Anno | 1961 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Ugo Tognazzi |
Attori | Ugo Tognazzi, Marisa Merlini, Mario Carotenuto, Aldo Berti, Ilaria Occhini, Pinuccia Nava Armando Bandini, Renato Castellani, Margaret Borsham, Leopoldo Valentini, Mario Castellani, Franco Giacobini, Mimmo Poli, Raimondo Vianello, Olimpia Cavalli, Franco Ressel, Massimo Righi, Consalvo Dell’Arti. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 aprile 2015
CONSIGLIATO SÌ
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Stefano Garbelli è impiegato in una ditta farmaceutica. Una sera Daniela, una giovane prostituta che lavora in proprio, per difendersi dal protettore di altre colleghe lo indica come il suo sfruttatore e lo avvicina spacciandosi per infermiera. Ne nasce una simpatia che potrebbe trasformarsi in amore se Stefano non fosse anche al centro delle attenzioni di una vedova che ha ereditato un supermercato.
Ugo Tognazzi dopo una lunga militanza di attore decide di passare dietro la macchina da presa con una dichiarazione baldanzosa: "Purtroppo l'attore deve solo obbedire. Per tanti anni ho subìto; è vero che tentavo di ribellarmi, di fare quello che volevo io, ma alla fine aveva sempre ragione il regista perché mi inquadrava a modo suo e poi mi tagliava al montaggio. Ora basta. Adesso mi giro come voglio io perché comando io".
Ma non si tratta solo di inquadrature perché, con la collaborazione di un team di sceneggiatori come Castellano e Pipolo, Scarnicci e Tarabusi e Luciano Salce realizza un ritratto amaro della condizione del piccolo borghese. Già dalla scena che segue i titoli di testa si diviene consapevoli della tesi: Stefano viene rispettosamente salutato da tutte le dipendenti ma basta allargare il campo per scoprire che non è lui che omaggiano ma il direttore che gli cammina vicino. La sua è una vita segnata da continue vessazioni nonché da velleità amorose frustrate fino a quando incontra Daniela, le cui gambe erano state protagoniste di una divertente sequenza iniziale.
Ilaria Occhini offre al personaggio, oltre alla sua bellezza, la sensibilità di un'attrice che ne sa mostrare sia la freschezza che la consapevolezza di come va il mondo. L'unico che sembra non capirlo (e qui si sente che la sceneggiatura è totalmente frutto della penna di maschi) è Stefano che continua a muoversi di rimessa circondato da donne che alla fine sanno come cavarsela e senza mai, tranne che nel finale, prendere una vera e propria decisione.
Tognazzi si cuce addosso il personaggio e sembra condividerne il profondo senso di ingenuità misto a un'amara disillusione. Il suo Garbelli si inserisce nella galleria degli impiegati vessati che troveranno a metà anni '70 una sintesi nel ragionier Fantozzi il cui primo film, vedi il caso, è diretto da Luciano Salce.