Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Al cinema | 335 sale cinematografiche |
Regia di | Ivano De Matteo |
Attori | Stefano Accorsi, Ginevra Francesconi, Michela Cescon, Thony, Toni Fornari Barbara Chiesa, Beatrice Puccilli, Anita Pititto, Samuel Christian Franzese. |
Uscita | giovedì 24 aprile 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,27 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 19 aprile 2025
Un'adolescente viene arrestata. Suo padre dovrà cercare di affrontare la situazione. Una figlia è 8° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 28.249,00 e registrato 4.170 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Sofia è un'adolescente che ha perso la madre e mal sopporta la nuova compagna di suo padre Pietro. Una sera i conflitti tra le due, innescati puntualmente dall'insofferenza di Sofia, sfociano nell'irreparabile. Quando Sofia verrà arrestata inizierà un lungo percorso, e suo padre Pietro si ritroverà a dover mettere in pratica valori come comprensione e accettazione, ma il perdono non è scontato.
Un film doloroso, che mira ad approfondire senza mai giudicare.
È Una figlia di Ivano De Matteo, regista che ci ha abituati da sempre a opere che sospendono ogni giudizio e affrontano tematiche complesse, difficili, spesso dure. Non sono film che si dimenticano facilmente, i suoi. Non sono facili da digerire, ed è un complimento: a fronte di un certo cinema nostrano superficiale e patinato, il suo è ancora un cinema che va a fondo, ancorato e attento alla realtà, alle sue sfumature e alle sue contraddizioni. Un cinema non rassicurante e per questo interessante, capace di intercettare certe espressioni di malessere sociale e raccontarle senza fronzoli e senza retorica. Questa volta, ispirandosi liberamente al libro "Qualunque cosa accada" di Ciro Noja, sceglie di riflettere su un dramma che si consuma tra le pareti domestiche e torna, dopo Mia, a indagare insieme alla cosceneggiatrice Valentina Ferlan il complesso rapporto tra un padre e una figlia. Ma se lì c'era una ragazza-vittima da tentare di proteggere, qui c'è una figlia carnefice. L'omicidio si consuma nelle prime scene, il film non è un giallo alla ricerca del colpevole, è tutto chiarissimo sin dall'inizio. Come nella miniserie del momento Adolescence anche qui c'è un'adolescente colpevole di un reato gravissimo al centro della scena e un padre con in mano una miriade di frantumi emotivi da ricomporre.
De Matteo ben descrive cosa succede alla ragazza, dall'arresto in poi, guardandosi bene dall'edulcorazione a cui alcuni prodotti di successo - come la serie Mare Fuori - hanno abituato lo sguardo del pubblico italiano. Racconta quello che è lo slittamento in un altro mondo, quello carcerario, realtà eufemisticamente dura per una minorenne che fatica ad accettare di dover lasciare le sicurezze della vita precedente. Al disagio esistenziale della figlia, restituito da una Ginevra Francesconi assolutamente convincente, generosa e ben diretta, risponde quello di suo padre Stefano Accorsi, qui nel ruolo drammatico, a tratti straziante, di un padre due volte vedovo che non sa cosa fare, come bilanciare rabbia, dolore e istinto paterno, come accettare una circostanza inaccettabile. Una moglie venuta a mancare, una nuova compagna (Thony, sempre brava) uccisa e una figlia in carcere. L'unico barlume di luce è rappresentato dalla sua amica avvocata, interpretata da una Michela Cescon che non delude mai. La regia non prende le parti di nessuno, non mira a riabilitare né esaltare la figura dell'adolescente carnefice, prova solo a fare un passo indietro e mostrare cosa accade. Tra le tante riflessioni del film ne emerge, specie sul finale, una: «Un genitore non può mai smettere di essere un genitore, qualunque cosa accada». Quel 'qualunque cosa' fa la differenza, specie se mentre un genitore rimette in discussione tutte le proprie convinzioni una figlia riesce a fatica a ricostruirsi una vita, che deve essere necessariamente nuova, lontana dall'etichetta di "mostro" che con facilità applicano i social e una società sempre più attenta più al sensazionalismo che allo spessore umano.
