Emilia Perez

Film 2024 | Commedia, Musical, Poliziesco, 130 min.

Regia di Jacques Audiard. Un film Da vedere 2024 con Zoe Saldana, Selena Gomez, Edgar Ramirez, Karla Sofía Gascón, Adriana Paz. Cast completo Genere Commedia, Musical, Poliziesco, - USA, Messico, 2024, durata 130 minuti. distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 3,98 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 5 luglio 2024

L'avvocato Rita dovrà aiutare un boss a cambiare sesso e a ritirarsi dalla sua attività. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,

Consigliato assolutamente sì!
3,98/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,96
PUBBLICO
ASSOLUTAMENTE SÌ
Grandissimo cinema che scorre come un fiume in piena. Uno spettacolo tra musical e polar che invita reinventarsi.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 20 maggio 2024
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 20 maggio 2024

Manitas del Monte, feroce barone di un potente cartello messicano, ha deciso di cambiare radicalmente vita. Cresciuto in un contesto machista, patriarcale e criminale, ha soffocato per anni il suo essere profondo. Ma non è mai troppo tardi per diventare donna. Per realizzare il suo più grande desiderio, fa rapire Rita Moro Castro, giovane avvocato brillante al servizio di un grosso studio legale, più interessato a fare assolvere criminali che a servire la giustizia. Manitas recruta Rita per gestire transizione e futuro: simulare la sua morte con moglie e figli e ricominciare altrove. Poi Manitas diventa Emilia ma il passato fatica a passare come i rimorsi. Rientrata in Messico, cinque anni dopo, decide di riprendersi la sua famiglia e di restituire al suo Paese i corpi dei suoi martiri. Ma una questione di cuore tuonerà tempesta.

Emilia Pérez è un film a misura di Jacques Audiard: smisurato, enfatico, barocco, imprevedibile.

La prova ulteriore della sua volontà di rinnovarsi con un gesto formale e assertivo mai visto prima. Sulla carta, la breve descrizione di Emilia Pérez lasciava forse un po' perplessi: a Città del Messico un pericoloso narcotrafficante si sogna 'princesa' e assolda un avvocato per una missione costosa e assolutamente sorprendente: trovare un chirurgo discreto che 'corregga' il suo destino. Il proposito è radicale ma più sottile di quanto sembri. E una canzone di apertura dopo, siamo travolti. Perché Emilia Pérez canta, danza, spara, ama, fa a pugni, arringa, abbatte, si batte, risorge e ripara per due ore e dieci senza tempi morti.

È uno spettacolo che si reinventa continuamente, un film pieno e generoso, a fior di pelle, di un'empatia totale, di un humour feroce e un senso consumato del tragico. Le giunture saltano e Jacques Audiard mescola le carte con gli ormoni, raccontando i destini musicali di un temibile boss pentito e del suo alleato avvocato, arenata in un mondo di uomini.

Cambiare sesso dunque ma anche natura perché Manitas diventa Emilia ed Emilia crea, con un gesto finalmente umano, un'associazione di beneficienza per ritrovare i corpi delle vittime che ha massacrato. Il film è attraversato dall'idea che la società possa auspicare un progresso morale smontando tutti i valori associati alla costruzione del maschile. E la questione della mascolinità è sempre al centro del cinema di Audiard, troppe volte definito "virilista".

Eppure la virilità c'entra poco con lui, che si occupa degli uomini quando sono 'al tappeto'. È la crisi maschile che interroga con la questione dell'eredità e della trasmissione, la questione del debito da pagare o da cancellare per concedersi il diritto di avanzare.

"Regarde les hommes tomber", titolo del suo debutto, è diventato un vero manifesto cinematografico per Audiard, che, film dopo film, fa inciampare gli uomini - e pochissime donne - davanti alla sua m.d.p. Uomini fragili, persi, danneggiati, bestie ferite dai percorsi caotici. Uomini che cadono, che talvolta sprofondano (Un héros très discret) e qualche altra risorgono in un formidabile e violento racconto di formazione in prigione (Il profeta).

Audiard affida sovente alle donne il ruolo di risollevarli. E sebbene rare, si rivelano sempre solide e determinate, rassicuranti e redentrici. Avvenire dell'uomo, la donna incarna il suo futuro luminoso, questa volta in un musical che canta in spagnolo e flirta con l'implausibile. La storia non si preoccupa affatto della verosimiglianza. Sappiamo tutti che un criminale del calibro di Manitas non può cedere da un giorno all'altro alle sirene del pentimento. Non basta cambiare sesso. Lo sa anche Audiard che prende in contropiede il musical americano 'coreografando' una redenzione (im)possibile in un contesto tragico, quello dei desaparecidos e dell'impossibile lutto di troppe famiglie messicane.

