L'amore

Film 1948 | Drammatico 78 min.

Regia di Roberto Rossellini. Un film con Anna Magnani, Sylvia Bataille, Lia Corelli, Gabrielle Fontan, Jucci Kellerman. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 1948, durata 78 minuti. - MYmonetro 3,34 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento sabato 30 marzo 2019

Una prelibatezza per gli appassionati del cinema. Questo film è frutto della collaborazione di tre glorie della nostra cinematografia. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,

Consigliato sì!
3,34/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,18
CONSIGLIATO SÌ
Un film sperimentale, omaggio all'arte di Anna Magnani.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Il film si divide in due episodi. Il primo si intitola Una voce umana ed ha al centro una serie di telefonate che una donna riceve dall'uomo che ama e che la sta lasciando per un'altra. Nel secondo (Il miracolo) Nannina, una pastora considerata matta dai compaesani, incontra un vagabondo che crede sia San Giuseppe (a cui lei è molto fedele) che ha deciso finalmente di comparirle davanti. L'uomo, dopo averla fatta bere abbondantemente, approfitta di lei. Così Nannina si ritrova incinta e dileggiata da tutti.
"Questo film è un omaggio all'arte di Anna Magnani" così recita un cartello a firma Roberto Rossellini prima dell'inizio del secondo episodio de L'amore. Si può però affermare che entrambi, anzi in modo particolare il primo, siano due grandi omaggi all'attrice. Cocteau, alla cui pièce fa riferimento diretto con alcune varianti il primo episodio, ricordava: "Ho lavorato al film "La voix humaine" con Rossellini e la Magnani. Due belve. Una che sonnecchia. L'altra che tira fuori gli artigli. Conservo della nostra collaborazione il ricordo di una sorta di miracolo amichevole." Rossellini realizza sulla base del testo un film che si può definire sperimentale. Sperimenta sui suoni: le voci che giungono dall'appartamento accanto, le repliche dell'interlocutore al telefono che ogni tanto si percepiscono quasi distintamente, i rumori ambientali. Ma soprattutto è su lei, su Anna Magnani che esercita una sorta di gioco che va dal dominio alla sottomissione alternativamente. Da un lato le scelte di inquadratura, che talvolta si rivelano difficili da sostenere per l'uso del fiato da parte della protagonista e dall'altro l'infinita tavolozza di sfumature vocali ma soprattutto mimico-facciali e corporee che l'attrice gli regala e/o gli impone. Nel secondo episodio la situazione si modifica profondamente. Da un'unità di tempo e spazio in interni si passa a una vicenda che si sviluppa quasi totalmente in esterni che marcano fortemente la solitudine esistenziale di Nannina. Anna Magnani le offre tutti i tratti fisiognomici popolari che aveva abilmente sottratto alla schermaglia drammatica delle telefonate. Il suo è un corpo che diventa progressivamente sempre più sgraziato mentre le sue parole si perdono nel vociare crudele e irridente della folla. Parole a cui inizialmente ha fatto da gelido contrasto il silenzio dello sconosciuto (interpretato da un misterioso Fellini) pronto a sfruttare la sua ingenua credulità. Rossellini sta esplicitamente dalla sua parte, non ne mette mai in ridicolo la fede primitiva mentre invece giudica in poche inquadrature sia l'ignoranza del 'popolino' sia quella arrogante e presuntuosa dei giovani studenti.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
Film a episodi per tre glorie della nostra cinematografia.

Una prelibatezza per gli appassionati del cinema. Questo film è frutto della collaborazione di tre glorie della nostra cinematografia. Nel primo episodio Anna Magnani dà volto e voce a una donna che telefona al suo amante che la lascia per sposare un'altra. Nel secondo accanto all'attrice troviamo Federico Fellini nel ruolo di un vagabondo che viene scambiato per San Giuseppe da una povera demente. Si approfitta della donna che rimane incinta e grida alla gente il miracolo della sua prossima maternità. I paesani la deridono e la picchiano. Ma poi, quando le campane di una chiesetta danno l'annuncio della nascita, si inginocchiano riverenti.