Ivano De Matteo grazie di cuore per il film “Una figlia”. Avevo comprato due biglietti ieri pomeriggio, mi ero dimenticato che oggi, giovedì, mia figlia era ancora con noi per poi tornare dalla mamma venerdì. Oggi ho comprato un biglietto anche per lei e sono contento che era presente anche lei in sala. Mi sono commosso ed emozionato molto nel corso del film.
Un altro lavoro meravigliosamente umano, profondo, con una lettura del mondo contemporaneo in generale, di quello dei giovani in particolare, attenta e senza fronzoli, senza giudizi, con dedizione e scrupolo. ? un film che tocca corde delicate e che ? anche tremendamente attuale. Grazie a Ivano De Matteo e Valentina Ferlan, ma ? un grazie corale perch? ogni persona che ha partecipato e preso parte, [...] Vai alla recensione »
Come tutti i suoi film,il pugno allo stomaco lo prendi subito! All'inzio ti concentri sugli eventi negativi che accadono,ma poi diventa sempre piu intenso e realistico. Conoscendo la maestria nel raccontare quello che,di tragico, potrebbe accadere ad ognuno mi sono sorpresa nel finale! grazie sempre dei vostri grandi lavori diretti che colpiscono intimamente a tutte le eta.
Un film che parla di noi figli genitori che affrontano la vita e ne riportano cicatrici terribili.Mentre le scene scorrevano sullo schermo e la commozione appannava gli occhi ho pensato che era tutto reale .De Matteo sa colpire al cuore con storie che ci appartengono e lo fa con profondità e realismo .Bravissime la protagonista Ginevra Francesconi e l'avvocato Michela Cescon [...] Vai alla recensione »
Probabilmente vedendo "Una figlia", ultima fatica registica di Ivano De Matteo, a cui piacciono spesso quei drammi che dovrebbero squarciare i sentimenti, a qualcuno sarà venuto in mente "Adolescence", la recente, tanto chiacchierata serie tv (non solo per i famosi piani sequenza), targata Netflix, dove un tredicenne uccide una compagna di scuola, perché qui Sofia, figlia (del titolo) di Pietro, un [...] Vai alla recensione »
La macchina da presa introduce subito lei, una figlia, Sofia (Ginevra Francesconi), mentre dorme e ha un incubo, ancora una volta. Lo spettatore intuisce che qualcosa non vada e Ivano De Matteo è molto bravo nel seminare segnali già nei primi minuti per restituire il quadro di una situazione famigliare in cui si è andati avanti senza elaborare il lutto, attraversandolo.
I rapporti tra un padre e una figlia che accidentalmente uccide la compagna del genitore dopo aver perso la madre. Un tema disperato e disperante che si coniuga alla prematura gravidanza della ragazza. Un film maturo e solido come poche opere italiane sanno essere. Perfetta la recitazione senza sbavature e la regia che avvicina questo titolo al miglior cinema francese.
L'opera interpretata da Stefano Accorsi e Michela Cescon in soli 90 minuti riesce a sintetizzare le problematiche messe in campo dalla serie britannica, a partire dal rapporto Stato-cittadino. Per una volta un nostro film non è illustrazione giudiziosa della sceneggiatura, ma qualcosa che lavora sulla sceneggiatura, e la reinterpreta oltre i limiti della scrittura stessa.
