Anno | 2024 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Davide Lomma |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento sabato 15 giugno 2024
La straordinaria storia di otto amici che si ritrovano casualmente coinvolti in uno dei più tragici naufragi di migranti sull'isola di Lampedusa.
CONSIGLIATO N.D.
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Notte del 3 ottobre 2013. Un gruppo di amici su un'imbarcazione da diporto si trova in prossimità dell'alba davanti a una situazione sconvolgente: il mare intorno a loro è pieno di persone che chiedono aiuto oppure non sono più in grado di farlo perché hanno perso la vita. Questo documentario racconta ciò che accadde.
Un documentario che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l'attenzione.
Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: "No images No news". Se non ci sono immagini la notizia non c'è. Nessuno di coloro che per primi avvistarono gli innumerevoli naufraghi di quel naufragio ebbe il tempo o la voglia di riprendere ciò che stava accadendo. L'esigenza primaria era quella di salvare le persone, non di fare video o scattare foto. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l'attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell'immagine, risulta essere la materia prima? Lomma ha avuto la consapevolezza che le testimonianze alternate di coloro che si trovavano sull'imbarcazione che per prima avvistò i naufraghi, unite ad immagini di Lampedusa sarebbero state più che sufficienti per descrivere quella tragedia il cui bilancio fu di 368 morti accertati, 20 presunti dispersi e 155 salvati. È esattamente ciò che accade. Grazie alle loro parole (si tratta in gran parte di persone che avevano scelto di vivere a Lampedusa provenendo da regioni diverse) veniamo progressivamente accompagnati nell'orrore da loro visto e vissuto. Da ognuno ci vengono trasmessi sia i dati oggettivi che le emozioni provate in quel giorno ormai lontano ma ancora vive grazie a ciò che si è fissato nella loro memoria. Nella quale però è rimasta l'atroce convinzione che non fu fatto tutto quello che poteva essere fatto.
Le motivazioni di questa convinzione vengono esposte in maniera circostanziata. Due imbarcazioni della Marina militare che nella notte avevano avvistato il barcone fermo per guasto al motore senza intervenire, l'inspiegabile lasso di tempo intercorso tra la prima segnalazione lanciata alla Capitaneria di porto e l'arrivo della prima motovedetta (tra l'altro impossibilitata da un fantomatico protocollo al trasbordo di naufraghi). Questa ed altre carenze che avrebbero potuto essere chiarite da un'inchiesta che non c'è mai stata. Ciò che invece c'è è la narrazione di ciò che accadde in quella notte e in quel giorno in cui tanti morirono ma chi sopravvisse ricominciò a contare i propri anni dalla rinascita offerta da delle braccia tese non in saluti nostalgici ma in gesti di soccorso.
Notte del 3 ottobre 2013. Un gruppo di amici su un’imbarcazione da diporto si trova in prossimità dell’alba davanti a una situazione sconvolgente: il mare intorno a loro è pieno di persone che chiedono aiuto oppure non sono più in grado di farlo perché hanno perso la vita. Questo documentario racconta ciò che accadde.
È un’opera che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: “No images No news”. Se non ci sono immagini la notizia non c’è. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l’attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell’immagine, risulta essere la materia prima?
Lomma ha avuto la consapevolezza che le testimonianze alternate di coloro che si trovavano sull’imbarcazione che per prima avvistò i naufraghi, unite ad immagini di Lampedusa sarebbero state più che sufficienti per descrivere quella tragedia il cui bilancio fu di 368 morti accertati, 20 presunti dispersi e 155 salvati. È esattamente ciò che accade. Grazie alle loro parole veniamo progressivamente accompagnati nell’orrore da loro visto e vissuto.