All We Imagine As Light - Amore a Mumbai

Film 2024 | Drammatico, +13 110 min.

Anno2024
GenereDrammatico,
ProduzioneFrancia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia
Durata110 minuti
Al cinema65 sale cinematografiche
Regia diPayal Kapadia
AttoriKani Kusruti, Divya Prabha, Chhaya Kadam, Hridhu Haroon, Azees Nedumangad .
Uscitagiovedì 10 ottobre 2024
TagDa vedere 2024
DistribuzioneEuropictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,70 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Payal Kapadia. Un film Da vedere 2024 con Kani Kusruti, Divya Prabha, Chhaya Kadam, Hridhu Haroon, Azees Nedumangad. Genere Drammatico, - Francia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia, 2024, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 10 ottobre 2024 distribuito da Europictures. Oggi tra i film al cinema in 65 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,70 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 10 ottobre 2024

Un'infermiera di Mumbai Prabha si immerge nel lavoro per sopprimere ricordi dolorosi, finché un regalo non riapre le ferite del suo passato. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, All We Imagine As Light - Amore a Mumbai è 9° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 12.212,00 e registrato 1.839 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
3,70/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,39
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un film intenso, elegante e fortemente sensuale in cui la regista si dimostra eccezionale nel cogliere ogni sfumatura.
Recensione di Paola Casella
venerdì 24 maggio 2024
Recensione di Paola Casella
venerdì 24 maggio 2024

Prabha è un'infermiera nel reparto ginecologico di un caotico ospedale di Mumbai. Tramite un matrimonio combinato ha sposato senza conoscerlo un uomo che subito dopo si è trasferito in Germania, senza farsi praticamente più sentire. La donna divide un microappartamento con un'infermiera più giovane, Anu, che è innamorata di Shiaz, un ragazzo musulmano inaccettabile agli occhi della sua famiglia indù (così come lei è inaccettabile per la famiglia di Shiaz). La terza protagonista è la città di Mumbai, metropoli sovraffollata "costruita dalle mani della povera gente" e punteggiata da condomini alveari in cui ognuno ha poco spazio per sé ma coltiva grandi sogni, perché "bisogna credere nelle illusioni, altrimenti si impazzisce". Una città che annulla le singole individualità e dove il lusso sfrenato è riservato a pochi privilegiati, così come è discriminante la società indiana che attraverso le sue regole rigide e millenarie esercita una pressione incontestabile sulle vite delle persone, soprattutto (ma non solo) quelle di sesso femminile.

All We Imagine As Light, opera seconda della regista indiana 38enne Payal Kapadia, coprodotta da Roberto Minervini, è una storia che ha il sapore dei romanzi di Jane Austen.

Racconta con immensa tenerezza la storia di due donne (anzi tre, perché c'è anche un'infermiera più anziana, Parvati, sfrattata dalla casa in cui ha vissuto per 22 anni) i cui desideri e aspirazioni si scontrano con un assetto sociale che le relega in un angolo e preclude loro soddisfazioni e sentimenti. Le due protagoniste di All We Imagine As Light affrontano però i limiti loro imposti in modo opposto: Prabha seppellisce le sue speranze in fondo al cuore, conscia che a Mumbai e dintorni "non è possibile sfuggire al proprio destino"; Anu invece cerca ogni occasione di fuga e di incontro con Shiaz, rubando attimi di gioia e leggerezza, e guadagnandosi solo per questo la nomea di sgualdrina fra le altre infermiere.

Kapadia entra a fondo nell'intimità degli spazi angusti in cui è confinata la vita di Prabha e Anu (persino il formato del film è più ristretto del normale), perlustra gli spazi della città e della natura circostante, inzuppa il suo racconto di piogge monsoniche e utilizza le musiche del giovanissimo montatore e cantautore Topshe per sottolineare le differenze fra le due protagoniste, ma anche le svolte della narrazione, e verso il finale fa sfociare la storia di Prabha in una sequenza di realismo magico di rara poesia.

All We Imagine As Light è in film intenso, elegante e fortemente sensuale senza essere esplicitamente sessuale (ma l'unica scena di sesso del film è una delle più realistiche e commoventi viste nel cinema recente).

