Titolo originale | The Rain People |
Anno | 1969 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Francis Ford Coppola |
Attori | Robert Duvall, James Caan, Shirley Knight, Marya Zimmet, Andrew Duncan . |
Tag | Da vedere 1969 |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Quando Natalie scopre di essere incinta, decide di scappare di casa lasciando un biglietto al marito in cui dichiara che per quella sera non tornerà. Una fuga senza meta, la cui unica coordinata è New York, il punto di partenza, e la direzione è il verso opposto alla sua stessa vita. Natalie si imbatte in un autostoppista che diventerà compagno di un viaggio che si prolunga di giorno in giorno. Scopre di aver a che fare con un ritardato, ma pur cercando di liberarsene non troverà il coraggio di abbandonarlo.
Dimenticando per un attimo l'ingenuo titolo italiano e partendo dal titolo originale, The Rain People, s'intuisce l'intenzione sottesa a quest'opera acerba di un ancor giovane Coppola. L'intestazione rivela la volontà di descrivere il turbamento di una coppia apparentemente felice e serena attraverso l'allegoria della pioggia, fenomeno atmosferico imprevisto che irrompe nella limpidezza di una vita solare.
Lo spettatore non sa nulla di questo idillio, ma lo percepisce dallo stupore dei genitori di lei per il gesto insensato della fuga - avvenuta proprio in un giorno di pioggia - e dall'incredulità del marito, rappresentato esclusivamente come una voce all'altro capo del telefono. Al fianco della protagonista si assiste così ad un road movie incentrato sulla crisi di coppia, l'incomunicabilità e la paura delle proprie responsabilità. Ma il tutto rimane ingabbiato nello schermo: Coppola non riesce a trasmettere allo spettatore queste sensazioni, fotografando gli eventi senza infondergli anima.
L'incontro con il fortuito compagno di viaggio ritardato (un James Caan scarsamente calato nel ruolo) è poco credibile, dato che Natalie si renderà conto della condizione di questo ex campione di rugby solo quando saranno altri a farglielo notare. Di rilievo la caratterizzazione della società americana, i rapidi flashback inseriti a supporto del flusso narrativo, ma sono molti i punti incerti di questo film dal finale sospeso. Un soggetto a tratti ingenuo - Natalie scappa di casa senza bagaglio ma ha un cambio d'abito per ogni giornata - in cui la cura formale dei capolavori firmati dal grande profeta del cinema - Apocalypse Now piuttosto che Dracula di Bram Stoker - è ancora lontana.
Una donna in crisi abbandona la casa coniugale lasciando un semplice biglietto al marito. In viaggio incontra il candido e bambinesco Jemmie, detto Killer, che le si affeziona e la segue ovunque, fino alla roulotte di un poliziotto che la circuisce. Jemie malmena il poliziotto, ma resta ucciso nella collutazione. Lei esce da queste vicende maturata.
Primo film di Coppola, che ne firma sceneggiatura e regia, con ambizioni autorali: l'impianto è di tipo esistenziale ma viene sviluppato attraverso lo strumento cinematografico tramite soluzioni di sperimentazioni visive e drammatiche. Il film, pur ricevendo un riconoscimento al festival di San Sebastian nel 1969 come migliore opera e regista, fu però un clamoroso fiasco al botteghino, [...] Vai alla recensione »
Natalie è una gioaven e inquieta ragazza che, una volta scoperto di aspettare un bambino, decide di abbandonare il marito per un lungo viaggio senza meta. Durante il tragitto offre un passaggio a una giovane promessa del football rimasto però menomato da un incidente di gioco. Il ragazzo diventerà il suo compagno di viaggio. Prime mosse di Coppola per un film che offre un buon [...] Vai alla recensione »