Anno | 1984 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Luca Barbareschi, Elena Sofia Ricci, Claudio Botosso, Cesare Barbetti, Gianni Musy Raffaele Curi, Consuelo Ferrara, Dario Parisini, Mauro Marchese, Carlo Giudice, Alberto Gimignani, Giovanna Maldotti, Nik Novecento, Ferdinando Orlandi, Isabella Ippoliti, Marcello Cesena. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,94 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Un dietro le quinte della vita di alcuni impiegati. In questo microcosmo arriva un ingenuo laureato al primo impiego, Luigi, che a poco a poco si inse...
Impiegati è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Un dietro le quinte della vita di alcuni impiegati. In questo microcosmo arriva un ingenuo laureato al primo impiego, Luigi, che a poco a poco si inserisce a modo suo in questo ambiente ipocrita e fatuo. La morte (suicidio o incidente?) del suo più caro amico lo segna profondamente, ma la banca è aperta tutti i giorni. Pupi Avati ha realizzato con finezza uno spaccato della vita dei giovani d'oggi, guidando al meglio, come sempre, i bravi attori.
Assunto dalla filiale bolognese della BNL dove aveva lavorato il padre, il neolaureato Luigi si trova catapultato in un mondo giovane e stimolante ma che, sotto la superficie di rapporti umani accattivanti, cova l'egoismo ed il cinismo di una competizione che si fa beffe del suo carattere mite e arrendevole. La sua convivenza con il giovane coinquilino Dario, studente perdigiorno e apatico, [...] Vai alla recensione »
Dopo quattordici film in costume, tra la fantasia e l’invenzione, Pupi Avati con la sua op. 15, si tiene all’oggi e addirittura tra le “mezze maniche” del mondo impiegatizio. Sempre a Bologna, ma senza spaziare quasi mai all’aperto, nelle sale traslucide e con mobili di metallo cromato di una grande banca, osservando da vicino, molto da vicino, gli impiegati che vi lavorano.
Il mondo è sempre più degli impiegati, ma non se ne parla molto, perché sembra che non ci sia nulla da dire e da aggiungere, dopo i vecchi sberleffi di Courteline e i più recenti sarcasmi di Villaggio, dopo le poetiche apprensioni di Olmi (Il posto, 1961). Resta l'idea di una zona opaca e tuttavia fortissima, non più ridicola del resto della società, ma più stabile, capace di rispecchiare i vizi comuni [...] Vai alla recensione »