Emilia Pérez si avvita intorno a un doppio conflitto: le due identità di genere del personaggio - il passato maschile di Emilia e i suoi legami affettivi che le impediscono di riconfigurare pienamente la sua nuova vita - e i due generi cinematografici, il polar e il musical. Come per il passato maschile di Emilia, Audiard deve liberarsi della gravità del primo per affrontare la levità del secondo, ma la tela di fondo del suo cinema resta il crimine e il musical non è mai al riparo dagli eccessi della violenza.

In un Messico riscostruito in studio, l'autore prosegue la sua trasformazione attingendo ai generi per creare figure narrative potenti che parlino a tutti, senza gonfiare i muscoli e aprendo il cuore. Tra virilità vacillante e femminilità trionfante, tra droga, abusi e transizione di genere, Emilia Pérez si iscrive nel suo tempo ma non ha messaggi da spedire al mittente. È solo cinema, grande cinema che scorre come un fiume in piena. Di una golosità totale, è un elogio gioioso del primo grado. Coreografie, voci e musica sono disposte con cura e integrate con fluidità nel corpo della fiction, sulle note di Camille e Clément Ducol, che rivisitano Brassens ("Les Passantes") spezzandoci il cuore.

Con un'energia folle, Selena Gomez, Zoe Saldaña e Karla Sofia Gascón, transgender argentina che appare sullo schermo e tutto cambia dimensione, il film comincia con sussurri e sentimenti repressi, che esplodono vocalmente e visivamente per ribadire il vero valore del musical: rappresentare in tutta la sua esuberanza quello che i personaggi covano nel profondo.

A suo agio con l'artificiosità del melodramma e col suo stile fuori norma, il film è più ingenuo nel suo approccio alla 'trasformazione' ma Audiard compensa risvegliando il crimine passato e assumendo il kitsch, parte essenziale della sua identità. Emilia Pérez incoraggia la sensazione totale e rigenerante di lasciarsi andare, è la forza della sua proposta, coraggiosa o suicida lo deciderà chi guarda.

Una cosa è certa, non dimenticheremo presto la sua visione, che consigliamo sullo schermo più grande possibile e con l'audio a manetta, perché l'esagerazione rimane il marchio di fabbrica dell'autore, come un invito a ballare, cantare e scuotere codici e 'corpus' per reinventarsi migliori.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 30 maggio 2024
Cinzia Cattin
Close-up

Jacques Audiard è un regista particolarmente eclettico, nel senso che ama sperimentare diversi tipi di generi e storie abbastanza lontane da quelle che ci si potrebbe aspettare da un regista francese. Dopo Un sapore di ruggine e ossa (2012) e la Palma d'oro a Cannes per il dramma sull'immigrazione Dheepan - Una nuova vita nel 2015, Audiard è tornato quest'anno sulla Croisette in Concorso con un musical [...] Vai alla recensione »

martedì 28 maggio 2024
Ilaria Feole
Film TV

Nessuno, oggi, fonde gangster e mélo con la grazia di Audiard, le cui epopee criminali sono anche inni alla diversità e all'integrazione (Sulle mie labbra, Dheepan), racconti di (de)formazione (Il profeta) o entrambi (Un sapore di ruggine e ossa): Emilia Pérez è il trionfo di un autore che sa quanto il cinema di genere e le istanze identitarie possano esaltarsi a vicenda, se trattati con coraggio e [...] Vai alla recensione »

sabato 25 maggio 2024
Vania Amitrano
Ciak

Due importanti premi del palmares del 77° Festival di Cannes sono andati ad Emilia Perez, il musical presentato in Concorso da Jacques Audiard. Storia di un narcotrafficante messicano e dell'avvocatessa che lo aiuta nel suo sogno di realizzare la sua transizione da uomo a donna, con tutte le complicate e bizzarre conseguenze che l'operazione comporta.

venerdì 24 maggio 2024
Véronique Cauhapé
Le Monde

A 72 anni, Audiard affronta un genere per lui nuovo: la commedia musicale, ambientata nel Messico dei narcotrafficanti. Rita (Zoe Saldana) è una giovane avvocata trascurata dalla sua azienda a cui Manita, il temuto leader di un cartello della droga, fa un'offerta che non si può rifiutare. Manita sogna di diventare una donna e chiede aiuto a Rita. Per cambiare vita dovrà risultare morto per la moglie [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 maggio 2024
Federico Pedroni
Duels.it

