Titolo originale | Manhandled |
Anno | 1924 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Allan Dwan |
Attori | Gloria Swanson, Tom Moore, Lilyan Tashman, Ian Keith, Arthur Housman Paul McAllister, Frank Morgan, Pierre Collosse, Marie Shelton, Carrie Scott, Ann Pennington. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 15 gennaio 2024
A Tessi viene offerto di fingere di essere una contessa per attirare i clienti di un negozio.
CONSIGLIATO SÌ
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Tessie è una commessa di un grande magazzino. Ha un fidanzato meccanico che promette di sposarla ma che intanto non trova il tempo per occuparsi di lei intento com'è a perfezionare una sua invenzione. La giovane donna entra così nel mondo delle feste della 'bella gente'. Viene notata da più di un uomo e uno di loro le propone di fingersi una nobildonna russa costretta all'esilio per attirare clienti nel suo negozio.
Chi ha conosciuto Gloria Swanson in Viale del tramonto dovrebbe vedere questo che è stato uno dei suoi film più di successo.
Se si osserva la filmografia della Swanson ci si accorge che si è trattato di una star che si affezionava ai registi. Molti suoi film vedono dietro la macchina da presa Cecil B. De Mille seguito da Sam Wood per poi passare ad Allan Dwan. Di quest'ultimo l'attrice scrive nella sua autobiografia sottolineando il piacere con cui avevano costruito il personaggio di Tessie. Se si mette tra parentesi l'inevitabile happy end (con il ribaltamento del pensiero sul significato del matrimonio) ci si può rendere conto di quanto la Swanson si metta a disposizione di un personaggio che rivendica un ruolo per la donna libero da stress e dalle convenzioni maschili. Il titolo italiano, oltre a ripetere quello di un film di Arturo Ambrosio del 1921, non ha nulla a che fare con quello originale che, tradotto, significa maltrattata. Tessie maltrattata lo è fin dall'inizio. Si veda la divertente e significativa sequenza del faticoso ritorno a casa stanca in una metropolitana affollata fino all'inverosimile. La ragazza è circondata e pressata da maschi e si deve anche sorbire la strizzatina d'occhio ammiccante di un passeggero seduto. Il suo desiderio di vitalità la spinge a frequentare uomini ognuno dei quali le suggerisce di diffidare di un altro. Lei, alla fine, si accorge di dover diffidare di ognuno perché 'sono tutti uguali'.
Il fatto che poi le venga chiesto di fingersi una nobildonna russa per attirare clienti in negozio consente all'attrice variazioni sul personaggio. La Tessie sempre con il chewing gum in bocca (o appiccicato sotto i tavoli) anche alle feste più eleganti ora deve atteggiarsi a persona di alto lignaggio fuggita dalla rivoluzione bolscevica. Divertente è la scena in cui una vera russa le si avvicina e il cartello è scritto in cirillico per sottolineare il suo imbarazzo ma anche l'abilità con cui sa uscire dall'empasse. La Stanwyck di Lady Eva (1941) dovrà tener conto di questa performance.
Una giovane donna entra nel mondo delle feste della ‘bella gente’. Viene notata da più di un uomo e uno di loro le propone di fingersi una nobildonna russa costretta all’esilio per attirare clienti nel suo negozio.
Chi ha conosciuto Gloria Swanson in Viale del tramonto dovrebbe vedere questo che è stato uno dei suoi film più di successo. Se si mette tra parentesi l’inevitabile happy end (con il ribaltamento del pensiero sul significato del matrimonio) ci si può rendere conto di quanto la Swanson si metta a disposizione di un personaggio che rivendica un ruolo per la donna libero da stress e dalle convenzioni maschili. Il titolo italiano, oltre a ripetere quello di un film di Arturo Ambrosio del 1921, non ha nulla a che fare con quello originale che, tradotto, significa maltrattata.