Anno | 2024 |
Genere | Commedia, Drammatico, Fantasy |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Ned Benson |
Attori | David Corenswet, Lucy Boynton, Retta, Justin H. Min, Jackson Kelly Austin Crute, Rory Keane, Evan Shafran, Tom Yi, Jenne Kang, Mary Eileen O'Donnell, Ren Burttet. |
Tag | Da vedere 2024 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento domenica 14 aprile 2024
CONSIGLIATO SÌ
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La vita di Harriet è stata stravolta dalla morte del suo fidanzato Max in un incidente d'auto avvenuto due anni prima e anche lei è rimasta in coma per una settimana. Dal 2020 la sua vita si è fermata e neanche l'amicizia e i tentativi di aiuto dell'amico DJ Morris riescono a risollevarla. Ha inoltre scoperto che alcune canzoni condivise con Max hanno il potere di trascinarla indietro nel tempo e le offrono la possibilità di poter cambiare il suo destino. Ormai legata al suo passato attraverso la musica e chiusa sempre più in sé stessa, torna alla realtà quando un giorno conosce David, anche lui segnato da un lutto familiare. I due si cominciano a frequentare e scoprono di essere reciprocamente attratti. Ora, per Harriet, ha ancora senso modificare il suo passato?
Un rumore improvviso, un risveglio. David entra per la prima volta nel gruppo di sostegno frequentato da Harriet e fa cadere le sedie. La ragazza era riuscita finalmente a prendere la parola e si blocca di nuovo. È un momento centrale di The Greatest Hits perché segna la linea netta tra il passato e il presente, che non è più vissuto attraverso le percezioni soggettive della protagonista.
La vita ricomincia all'improvviso, si ferma e riparte, si blocca, riprende ancora. Max nella sua vita è sempre un'ombra onnipresente, proprio come Sam nei confronti di Molly in Ghost - Fantasma. Con il film con Patrick Swayze e Demi Moore, The Greatest Hits condivide la doppia dimensione, la possibilità di ritrovarsi al di fuori della vita reale. Rispetto alla dimensione fantasy di quella pellicola, il lungometraggio di Ned Benson è vissuto come un'elaborazione soggettiva del lutto. Non è lo sguardo di Harriet che prevale. La ragazza comunica invece in prima persona i suoi pensieri, il modo di essere sospesa tra il presente assente e il passato carico di ricordi, tra la spiaggia e il primo incontro a un concerto che diventerà il crocevia esistenziale decisivo.
Ned Benson porta sullo schermo un'altra crisi personale dopo il gran bel debutto alla regia con trilogia di La scomparsa di Eleanor Rigby raccontata dal punto di vista di entrambi i personaggi. Da un certo punto di vista, in un film più piccolo nelle dimensioni ma ugualmente intelligente e toccante, ripete parte di quello schema attraverso le storie di Harriet e David che prima sono separate e poi s'incrociano. Ci sono le atmosfere del cinema di Silberling, tra City of Angels e Moonlight Mile ma anche tracce di quell'entusiasmo di Alta fedeltà di Frears dove le canzoni della nostra vita non sono soltanto la nostra colonna sonora ma entrano a far parte dei propri ricordi come si può vedere già da come è inquadrato l'album Remixes (Blue) dei Roxy Music.
Da una parte Lucy Boynton, già autentica figura scissa tra vita e musica come i suoi personaggi di Raphina in Sing Street di John Carney e Mary Austin in Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, può essere una parziale reincarnazione di Jessica Chastain di La scomparsa di Eleanor Rigby. Anche lei è divisa tra l'ombra e la luce e la sua interpretazione riesce a mettere a fuoco la scala emozionale di Harriet, a cui va ad aggiungersi la convincente prova dei due protagonisti maschili, David Corenswet e Justin H. Min. Nel momento in cui la musica la trasporta indietro nel tempo, il suo volto con le cuffie è come isolato e la sua mente proietta flash anche a partire da una sola nota.
A volte, per cercare le coincidenze (im)possibili, le casualità del destino, la scrittura può rischiare leggermente di forzare la mano per cercare quella magica fluidità spazio-temporale di Questione di tempo di Richard Curtis. Benson però riesce ad arrivare al cuore dei suoi personaggi in un film sospeso tra la morte e la vita. La musica può essere un tormento ma anche diventare liberatoria quando Harriet e David cantano in macchina I'm Like a Bird di Nelly Furtado. Se ne sono viste centinaia di scene così. Questa però - come nel testo della canzone - riesce a far volare i suoi protagonisti.
«Essere innamorati, o perdere chi si ama, a volte ci fa sentire come se avessimo una malattia mentale». Harriet ascolta queste parole a un gruppo di sostegno che frequenta senza parteciparvi davvero, in testa un paio di cuffie che mandano a ripetizione musica selezionata con cura. Con molta cura. Perché Harriet ha perso l'uomo che amava in un incidente di cui si sente responsabile, e invischiata in [...] Vai alla recensione »