereo. Durante l'assedio le storie dei due (anche l'omosessualità di Sonny) diventano di pubblico dominio e la gente, che sta raggruppata all'esterno per assistere alla conclusione, comincia a "tifare" per loro. Uno spietato ufficiale della polizia riesce comunque ad arrestare Sonny, mentre Sal rimane ucciso.
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"Due vi rimangono intrappolati con gli ostaggi: lungo sarà l'assedio della polizia. E sanguinoso." NON E' VERO. Io non ho visto granate, bombe a mano, lanciarazzi ma solo scambi di battute. Addirittura io ho visto in quella banca un clima cordiale, quasi cameratesco: Pacino non solo va incontro alle esigenze dei sequestrati con un'imbarazzo dovuto ai vari intoppi che ispira nello spettatore tenerezza, [...] Vai alla recensione »
Sono un grande fan di Al Pacino come pochi potranno notare dal mio nick name. Consiglio questo film a chiunque sappia e a chiunque piaccia cogliere gli aspetti minuziosi di ogni film, ripercorrendo la trama con poca superficialità e cogliendone le metafore. Solitamente viene presentato come un film violento, ma non è così.
Sceneggiatura di Frank Pierson premiata con Oscar insieme all'incommentabile performance di Al Pacino, sono i due ingredienti caratteristici di uno dei film chiave dell'intera Nuova Hollywood! Tratto dagli eventi di una vera rapina tentata in una banca di New York da parte di tre rapinatori, il film, uno dei più celebri e riusciti del regista Sidney Lumet, incentra la vicenda su Sonny [...] Vai alla recensione »
Dopo una serie di interpretazioni geniali Al Pacino incarna Sonny , il maldestro bandito che, aiutato dal suo complice (il magnifico John Cazale), fa irruzione in una banca prendendone in ostaggio impiegati e clienti per 14 ore. Comincia così un braccio di ferro con la polizia che all’inizio sembra accettare le sue richieste, compreso il finanziamento per il cambio di sesso del suo innamorato, portandoli [...] Vai alla recensione »
Schema riproposto in moltissimi polizieschi di età più recente, è la riproduzione in cellulosa di una storia vera avvenuta a Brooklyn più di trent'anni fa e che concerne moltissimo anche i tempi moderni per la caratura e calibro (non solo dell armi da fuoco) dei sottintesi ematomi e tematiche a sfondo sociale non direttamente esplicate, ma accarezzate con zelo diligente [...] Vai alla recensione »
La solita storia di una rapina in banca... Niente di tutto questo. La rapina fallisce e tutto diventa imprevedibile. Inizia l'assedio.La potente macchina organizzativa dei mass media sfruttano la situazione. La fallita rapina si presta allo sfruttamento commerciale: venditori di pizze, di panini, di bibite; telecronisti, piazzisti... La macchina organizzativa commerciale si mette subito in moto. [...] Vai alla recensione »
"Due vi rimangono intrappolati con gli ostaggi: lungo sarà l'assedio della polizia. E sanguinoso." NON E' VERO. Io non ho visto granate, bombe a mano, lanciarazzi ma solo scambi di battute. Addirittura io ho visto in quella banca un clima cordiale, quasi cameratesco: Pacino non solo va incontro alle esigenze dei sequestrati con un'imbarazzo dovuto ai vari intoppi che ispira nello spettatore tenerezza, [...] Vai alla recensione »
Tratto da un evento reale, “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, è un film passato alla storia non solo per una lucida e perfetta regia di Sidney Lumet e per le meravigliose prove recitative di Al Pacino e John Cazale; l'onore della storicità del film è data da un tipo di cinema che è sempre più bravo a raccontare fenomeni sociali e fatti di cronaca [...] Vai alla recensione »
La pellicola è ispirata ad accadimenti realmente avvenuti che vengono messi in scena con straordinario realismo dal bravissimo Sidney Lumet, esperto nel dirigere film polizieschi ambientati nella “Grande Mela” (tra gli altri si ricorda l’acclamato “Serpico”, di solo due anni precedente, sempre con Al Pacino nella parte del protagonista).
New York agosto 1972. Una coppia di squilibrati entra in banca per realizzare una rapina ma l'arrivo della polizia li costringerà a barricarsi all'interno prendendo gli impiegati come ostaggi. Tratto da un articolo apparso su Life, Lumet ci ricava un film che è diventato di culto attraverso il quale vengono mosse una serie di critiche sociali ben precise.
