Campo di battaglia

Film 2024 | Drammatico, +13 104 min.

Regia di Gianni Amelio. Un film con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2024, durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 5 settembre 2024 distribuito da 01 Distribution. Oggi tra i film al cinema in 2 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

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Ultimo aggiornamento giovedì 29 agosto 2024

Gianni Amelio gira un film ambientato in Friuli-Venezia Giulia, durante la Grande Guerra.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO N.D.
Amelio diluisce la tensione narrativa e riduce l'azione. Rimane la potenza del messaggio..
Recensione di Paola Casella
sabato 31 agosto 2024
Recensione di Paola Casella
sabato 31 agosto 2024

Stefano e Giulio sono amici da sempre, si sono laureati insieme in medicina, ma hanno diverse concezioni della professione, se applicate ad una situazione di guerra. Quella in cui si trovano coinvolti entrambi come ufficiali medici è il primo conflitto mondiale, e mentre Stefano ha come obiettivo quello di rimandare al fronte tutti i feriti al primo accenno di guarigione - soprattutto i "miserabili simulatori" che si sono procurati da soli il modo di evitare il combattimento - Giulio arriva a contagiare, mutilare e privare (magari temporaneamente) della vista o dell'udito quei soldati che vorrebbero solo tornare a casa. Fra i due ufficiali c'è Anna, ex compagna di università che non ha potuto laurearsi con la lode solo perché non potevano dare il massimo dei voti ad una donna, e dunque ha "preferito" diventare infermiera. Nonostante l'affetto per Stefano e Giulio, Anna si troverà a scegliere quale delle loro visioni della medicina e del mondo seguire, soprattutto quando l'epidemia di febbre spagnola arriverà a colpire l'esercito e il Paese.

Campo di battaglia, liberamente ispirato al romanzo "La sfida" di Carlo Patriarca, mette a confronto due morali.

Quella di Stefano che "non festeggia i perdenti" e disprezza i "vigliacchi" intenti a togliere posti letto e assistenza ai "valorosi" lasciando "gli altri a morire per loro", così che "a fare l'Italia rimarranno solo i furbi"; e quella di Giulio, che voleva fare il biologo ricercatore e finisce per essere soprannominato dai pazienti "La mano santa", perché "strappa i feriti ad una guerra ingiusta" e si rifiuta di "obbedire alle circostanze". In mezzo Anna ascolta entrambi, ritenendo "la guerra un dovere e combattere necessario", ma esercitando una pietas istintiva verso quei soldati poveri e giovanissimi che si esprimono solo in dialetto e si sono ritrovati in mezzo ad un conflitto che non sembra riguardarli.

Gianni Amelio e Alberto Taraglio costruiscono una sceneggiatura minimalista all'interno di una regia (sempre di Amelio) sontuosa coadiuvata dalla bella fotografia di Luan Amelio Ujkaj, ma in qualche modo diluiscono lungo la durata del film la tensione narrativa e la potenza di un messaggio che contempla le ragioni di tutti, e che non può non riportare alla memoria, nella seconda parte, la recente pandemia.

Nessuno di questi due medici agisce per il proprio tornaconto, entrambi rivelano una genuina nobiltà d'animo che però segue percorsi opposti, ed entrambi agiscono in prima persona, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni. Di qui un conflitto non manicheo che restituisce complessità alla storia, al contrario dell'appiattimento mediatico avvenuto durante il Covid.

Questo però crea una sorta di catenaccio che riduce l'azione al minimo, e il conflitto fra i due amici non esplode mai, limitandosi (si fa per dire) a seguire percorsi paralleli. Anche la figura di Anna resta a metà del guado, il che è coerente con il suo personaggio, ma non consente un adeguato sviluppo drammaturgico.

Tuttavia Campo di battaglia è una profonda riflessione su come il contesto di guerra estremizzi i caratteri e stritoli le coscienze, costringendole ad una disumanità per la quale non sarebbero naturalmente portati, e verso la quale non dovrebbero essere spinti.

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L'autolesionismo dei soldati durante il primo conflitto mondiale come specchio della follia di ogni guerra.
Overview di Simone Granata
giovedì 1 agosto 2024

Due anni dopo Il signore delle formiche (2022), Gianni Amelio torna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e di nuovo con un film che scava in un capitolo buio della storia italiana. Campo di battaglia è ambientato in Friuli Venezia Giulia durante la Prima guerra mondiale, e vede protagonisti due ufficiali medici che lavorano nello stesso ospedale militare dove sono testimoni del fenomeno dell'autolesionismo praticato dai soldati per essere riformati o almeno portati via dalle trincee. Nel frattempo, al dramma bellico sta per aggiungersi la grande epidemia di febbre spagnola.

