Noi siamo due evasi

Camillo Gorini è il rigido e fidanzatissimo capufficio alle Assicurazioni Baviera ed ha alle sue dipendenze il viveur Bernardo Cesarotti. I due sono molto somiglianti a due pericolosi delinquenti che hanno organizzato un'evasione con l'obiettivo di farsi sostituire da loro in prigione. Il piano riesce ma Gorini e Cesarotti, a loro volta e del tutto casualmente, riescono ad evadere e, per sfuggire alla polizia, debbono ricorrere a diversi travestimenti.
Castellano e Pipolo insieme a Dino Verde firmano questa commedia quasi utilizzando la mano sinistra. Ricorrono infatti alla collaudata coppia Vianello-Tognazzi (il primo con al seguito l'eterna Sandra Mondaini) alla quale però offrono una sceneggiatura priva di quei guizzi che hanno contraddistinto numerose altre loro opere successive a questa. È come se fossero in fase di rodaggio e preferissero rifugiarsi dietro a stereotipi narrativi nonché a una sequela di freddure messe in bocca a Tognazzi. Il ruolo di generalessa è affidato in questa occasione non a Tina Pica (esperta in materia) ma a Titina De Filippo.
Ci sono poi l'americano geloso, la vamp da night club interpretata da Magali Noel (che l'anno successivo sarebbe stata la ballerina Fanny ne La dolce vita e che qui è pronta ad innamorarsi di un Maurizio Arena reduce dai trionfi di Poveri ma belli) e qualche giovane signora in guepière.
Il film vale però la visione per la presenza dell'indimenticabile Fred Buscaglione impegnato a mettere a disposizione la sua parodia del duro sciupa femmine anche con una canzone composta appositamente. 