Anno | 1964 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia, Spagna |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giuseppe Moccia, Franco Castellano |
Attori | Magali Noël, Paolo Panelli, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Carlo Croccolo, Enzo Garinei Nerio Bernardi, Riccardo Billi, Pietro Tordi, Mimmo Poli, Tullio Altamura, Aldo Giuffré, Valeria Fabrizi, Lucia Modugno, Cristina Gaioni, José Calvo, Annie Gorassini, Bruno Scipioni, Umberto D'Orsi, Margaret Lee, Seyna Seyn, Alicia Brandet, Dominique Boschero, Agata Flori, Corinne Fontaine, Lando Buzzanca, Alfredo Landa, Pietro De Vico, Nando Martellini, Francesco Mulè, Cristina Gaioni, Raimondo Vianello, Jimmy il Fenomeno. |
MYmonetro | 2,58 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Arrivano i marziani a Roma in missione speciale. Ma il clima romano, le mollezze della vita, il guadagno facile li attirano e li coinvolgono.
Questo"I marziani hanno dodici mani", del 1964, è il primo film dei due autori comici, dapprima autori di disegni umoristici al"Marc'Aurelio", che qui propongono , in bianco e nero(in Italia, soprattutto per un problmea di costi, il colore era relativamente raro, nella cinematografia comica, in quegli anni), una satira del mondo"terricolo"(terrestre)visto dagli" [...] Vai alla recensione »
Purtroppo questa trama, errata, dal Morandini a MyMovies arrivando su il Corriere e oltre continua nell'errore da anni. Fermiamo questa catena, la trama è errata, Franco e Ciccio non solo sono in un ruolo molto marginale del film ,ma soprattutto non interpretano dei marziani in questo film, bensi' due scrittori di fantascienza. I marziani sono i 4 veri protagonisti del film, Paolo [...] Vai alla recensione »
Prima di scriverne la recensione, magari il film prima andrebbe guardato... Franco e Ciccio NON interpretano due dei quattro marziani atterrati a Roma.
Tutto questo dimostra che il padre di Federico Moccia era di tutt'altra pasta!
Questo film è una specie di versione in prosa de "La dolce vita" con la differenza (non la sola) che mentre Fellini metteva in causa senza giudicare l'intera civiltà, qui il senso del film, come si chiarisce nel finale con la pernacchia finale alla "grande mente" (cioè al Super-io dei condizionamenti morali), è apologetico e assolutorio, assolutamente [...] Vai alla recensione »