Arriva nei cinema giovedì 24 aprile, Una figlia, il nuovo film di Ivano De Matteo, con protagonisti Stefano Accorsi e Ginevra Francesconi, nei panni di un padre, Pietro, che deve affrontare una realtà sconvolgente e di una figlia, Sofia, mostro che deve trovare il modo di uscire dall'inferno in cui si è gettata e tornare alla vita. Nel cast anche Tony, che interpreta la compagna di Pietro e Michela [...] Vai alla recensione »
Un altro padre vedovo, dopo il tranviere di La casa degli sguardi di/con Luca Zingaretti da poco uscito, messo di fronte a una tragedia familiare che sembra azzerare ogni sentimento e devastare le esistenze. Molto applaudito al recente Bif&st di Bari, arriva nelle sale Una figlia di Ivano De Matteo, prodotto da Rai Cinema e Rodeo Drive. Il 59enne regista e sceneggiatore pratica da sempre un cinema [...] Vai alla recensione »
Ivano De Matteo dirige e scrive con la compagna Valentina Ferlan un nuovo racconto sulla relazione padre-figlia, questa volta partendo da un oscuro, tragico evento ispirato ai recenti fatti di cronaca, Una figlia. Il film, dal 24 aprile al cinema con 01 Distribution, è interpretato da Stefano Accorsi nel ruolo del padre e dalla giovane Ginevra Francesconi in quello della figlia affiancati dalla partecipazio [...] Vai alla recensione »
Ivano De Matteo torna a raccontare il mondo inquieto degli adolescenti ma anche quello dei genitori, chiamati a "scegliere" tra amore incondizionato e ragioni altre (che hanno a che fare con la giustizia e l'etica morale), sotto il peso di un opprimente senso di colpa per aver fallito nel loro ruolo di educatori (ma anche solo per non aver compreso disagi e problemi).
Roma è una città che, si sa, ha una stratificazione topografica varia come quella di una regione. All'interno dello stesso municipio basta scavallare un ponte, un isolato, anche solo una strada e cambia tutto. Via Pietro Frattini e via Luigi Magrini fanno parte, ad esempio, dello stesso quartiere, Ostiense in questo caso, eppure hanno microcosmi sociali diversi, quasi speculari.
Liberamente ispirato al libro "Qualunque cosa accada" di Ciro Noja (edito da Astoria Edizioni), scritto dal regista Ivano De Matteo insieme a Valentina Ferlan, il film racconta la storia dell'adolescente Sofia (Ginevra Francesconi), che a distanza di circa 5 anni dalla morte della madre, non ha accettato Chiara (Thony) la nuova compagna del padre Pietro (Stefano Accorsi).
«Un figlio deve smettere prima o poi di essere un figlio. Ma un genitore non può mai smettere di essere un genitore. Qualunque cosa accada». È uno degli innumerevoli adagi del film. Il testamentario. Appartiene - in voce over - a Pietro (Stefano Accorsi), agente immobiliare, vedovo, con una figlia adolescente, Sofia (Ginevra Francesconi), che finisce prima in carcere e poi in comunità per avere accoltellato [...] Vai alla recensione »
Ivano De Matteo torna sul grande schermo dopo due anni dall'uscita di Mia, un successo di pubblico e critica. Regista di film quali I nostri ragazzi, La vita possibile, Villetta con ospiti, in Una figlia, come in molti altri lavori, è anche co-sceneggiatore insieme a Valentina Ferlan e autore del soggetto. Ispiratosi al romanzo Qualunque cosa accada, di Ciro Noja, a fatti di cronaca italiana e ad alcuni [...] Vai alla recensione »
Bisogna riconoscere ad Ivano De Matteo di avere da sempre esplorato il tema "adolescenza" come un filo rosso che lega un po' tutta la sua filmografia: in particolare sono proprio i rapporti fra il mondo genitoriale e i ragazzi ad interessarlo maggiormente, come evidente soprattutto ne I nostri ragazzi, che era del 2014, incentrato sul dilemma morale di due fratelli genitori che scoprivano che i propri [...] Vai alla recensione »
Sofia (Ginevra Francesconi) è un'adolescente orfana di madre che non va d'accordissimo (eufemismo) con la nuova compagna del padre, Chiara (Thony). Una sera, al culmine dell'ennesima discussione, la ragazza compie un gesto folle, incomprensibile, imperdonabile. Due anni dopo Mia, Ivano De Matteo continua a mettere al centro del suo cinema le dinamiche familiari in seguito ad eventi traumatici, estremi. Da [...] Vai alla recensione »
Non è la prima volta che Ivano De Matteo si chiede, e ci chiede, che cosa faremmo se nostro figlio commettesse un crimine. I nostri ragazzi [+], poco più di dieci anni fa, parlava proprio di questo. Ma se sulla carta il nuovo film del regista romano potrebbe far presagire (e temere) un déjà vu, c'è da dire che il tema è talmente complesso e può essere declinato in così tanti modi che basta spostare [...] Vai alla recensione »