L'AMORE disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 8 ottobre 2011
Luca Scialo

Roberto Rossellini, attraverso due episodi brevi ma intensi, ci propone le sfaccettature più struggenti dell'amore: quelle della sofferenza e della disperazione. Nel primo episodio, dal titolo “Una voce umana”, dall'atto unico di J. Cocteau, una donna è in casa distrutta sul suo letto perché il proprio uomo l'ha lasciata.

domenica 24 marzo 2024
eugen

Avendo segutio, per motivi poesonali, solo il primo episodio de"l''amore"(Roberto Rossellini, 1948)parlero'solo di questo, ovviamente, intitolato"una voce umana"(dalla poie'ce di Jean Cocteau, "La voix humaine", dove il passaggio dall'articolo determinativo a quello indetemrinativo del film meriterrebbe quasi un saggio a se').

Frasi
LA DONNA Perché farsi delle illusioni?... sì... sì... no! In passato ci si vedeva: si poteva perdere la testa, dimenticare le promesse, rischiare l'impossibile, convincere quelli che adoravamo con i baci, aggrappandoci a loro. Un'occhiata poteva capovolgere tutto. Ma con questo apparecchio, quel che è finito è finito... sta' tranquillo; non ci si suicida due volte... forse, per cercare di dormire... non sono il tipo che compra una rivoltella; non mi vedi a comperare una rivoltella! Dove troverei la forza d'inventare una menzogna, mio povero tesoro?... nessuna... avrei dovuto avere la forza; ci sono circostanze in cui la menzogna è utile. Tu, se tu mi mentissi per rendermi meno penosa la separazione... non dico che tu menta. Dico: se tu mentissi e io lo sapessi. Se, per esempio, tu non fossi a casa e mi dicessi... no, no, tesoro! Senti!... ti credo... non ho voluto dire che non ti credevo... Perché ti arrabbi?... Sì, fai una voce cattiva. Dicevo soltanto che se tu m'ingannassi per bontà d'animo e io me ne accorgessi, avrei per te una tenerezza ancora più grand... Pronto! Pronto!... Pronto! (Riattacca dicendo piano e rapidamente) Mio Dio, fate che richiami mio Dio, fate che richiami Mio Dio, fate che richiami Mio Dio, fate (Chiamano: la donna stacca) Avevano interrotto. Stavo dicendoti che se tu mi mentissi per bontà e io me ne accorgessi, avrei per te una tenerezza ancora più grande... ma certo... sei pazzo!... Amore mio... mio adorato... (Si avvolge il filo intorno al collo) Lo so che è necessario, ma è atroce... non avrò mai quel coraggio... sì, si ha l'illusione di essere uno contro l'altro, e di colpo ti mettono in mezzo cantine, fogne, un'intera città... ti ricordi di Yvonne che si domandava come mai_ la voce potesse passare attraverso il filo attorcigliato. Ho il filo intorno al collo. Ho la tua voce intorno al mio collo... l'ufficio dovrebbe interromperci per caso... oh! Tesoro! Come puoi credere che io pensi una così brutta cosa? Lo so che questa "operazione" è ancora più crudele a farsi dalla tua parte che dalla mia... no... no, no... a Marsiglia? Senti, caro, visto che sarete a Marsiglia dopodomani sera, vorrei... insomma, vorrei... vorrei che tu non andassi all'albergo dove andavamo di solito. Non ti dispiace...? Perché le cose che non immagino, non esistono, oppure, esistono in un qualche luogo molto vago e che fa meno male... capisci?... grazie... grazie. Sei buono. Ti amo. (Si alza e si dirige al letto con l'apparecchio in mano) Allora, ecco... ecco... stavo per dire meccanicamente: a fra poco... ne dubito... non si sa mai... oh!... è meglio, molto meglio... (Si sdraia sul letto e stringe l'apparecchio fra le braccia) Amore mio... amore mio bello... sono coraggiosa. Sbrigati! Forza. Taglia! Taglia svelto! Taglia! Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo...
Nannina (entrambi gli episodi) (Anna Magnani)
dal film L'amore - a cura di Patrizia
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Mario Gromo
La Stampa

Un dittico, due episodi. Il primo s'intitola La voce umana, ed è tratto da un atto unico di Cocteau, dall'autore stesso non poco snellito e sincopato. Una donna attende una telefonata, le ultime parole dell'uomo che è stato tutto per lei da cinque anni, che è ancora da lei amato, e che sta per abbandonarla per sempre, per sposare un'altra. Finalmente il trillo del telefono si farà udire; e comincerà [...] Vai alla recensione »

winner
miglior attrice
Nastri d'Argento
1949
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