Titolo originale | Monsieur Hire |
Anno | 1989 |
Genere | Giallo |
Produzione | Francia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Patrice Leconte |
Attori | Sandrine Bonnaire, Michel Blanc, André Wilms, Luc Thuillier . |
Tag | Da vedere 1989 |
MYmonetro | 3,22 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Da un romanzo di Georges Simenon. È stata uccisa una ragazza e la polizia (nonché molti vicini) sospetta di monsieur Hire, un ometto misterioso e solitario, forse un maniaco. Hire sa chi è stato: l'amante di una bella ragazza di cui lui s'è innamorato a distanza. L'assassino manda la ragazza da Hire, questi, che si illude di aver suscitato in lei sentimenti affettivi. Non sa che è tutta una macchinazione per incastrarlo definitivamente.
Un film intenso,rarefatto,scabroso. Recitato benissimo dal misantropo protagonista Michel Blanc, nella parte di Mr. Hire, e dalla bella e giovane Sandrine Bonnaire (aveva appena 21 anni),nella parte dell’intrigante Alice. Una buona fotografia riprende spesso i particolari, i dettagli: una mela morsa, uno sguardo scrutatore, una camicetta sbottonata.
Una firma prestigiosa per la colonna sonora, quella di Nyman,un racconto di Simenon come fonte letteraria,Les fiançailles de Mr. Hire già portato sullo schermo da Duvivier nel ’46,una lettura in chiave psicologica e intimista di un thriller classico tinto di noir,e L’insolito caso di M. Hire si colloca a pieno titolo nel repertorio dei film d’autore,con una scrittura filmica accurata,condotta con mano [...] Vai alla recensione »
Morandini e Farinotti, per una volta che il "convento di Francia" passa un film bello ed emozionante, voi lo sottovalutate? Questo è cinema, non le masturbazioni mentali di Alain Resnais!
Che con il proseguo del film si capisce che non erano strane ma bensi' motivate e valide. Interessante come il poliziotto manda avanti la sua ricerca dell'assassino, e come in molti noir francesi alla fine i conti arrivano comunque per tutti gli interessati. L'intrigante atmosfera e l'attenta regia creano un film da tenere nella propria cineteca.
Un film francese perfetto d’ambiguità e suspense, tratto da un romanzo di Georges Sirnenon ambientato nel grigio, nelle architetture atemporali di Bruxelles: e costruito su uno di quei personaggi, numerosissimi nei film contemporanei, dediti al nuovo voyeurismo inteso come fuga dalla vita, tormentati dal conflitto tra realtà e apparenza della realtà, occupati a maneggiare binocoli, telescopi, videocamere, [...] Vai alla recensione »