Rita Castro lavora in uno studio legale di Città del Messico, è brava ma succube di un capo egocentrico e tossico che la costringe a scrivere arringhe moralmente discutibili del cui successo non riceverà alcun merito. Qualcuno però osserva il suo operato da lontano: una sera riceve una misteriosa telefonata che le offre un incarico destinato a cambiarle la vita.

lunedì 20 maggio 2024
Andrea Bellavita
Cineforum

Per mettere in forma il progetto, i registri e i personaggi di Emilia Pérez bisogna partire dall'ultima scena, in cui la statua di Emilia, come una Madonna pagana e con la mano sinistra coperta da un fazzoletto per nascondere le due dita amputate, viene portata in corteo, mentre la folla la celebra con un inno costruito sulle note, e in parte sulle parole, de Les Passantes di Georges Brassens e Antoine [...] Vai alla recensione »

domenica 19 maggio 2024
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

Nessuno potrà rimproverare a Jacques Audiard (Il profeta, 2009, Dheepan coronato dalla Palma nel 2015) di non sapersi rinnovare. Ne è la prova Emilia Perez, intrepido melodramma in musica ambientato nel mondo dei narcos messicani. Il feroce capo di un cartello decide di ritirarsi: per non lasciare traccia la soluzione è trasformarsi in donna. Il progetto s'avvera grazie all'aiuto di una fidata avvocatessa [...] Vai alla recensione »

domenica 19 maggio 2024
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

Dopo il magnifico anacronismo del Megalopolis di Francis Ford Coppola, arriva in concorso un altro dei titoli più attesi della selezione di quest'anno - Emilia Perez, di Jacques Audiard. Ed è un film che sembra pensato apposta per l'aria del nostro tempo. Dopo essersi misurato con il thriller, il western e l'adattamento di un fumetto, il regista di Il profeta e delle Palma d'oro 2015, Dheepan - Una [...] Vai alla recensione »

domenica 19 maggio 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

La sorpresa che non ti aspetti. Si sta dentro il canone del musical totalmente stravolto, irrorato dal narco-thriller, con un boss, sposato e due figli, che ha un solo desiderio nella vita: essere finalmente donna. Insomma: una trama piuttosto esplosiva. Se si aggiunge che per la maggior parte del tempo i personaggi cantano e non parlano, il pericolo di cadere nel tragicamente ridicolo è enorme.

domenica 19 maggio 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Al di là delle sue qualità intrinseche, un film come Emilia Pérez rimarca un dettaglio che rischia forse di sfuggire in un'epoca dominata dalla velocità di fruizione, e ancor più di assimilazione dei dati: non esiste oggi, nel panorama cinematografico europeo, un cineasta che possieda le peculiarità espressive di Jacques Audiard. Sia chiaro, non si sta qui suggerendo una classifica di merito, o una [...] Vai alla recensione »

sabato 18 maggio 2024
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Messico e... Audiard. Dopo Les Olympiades del 2021, Jacques Audiard firma il suo decimo lungometraggio, il sesto in Concorso a Cannes: Emilia Pérez. Palma d'Oro con Dheepan nel 2015, il regista francese torna al genere thriller di Un Prophète (2009), ma in lingua spagnola, in musica(l) e in Messico, cercando una interessante mediazione in primis sonora tra crime e soap.

sabato 18 maggio 2024
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Con Emilia Pérez, il cinema di Jacques Audiard cambia pelle. Anche se il cuore profondo delle sue storie sembra resistere intatto. Perché si tratta ancora una volta di un affare di ruggine e ossa, di bande criminali, di leggi del cuore e del ferro, di sangue sparso tra le profezie della metropoli. Ma stavolta tutto è innestato in una forma musical sorprendente.

NEWS
TRAILER
martedì 18 giugno 2024
 

Regia di Jacques Audiard. Un film con Zoe Saldana, Selena Gomez, Edgar Ramirez, Karla Sofía Gascón, Adriana Paz. Guarda il trailer »

CANNES FILM FESTIVAL
sabato 25 maggio 2024
 

La giuria ha deciso di premiare tutto il cast femminile del film di Jacques Audiard. Vai all'articolo »

CANNES FILM FESTIVAL
lunedì 20 maggio 2024
Marzia Gandolfi

Uno spettacolo tra musical e polar che invita reinventarsi, come ha fatto Jacques Audiard. In concorso.  Vai all'articolo »

winner
premio della giuria
Festival di Cannes
2024
winner
miglior attrice
Festival di Cannes
2024
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