Titolo originale | Mystery of the Wax Museum |
Anno | 1933 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Michael Curtiz |
Attori | Glenda Farrell, Fay Wray, Lionel Atwill . |
Tag | Da vedere 1933 |
MYmonetro | 2,91 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 novembre 2009
Uno scultore aveva allestito un museo di maschere di cera a Londra che è andato distrutto in un incendio doloso. Sconvolto, si trasferisce in America ...
CONSIGLIATO SÌ
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Uno scultore aveva allestito un museo di maschere di cera a Londra che è andato distrutto in un incendio doloso. Sconvolto, si trasferisce in America dove continua a fare maschere di cera, ma ricalcandole su cadaveri che si procura. Poi gli viene l'idea di colare la cera sulle persone vive.
Girato in Technicolor, il regista Michael Curtiz realizza un horror notevole per l'epoca, considerando che siamo nel 1933. La storia, col passare dei decenni è diventata nota al grande pubblico ed è stata spunto di numerosi remake, alcuni dei quali molto fedeli all'originale, altri dalla sceneggiatura diversa. Cosa si cela dietro quelle figure di cera così perfette? la [...] Vai alla recensione »
Suvvia, si dica. House of Wax ha davvero poco a che vedere con La Maschera di Cera di De Toth o con l’originale di Curtiz: e come potrebbe, oggi che la memoria storica di autori e pubblico di rado va oltre i vent’anni? Ecco allora che il nuovo falso remake prodotto da Zemeckis abbandona la postmodernizzazione della serie B anni 50 (ricordate Il mistero della casa sulla collina?) per gettarsi sul new-horror [...] Vai alla recensione »
Nei titoli di «La maschera di cera» si legge «da un soggetto di Charles Belden», un nome di cui oggi è difficile trovare traccia nelle enciclopedie del cinema. A questo milite pressoché ignoto della sceneggiatura va comunque riconosciuta l'invenzione di uno degli «horror» di maggiore durata: dal film di Michael Curtiz nel 1933, che a suo tempo terrorizzò il mondo intero, a quello in 3d di André De [...] Vai alla recensione »
Una fascinazione vecchia quanto il cinema orrifico classico: uno scultore, maestro nel plasmare figure in cera, impazzisce e decide di utilizzare come “scheletro” delle sue statue cadaveri o, meglio ancora, esseri viventi (meglio se belle ragazze) immobilizzati dai sedativi. Il primo film intitolato La maschera di cera (basato sulla pièce di Charles S.
Il Museo delle cere di Trudy si erge in fondo alla strada principale di Ambrose, villaggio sepolto nella “wilderness” americana a un passo dalla città. Poco lontano, ecco un cinema (dove si proietta Che fine ha fatto Baby Jane?), una stazione di servizio, un pet shop, una chiesa. Qualcuno, a una finestra, scosta la tenda per guardare i ragazzi che sono rimasti in panne nel bosco e cercano soccorso [...] Vai alla recensione »
Ci risiamo con i coatti dell’horrorsplatter. Pubblico giovanissimo in religioso silenzio, altro che ironia, ossa fracassate, torture indicibili, mutilazioni inimmaginabili.E naturalmente una citazione d’autore: Che fine ha fatto Baby Jane?, tanto per arruffianarsi la giovane critica. Quanto al titolo, i classici della Warner, prima con Lon Chaney poi con Vincent Price, nulla c’entrano.