Il film di Amelio atteso a Venezia racconta l'orrore della guerra di un secolo fa per guardare anche all'oggi. Protagonisti due dei migliori attori della loro generazione: Alessandro Borghi e Gabriel Montesi.

Alla Mostra del Cinema di Venezia del 1959 veniva presentato uno dei capolavori della commedia all'italiana, La grande guerra di Mario Monicelli - premiato con il Leone d'oro ex aequo con Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini. Per la prima volta, la guerra del '15-'18 veniva raccontata al grande pubblico in Italia senza il velo della retorica gloriosa e patriottica, sventolato a lungo dalla propaganda nazionalista, in particolare durante il fascismo, ma anche in seguito. Il conflitto che era stato tramandato nei decenni successivi come sforzo eroico e momento fondativo della nazione, veniva smitizzato da Monicelli attraverso la storia di due soldati lavativi - straordinariamente interpretati da Vittorio Gassman e Alberto Sordi - costretti al fronte e impegnati solo a tentare di farla franca, piccole pedine protagoniste di una tragedia farsesca, inserita nel realismo della ricostruzione storica.

Sessantacinque anni dopo, il nuovo film di Gianni Amelio (in anteprima a Venezia e già da settembre nelle sale italiane) si sofferma con approccio puramente drammatico su un aspetto ancora poco noto di quella guerra, e che ne rivela tutto il dolore e l'assurdità (come di tutte le guerre): spesso, i soldati mandati a morire nelle trincee si ferivano volontariamente pur di scampare a quell'orrore e nella speranza di tornare a casa, invalidi ma vivi. All'aumentare degli episodi di questo genere, gli alti comandi inasprirono i controlli, punendo in maniera via via sempre più crudele e sommaria i simulatori e le auto-mutilazioni. Migliaia di uomini furono condannati a morte o all'ergastolo.

Nel film di Amelio, il dottor Stefano Zorzi (Alessandro Borghi) agisce dunque come ispettore nella Clinica delle Esenzioni, sorvegliando i militari feriti ed esaminando la natura delle lesioni, assieme all'altro medico nonché amico d'infanzia Giulio Farradi (Gabriel Montesi). I due hanno però una visione diversa della guerra e di quella strategia disperata messa in atto dai soldati, e saranno inoltre divisi dai rapporti sentimentali con l'infermiera Anna (Federica Rossellini). A complicare ulteriormente le cose ci sarà la terribile pandemia influenzale del 1918-19 detta Spagnola - perché inizialmente solo nella neutrale Spagna i giornali potevano parlarne, a differenza degli altri Paesi in guerra - la cui diffusione verrà favorita dal massiccio spostamento di truppe nel mondo e dalle pessime condizioni igieniche di trincee e accampamenti.

Quella di Amelio - già Leone d'oro a Venezia per Così ridevano (1998) e Leone d'argento per Lamerica (1994) - si preannuncia un'opera intensa, una lente d'ingrandimento sulla guerra di un secolo fa per guardare anche all'oggi, ai conflitti che ancora devastano il nostro presente, dall'Ucraina al Medio Oriente. Perché, citando il regista, "la guerra è una malattia da sradicare, ma dalle radici inafferrabili."

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venerdì 30 agosto 2024
 

Gianni Amelio gira un film ambientato in Friuli-Venezia Giulia, durante la Grande Guerra. Vai all'articolo »

MOSTRA DI VENEZIA
sabato 31 agosto 2024
Paola Casella

Amelio diluisce la tensione narrativa e riduce l’azione in un film che fa riflettere anche sulla conteporaneità. In concorso e da giovedì 5 settembre al cinema. Vai all'articolo »

OVERVIEW
giovedì 1 agosto 2024
Simone Granata

La follia dei conflitti del passato per riflettere sul presente. In Concorso a Venezia 81 e dal 5 settembre in sala. Vai all'articolo »

TRAILER
mercoledì 31 luglio 2024
 

In Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, un'opera con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini. Dal 5 settembre al cinema. Guarda il trailer »

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