La narrazione composta di Kapati lascia perfettamente intuire il vulcano che la società indiana nasconde, e che forse avrà la potenza di sovvertirla, o forse si limiterà a regalare piccoli momenti di respiro e di rivalsa alle donne come Prahba e Anu, che non fanno nulla di male ma vogliono per sé qualcosa di meglio di quello che il mondo ha già deciso per loro.

All We Imagine As Light è la dimostrazione che nell'arte ciò che conta non è tanto il cosa - perché la storia che racconta è semplice e non particolarmente originale - quanto il come: ed è nel "come" che Kapadia si dimostra una regista eccezionale, capace di cogliere ogni sfumatura dell'universo narrato, ogni luce, ogni sguardo, ogni dettaglio, ogni piccolo spostamento dell'anima. Le corrispondono in bravura le due attrici protagoniste, Divya Prabha nei panni di Anu e soprattutto Kani Kusruti, la cui intensità recitativa fa di Prabha un magnete irresistibile, e un grido soffocato che è impossibile non ascoltare.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 13 ottobre 2024
Fab

La critica lo osanna ma come spesso succede questo sfugge al pubblico. tra sbadigli , chi dorme e chi guarda l orologio sperando nell' arrivo della fine. Troppo lento questo film di una nuova regista che avrà una carriera luminosa perché alcuni sprazzi del film sono decisamente interessanti, ma non basta. Quando annoi e non tieni lo spettatore "dentro " al film manca qualcosa. [...] Vai alla recensione »

sabato 12 ottobre 2024
cardclau

Non so cosa il regista Payal Kapadia del film All We Imagine As Light - Amore a Mumbai abbia voluto raccontarci. Forse una riflessione sulla differenza culturale fra India ed Europa occidentale, dove gli indiani mangiano sempre con le mani e il cibo ha un sapore diverso? Forse si tratta della problematica dei matrimoni imposti dalla struttura familiare? Forse il rapporto “pericoloso”, difficilme [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 18 ottobre 2024
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Tre donne e una metropoli. Tre vite per una città smisurata e inafferrabile. Tre età sullo sfondo di Bombay, oggi Mumbai. Dei suoi innumerevoli abitanti, delle sue atmosfere caliginose, soprattutto dei suoi colori, che formano fin dall'inizio una trama visiva ammaliante insieme alle voci (vere) di chi a Mumbai magari è arrivato fuggendo, alle loro storie sempre diverse e sempre uguali, ai mille obblighi [...] Vai alla recensione »

sabato 12 ottobre 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Cinema indiano. Metà cittadino e metà al villaggio natale di una delle tre amiche. Il che perlomeno limita i danni, per quanto riguarda noi spettatori. Siamo innamorati dei film indiani dove cantano e ballano fino alla vertigine, con il sari bagnato (c'è sempre una fontana o un ruscelletto) da quando al Festival di Locarno nel 2001, abbiamo visto "Lagaan- C'era una volta in India".

venerdì 11 ottobre 2024
Nicola Falcinella
La Provincia di Como

Il cinema indiano si fece conoscere in Occidente a metà anni '50 per merito di Satyajit Ray con "Il lamento sul sentiero" e la trilogia di Apu, di impronta neorealista da cui poi si evolverà per raccontare la complessità di campagne e città del Subcontinente. Ora l'India è il Paese più popoloso e una potenza emergente, è rimasta terra di contrasti, anche se al cinema siamo abituata a vederla poco [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 ottobre 2024
Pahull Bains
Mint

Il secondo lungometraggio di Payal Kapadia, primo film indiano (per di più indipendente) a vincere il Grand prix a Cannes, comincia con il caos di Mumbai, che però sembra diverso dal solito. C'è un senso del ritmo nel disordine, una qualche forma di destrezza nel navigarlo. Lentamente il ritmo rallenta fino a soffermarsi sul volto pensieroso e stanco di una donna su un treno, con il paesaggio che scorre [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 ottobre 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

A Mumbai la vita quotidiana di Prabha, infermiera, viene turbata quando riceve un regalo inaspettato dal marito, che l'ha abbandonata. Insieme alla sua giovane compagna di stanza, Anu, decide di accompagnare un'amica, costretta a tornare al suo villaggio di origine, dove le donne scopriranno un altro stile di vita e la possibilità di esprimere i propri desideri.

