Let It Be - Un giorno con i Beatles

I Beatles si ritrovano negli studi di Twickenham per filmare uno speciale televisivo, che dovrebbe concludersi con un'esibizione live in Medio Oriente, la prima dopo quasi quattro anni. Nulla andrà come previsto inizialmente: per placare le tensioni all'interno del gruppo le riprese si trasferiscono negli studi della loro etichetta Apple e la performance diventerà un'improvvisata esibizione sul tetto dell'edificio, destinata all'immortalità.

La travagliata storia di Let It Be, sostanzialmente divenuto indisponibile per una quarantina di anni dopo la circuitazione in sala, rende il film di Michael Lindsay-Hogg assai più della somma delle sue parti.

Vissuto quasi con fastidio all'epoca della sua uscita in sala nel 1970, avvenuta subito dopo l'annuncio pubblico dello scioglimento dei Beatles, il film è il risultato di tagli e rinunce in corsa. Sfuma ben presto il progetto di Lindsay-Hogg del concertone esotico e spettacolare, si riduce la durata complessiva, obbligando a tagli brutali, e infine scoppiano litigi (la temporanea uscita dal gruppo di George Harrison), di cui verremo a sapere i dettagli solo mezzo secolo più tardi.

La natura artificiosa e sacrificata del film finisce così per oscurare l'enorme importanza di Let It Be come tentativo di raccontare i Beatles per ciò che davvero furono, senza le maschere o i sotterfugi adottati nelle loro precedenti e semi-finzionali uscite cinematografiche. Difficilmente ci saremmo immaginati Paul come il leader precisino e assillante ascoltando "Helter Skelter"; o John come lo svagato corpo estraneo, che con la mente sta già altrove ma riesce ancora a donare momenti meravigliosi alla storia dei Beatles.

Let It Be rappresenta laconicamente tutto ciò, senza spiegare nulla di quel che sta avvenendo dietro le quinte, ma inanellando una successione di incredibili session, che sveleranno al mondo "Get Back", "Don't Let Me Down", "I've Got a Feeling" e altri brani divenuti dei classici. A riordinare cronologicamente il tutto e svelare in dettaglio i retroscena ci penserà Get Back di Peter Jackson, il documentario meticoloso e ficcanaso, che vanta innumerevoli validi motivi tanto per essere amato che per essere odiato (l'utilizzo della tecnologia per svelare dialoghi privati, le scelte di montaggio finalizzate a raccontare una storia con un preciso punto di vista).

Ormai la visione dei due film si presenta come un unicum inscindibile, tanto che la versione restaurata del 2024 è introdotta da un dialogo tra Peter Jackson e Lindsay-Hogg sull'intera operazione retrospettiva. Senza Let It Be non potrebbe esistere Get Back, ma per un utente di Disney+ del terzo millennio il primo potrebbe apparire come una sintesi insufficiente del secondo.

Se Get Back appare come l'estremo tentativo di far rivivere quell'epopea e rivelare qualcosa ai fan ed eterni orfani dei Fab Four, Let It Be con il suo montaggio ellittico e la sua sensazione di incompiutezza restituisce quella sensazione funesta di un gruppo sul punto di sfaldarsi e costretto a convivere più dalle circostanze che da una reale volontà. Con la parentesi quasi irreale del concerto sul tetto, breve momento di estasi interrotto dalle forze dell'ordine.

I volti degli impiegati della City di Londra, rischiarati da inattese melodie in una giornata invernale come tante, sono quelle di noi spettatori, che ancora siamo sorpresi dall'enorme potenziale sprigionato da quei quattro ragazzi di Liverpool, benché sull'orlo di una separazione. 

Il film racconta il concerto di 40 minuti circa dei Beatles tenuto il 30 gennaio 1969 sul tetto del loro quartier generale, la Apple Records, al numero 3 di Savile Row, a Londra.
Il documentario mostra diversi filmati dei preparativi fino all'epilogo finale ovvero quando un gruppo di poliziotti londinesi, chiamato a reprimere i rumori e le grida dei numerosi fan raccolti attorno alla casa, invase il tetto per fermarli.
Il titolo del film è tratto dalla canzone omonima degli stessi Beatles, "Let It Be".
Il concerto fu l'ultimo dei Beatles che si sciolsero definitivamente nel 1970.