Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Regia di | Andrea Caciagli |
Attori | Francesco Gaudiello, Lia Grieco, Giusi Merli, Mirko Risaliti, Irene Battaglia Paolo Fratini, Carolina Pezzini, Federico Carchedi, Bruna Orlando, Andrea Butelli. |
Uscita | giovedì 22 febbraio 2024 |
Distribuzione | Emera Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,34 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 febbraio 2024
In Italia al Box Office Via Don Minzoni N.6 ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 7,3 mila euro e 1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Andrea è un ragazzo a cui il padre ha affidato il compito di recuperare gli ultimi oggetti dell'appartamento in cui vivevano i nonni ora deceduti. Stanno infatti per prenderne possesso i nuovi proprietari. Nell'attesa Andrea e alcuni suoi amici si confrontano sulla possibilità o meno di ripensarci e di condividerlo. Anche perché i ricordi che esso raccoglie sono davvero molti e importanti.
Una riflessione sul senso dell'abitare girata in economia di denaro ma non di sentimenti.
Andrea Caciagli non arriva a questo suo primo lungometraggio impreparato. Prima di passare alla fiction ha realizzato un documentario al cui centro c'era la nonna progressivamente aggredita dal morbo di Alzheimer. È proprio grazie a queste riprese che ha avuto modo di accorgersi quanto quell'abitazione, in cui testimoniava la perdita di memoria della anziana donna, facesse sorgere in lui una molteplicità di ricordi. Ecco allora che il suo alter ego, interpretato da Francesco Gaudiello, entra nell'appartamento e non ne esce fino alla fine.
C'è stata una stagione del cinema italiano che venne ironicamente definita del 'due camere e cucina' perché produttori poveri di mezzi (e spesso anche di idee) affittavano un appartamento che diveniva l'unico set disponibile. Qui invece le idee e le emozioni ci sono e vengono introdotte con una spontaneità tutta toscana (certamente scritta ma detta con grande naturalezza) dal primo dialogo con l'amica di lunga data della nonna. Tutto quello che segue costituisce l'occasione per ampliare progressivamente il raggio d'azione della memoria fino al punto di trasferirla dal singolo al gruppo di amici pronti a giocarsi a carte la remotissima possibilità di stracciare il contratto di vendita per entrare in possesso della casa.
Caciagli riflette sul senso della condivisione di vita e del rapporto tra nipoti e nonni che, quando è positivo, favorisce una crescita ricca di sensazioni che gli oggetti fanno rivivere. Ci si interroga anche sulle domande non poste che la scomparsa delle persone care lascia per sempre senza risposte. Tutto ciò senza retorica, prendendo magari a prestito la scena in cui Woody Allen in Manhattan riflette su ciò per cui vale la pena vivere.
Unica nota stonata gli stacchi musicali non perché le canzoni in sé non abbiano valore ma perché spezzano il flusso dei ricordi volendo accompagnare inquadrature che nel silenzio sarebbero state più significative. Ovviamente qui non si fa riferimento a 'la' canzone che invece lo spettatore potrà scoprire come portatrice di un profondo senso di vicinanza tra nonna e nipote.
La storia è quella di Andrea, ma potrebbe essere quella di tutti. Dal rapporto con i nonni, alle difficoltà di una generazione di 30enni incastrati tra vita e sogni, fino ad un intima riflessione su sé stessi. Da vedere e apprezzare.
È quasi un home movie, derivato dal doc sull'Alzheimer della nonna, e centrato sulla nostalgia dell'infanzia del giovane regista Andrea Caciagli. Autobiografico racconto dei sogni perduti, suoi e degli amici del liceo che nella casa in vendita della parente deceduta collezionano intorno a un tavolo da poker tutte le teorie del filosofo Umberto Galimberti a proposito di "nichilismo passivo" della nuova [...] Vai alla recensione »