venerdì 11 ottobre 2024
Alessandra Levantesi
La Stampa

Firmato da Payal Kapadia, trentottenne regista già autrice di un premiato documentario, Amore a Mumbai è entrato a Cannes in punta di piedi e - senza divi né tematiche eclatanti - si è aggiudicato a sorpresa il Gran premio speciale della Giuria, conquistando il cuore di tutti per la raffinata semplicità. Basti pensare all'inizio del film, con la macchina da presa che scivola nottetempo lungo le strade [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

Amore a Mumbai è il titolo scelto dalla distribuzione italiana per All We Imagine as Light, il film che ha sorpreso lo scorso Festival di Cannes, arrivando negli ultimi giorni, ma già come un evento visto che rappresentava il ritorno dell'India nella competizione dopo trent'anni, per conquistare un meritatissimo Gran premio della giuria. La traduzione forse tradisce un po' ciò che nel titolo internazionale [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2024
Alberto Crespi
La Repubblica

Poiché molti spettatori, e soprattutto molte spettatrici, stanno giustamente apprezzando Vermiglio di Maura Delpero, che ha vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia, è auspicabile che lo stesso successo arrida ad Amore a Mumbai , vincitore dello stesso premio a Cannes. Intitolato in originale All We Imagine as Light ("Tutto ciò che immaginiamo sia luce"), anche questo film è firmato da una regista: [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2024
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Tre infermiere ospedaliere, una città sconfinata e il profilo di una condizione femminile dove anche il lavoro non garantisce indipendenza, relazioni, casa, né libertà. Il tempo lento e sensuale che ci vuole per conoscerle, anche nei limiti e difetti, tra solitudine, desideri, illusioni e rassegnazione, è il tempo di un raro incontro con una cultura di rigide regole millenarie, il caos di Mumbai, il [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2024
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 77, "All We Imagine As Light" di Payal Kapadia si immerge nella città dei sogni (ma soprattutto delle illusioni) - Mumbai - e incontra le vite disorientate di tre donne: Parvaty sta per essere sfrattata dalla propria casa, Prahba è una coscienziosa infermiera abbandonata dal marito partito per la Germania dopo il matrimonio combinato e Anu è una ragazza che [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2024
Maria Sole Colombo
Film TV

All We Image As Light, primo lungo di finzione dell'indiana Payal Kapadia, è un film di viaggio. Il movimento è molteplice, letterale e simbolico: dalla città alla campagna, dal molto grande al molto piccolo, dal collettivo all'individuale. Il prologo introduce la prima protagonista del film, che è Mumbai. Come una bestia inquieta, febbricitante e affamata di vita, la megalopoli è un formicaio di storie [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 maggio 2024
Shubhra Gupta
The Indian Express

Primo film indiano in competizione a Cannes da trent'anni a questa parte, All we imagine as light si porta dietro le aspettative di un miliardo di persone. Ma al di là dell'orgoglio, si può dire che il film di Kapadia sia una magnifica meditazione sulla solitudine e sulla connessione con gli altri, sostenuta da interpretazioni sorprendenti. Prabha, più anziana e conservatrice, e Anu, più giovane e [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 maggio 2024
Cinzia Cattin
Close-up

La giovane regista indiana Payal Kapadia (Afternoon Clouds) dopo aver vinto L'oeil d'or nel recente 2021 per il miglior film documentario con A Night of Knowing Nothing, ritorna, quest'anno in Concorso al Festival di Cannes, con un film dal poetico titolo All We Imagine as Light. È infatti una delicata poesia composta di immagini, colori e ritmo che si diparte sul grande schermo davanti ai nostri occhi [...] Vai alla recensione »

martedì 28 maggio 2024
Massimo Causo
Film TV

Il ventre è quello di Mumbai, che accoglie, contiene, allontana, separa: l'incipit di All We Imagine As Light incide con voci di disappartenenza lo spazio della città. Vaghe tracce documentarie, che poi Payal Kapadia affida a Prabha e Anu, infermiere e compagne d'appartamento. La prima ha nel passato un marito emigrato in Germania e nel presente un dottore che le fa timidamente la corte; la seconda, [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 maggio 2024
Federico Pedroni
Duels.it