Tre ragazzi decidono di derubare una banca, tutto è calcolato nei minimi particolari ma dal momento in cui entrano in azione tutto comincia ad andare storto. La polizia circonda l’edificio sotto il controllo dei ladri ed inizia una paradossale e snervante trattativa. Un thriller psicologico, un film drammatico, una commedia nera, una critica nei confronti degli spietati mass media, un film che mette [...] Vai alla recensione »
Su cosa si fonda un impero globale come quello yankee? Forse su complicate tecnologie informatiche che si giovano delle più recenti innovazioni e di sofisticati sistemi di controllo delle comunicazioni come il famigerato “Echelon”? Niente di tutto questo. Prova ne sia il fatto che con la fine della guerra fredda è anche finita la spasmodica corsa al raggiungimento di sempre [...] Vai alla recensione »
La solita storia di una rapina in banca... Niente di tutto questo. La rapina fallisce e tutto diventa imprevedibile. Inizia l'assedio.La potente macchina organizzativa dei mass media sfruttano la situazione. La fallita rapina si presta allo sfruttamento commerciale: venditori di pizze, di panini, di bibite; telecronisti, piazzisti... La macchina organizzativa commerciale si mette subito in moto.
ennesimo capolavoro di al pacino,qui in una delle sue interpretazioni migliori!!che dire ...film perfetto....il capostipite del genere rapina in banca ma forse innarrivabile!!il finale ti fa incazzare...quando sembra fatta.........che rabbia
Anche a voler ammettere la buona fede del recensore io vorrei sapere se l'ha riletta prima di consegnarla perché nella stesura l'aggettivo sanguinoso è chiaramente riferito all'assedio e mi dispiace per lui ma non lo è. Quanto alla valenza critica della pellicola è un problema di comprensione però tra la sintassi e la comprensione si salva solo l'annotazione dell'Oscar.
Lumet ha realizzato il film attenenendosi ad un fatto di cronaca. Molto ben costruito con un casti di tutto rispetto, ma AL Pacino é pazzasco, sempre al massimo ....grande!!!!
Strepitoso il duo Pacino-Kazale, regia quasi da presa diretta, tanto palpabile è la tensione. La vera storia di due reduci dal Vietnam. Unico neo, l'omosessualità di Pacino, che anche a volercela far entrare, non regge. Trattandosi comunque di un fatto di cronaca, il regista ha dovuto attenersi ai fatti. E lo ha fatto con somma maestria, aiutato da un Al Pacino giovane, ma già pervaso da quel 'quid', [...] Vai alla recensione »
questo film dimostra ancora una volta il genio pacino. il suo sguardo,la sua recitazione secca e nervosa rendono il film ottimo anzi capolavoro. la scena in cui strilla attica e il modo in cui lo fa e grandioso. un al pacino mitico ancora una volta con lumet dopo quel capolavoro di serpico. 2 oscar,nomination all' oscar per pacino ma a vincere e stato jack nicholson per qualcuno volò sul nido del [...] Vai alla recensione »
Mi piace molto il vostro sito, lo trovo un utile riferimento, però vedo con rammarico che nelle trame mettete puntualmente spoiler. Potete fare qualcosa, è molto fastidioso, grazie e buon lavoro
Sidney Lumet ha diretto in Dog Day Afternoon uno tra i migliori Pacino di sempre. Di quelli fastidiosi, che abbattono come birilli le convenzioni e gli stereotipi della recitazione. Si prenda un episodio di cronaca nera dell'epoca, lo si metta in mano a un regista capace e ad un bravo attore e si otterrà solo un'ammasso di piombo, lacrime e facili moralismi.
grandissima compagnia di attori....ottima regia di lumet...film ben più profondo di quanto si possa pensare...adoperare la banca come microcosmo nel quale e intorno al quale viene messa a nudo l'America...grandioso
un quasi capolavoro....psicologicamente fortissimo...Lumet entra nella testa dei suoi personaggi e realizza una caratterizzazione degna di nota...i tempi morti sono abbastanza ridotti e la recitazione dei vari attori di alto livello. Si potrebbe contestare la vena tragicomica, ma in realtà essa è parte integrante del messaggio che Lumet voleva lanciare.
Film appena sufficiente che credo sia passato alla storia solo per il carisma del suo protagonista, nella prima ora è anche divertente e scorre via bene, appena il regista calca la mano sull'intimità del personaggio di Al Pacino (telefonata al fidanzato, alla moglie, lettera alla madre) il film piomba in un coma irreversibile, finale ben girato.
Il film è molto coinvolgente, l'ho visto che era iniziato da poco e subito sono rimasto incollato davanti alla tv senza riuscire a distogliere la concentrazione.. che dire? Al pacino un mostro sacro come sempre, la sceneggiatura è perfetta il finale però era prevedibile. certi passaggi sono pesanti, dunque non riuscirei a rivederlo con piacere. una volta basta e avanza..
Non capisco la perdurante fama della pellicola, al più giustificata dai numerosi passaggi nell'adolescenziale gioco dei mimi dei titoli dei films. I personaggi sono descritti con tratti grotteschi (senza però che il culto del grottesco riesca ad assurgere ad una forma d'arte). La trama è quella dei primi cinque minuti.
Tra maldestri rapinatori entrano in una banca, armati di mitra e pistola ma incapaci perfino di tenerli in mano, figuriamoci di usarli. Spaventato per la gravità del reato che stavano compiendo uno dei tre si tira indietro e se ne va lasciando la scena agli altri due. Quanto ho appana descritto sono i primi dieci minuti del film, il resto è una trattativa infinita e noiosa tra i due restanti "rapinatori" [...] Vai alla recensione »