Prabha è capo infermiera in un ospedale di Mumbai; protetta dal ricordo lontano del villaggio dove è cresciuta e dal pensiero di un marito fuggito subito dopo il matrimonio in Germania per cercare un lavoro impossibile in patria, che da tempo non dà notizie di sé; Anu lavora con lei e con lei condivide un appartamento spartano, più giovane e ancora ancorata alla speranza di un futuro migliore, innamorata [...] Vai alla recensione »

sabato 25 maggio 2024
Roberto Manassero
Cineforum

Il film precedente dell'indiana Payal Kapadia, A Night of Knowing Nothing, tra i vincitori della Quinzaine nel 2021, era uno strano oggetto ibrido e inclassificabile: una fantasia immersa in un bianco e nero etereo e allucinato, in cui la lettura di vere lettere d'amore scritte da una studentessa al fidanzato lontano si fondeva con immagini di proteste studentesche, scene di strada nell'India contemporanea [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Vicino al mare più azzurro (per citare un capolavoro di Boris Barnet) i desideri di Prabha e Anu possono forse finalmente diventare realtà. Vicino al mare più azzurro e lontano dalla cappa opprimente di Mumbai, megalopoli dove un acquazzone può essere così impattante da impedire un matrimonio, e costringere a un repentino ritorno a casa; una megalopoli spesso notturna, in All We Imagine as Light, e [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2024
Antonio D'Onofrio
Sentieri Selvaggi

Le linee di Mumbai compongono il mosaico complesso realizzato dalla Kapabia per esplorare e scoprire la realtà da cui è circondata. Linee mobili, il frenetico disegno in mutazione verso un avvenire ignoto, la città popolata in maniera inverosimile, dove gli abitanti provano a galleggiare sul flusso, trasportati dalla massa impossibile da fermare. Nei suoi cambiamenti speculativi si riconoscono i connotati [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Tre donne, tre generazioni: dalla città di Mumbai si finisce sulla costa, in un piccolo villaggio, dove fascino e mistero si accompagnano anche a un paesaggio di grotte. Payal Kapadia traccia vite agitate, di chi ha sbagliato matrimonio, di chi si ritrova sempre più povera, di chi vorrebbe cominciare la vita senza avere atavici comandamenti. Un film piccolo, a tratti sussurrato, di ricerca e desiderio [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

We Imagine as Light è arrivato quasi alla fine del Festival - decisamente un turning point per i titoli migliori, come il magnifico Grand Tour di Miguel Gomes - preceduto da commenti tutti entusiasti, e dall'emozione per il ritorno in concorso dell'India dopo trent'anni. L'autrice è una giovane regista, Payal Kapadia, scoperta nel 2021 dalla Quinzaine con A Night of Knowing Nothing.

giovedì 23 maggio 2024
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

L'India mancava dal Concorso di Cannes da trent'anni, ovvero da Swaham (1994) di Shaji N. Karun: il digiuno è terminato con All We Imagine As Light, il lungometraggio d'esordio della regista di Mumbai Payal Kapadia, che tre anni fa sulla Croisette aveva vinto l'oeil d'or per il miglior documentario con A Night of Knowing Nothing. Tocco poetico, voltaggio politico e spin - e te pareva.

NEWS
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martedì 8 ottobre 2024
 

Su MYmovies i primi 10 minuti del film rivelazione dell'ultimo Festival di Cannes, dove ha vinto il Gran Premio della Giuria. Dal 10 ottobre al cinema. Guarda l'inizio del film »

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lunedì 7 ottobre 2024
 

Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2024. Dal 10 ottobre al cinema. Vai all'articolo »

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venerdì 27 settembre 2024
 

Un'infermiera riceve un regalo che riapre le ferite del suo passato. Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. Vai all'articolo »

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venerdì 13 settembre 2024
 

Un racconto del mondo femminile in India, attraverso gli occhi di donne di età differenti. Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e dal 10 ottobre al cinema. Guarda il trailer » 

CANNES FILM FESTIVAL
venerdì 24 maggio 2024
Paola Casella

Payal Kapadia ha saputo cogliere tutto il soffocante assetto sociale di Mumbai in questa opera seconda in concorso a Cannes. Vai all'articolo »

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