Anno | 2023 |
Genere | Biografico, |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Angelo Antonucci |
Attori | Emanuele Macone, Maria Grazia Cucinotta, Stefania Sandrelli, Vincent Riotta Francesco Baccini, Ludovica Baiardi, Angelo Maria Sferrazza, Angelo Di Grumo. |
Distribuzione | Elite Group International |
MYmonetro | 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 dicembre 2023
La vita, gli amori, gli ideali di libertà del giovane poeta e patriota Goffredo Mameli, autore dell'inno degli Italiani, morto a soli 21 anni, il 6 luglio del 1849, combattendo per l'indipendenza dell'Italia. In Italia al Box Office Goffredo e l'Italia Chiamò ha incassato 8,2 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Figlio di un ammiraglio e una marchesa, Goffredo Mameli già mostra sin da bambino il proprio carattere ribelle quando la madre viene derubata da un furfante a cavallo. Ben presto si mette in luce anche per il suo talento letterario e soprattutto per lo spirito patriottico ed è proprio per questo che si scontra spesso con il padre. Un giorno conosce Geronima e se ne innamora. La ragazza però viene costretta dalla sua famiglia a sposare un uomo ricco ma molto più anziano di lei. Non è l'unica delusione d'amore. Anche con Jeanne, un'affascinante ragazza francese, le cose non vanno meglio. Poi conosce Adele, una donna sposata, che lo ama ed è disposta a seguirlo ovunque. Nel 1847, quando non ha nemmeno vent'anni, è autore del "Canto degli italiani" che diventerà in seguito l'inno italiano, le cui parole colpiranno per la sua bellezza il compositore genovese Michele Novaro che ne scrive le musiche. Partecipa alla spedizione delle Cinque Giornate di Milano nel marzo 1848 e l'anno dopo a Roma, viene ferito gravemente in battaglia dalle truppe francesi il 3 giugno 1849. Muore poco più di un mese dopo, il 6 luglio, con Adele che resterà al suo fianco fino alla fine.
Gli amori e gli ideali di libertà di Goffredo Mameli sono mostrati in un biopic classico, estremamente dettagliato nella ricerca storica e nella ricostruzione degli ambienti.
Dal 1835, anno in cui si vede Mameli bambino al 1849, anno della sua morte, il film diretto da Angelo Antonucci ripercorre le tappe più importanti del poeta e patriota italiano autore del celebre inno riconosciuto per legge come quello nazionale della Repubblica nel 2017. Fino ad ora, la sua figura è apparsa solo marginalmente al cinema e in tv.
È comparso infatti nella fiction Anita Garibaldi del 2012 e, fugacemente in Il nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni. Interpretato da Emanuele Macone, Goffredo Mameli viene mostrato con precisione ma senza un autentico trasporto emotivo tranne negli scontri col padre dove l'urlo di Vincent Riotta è forse il momento più forte di un film che, per restare sottotraccia, rischia di diventare anonimo.
Le stesse interpretazioni di Maria Grazia Cucinotta e Stefania Sandrelli, nei panni della madre e della nonna, sfiorano ma non raggiungono mai l'intensità di un possibile melodramma, dal dolore della prima alla malattia della seconda. Poteva esserci l'impossibile incrocio tra Carmine Gallone e Raffaello Matarazzo soprattutto nella scena in cui Michele Novaro, interpretato da Francesco Baccini, inizia a comporre la musica dell'inno.
Goffredo e l'Italia chiamò viene invece imprigionato in una struttura narrativa che non concede possibili spazi di fuga, tranne nella scena più in cui conosce Jeanne a un ricevimento. Certo, segue la linea del filone risorgimentale del cinema italiano. Ma la parola resta nel copione e non esplode come nello straordinario Noi credevamo di Mario Martone così come è carente, sicuramente a causa delle ristrettezze di budget, nelle scene di battaglia, soprattutto quella finale a Roma. Lo spirito sembra essere più didattico che cinematografico. Sotto questo punto di vista può andare anche bene così.
Ma oggi, se si porta una figura come Goffredo Mameli su grande schermo, oltre l'oggettiva ricostruzione della sua figura, bisognerebbe togliergli di dosso la polvere della Storia. Ed è qui che il film resta bloccato.
Il film "Goffredo e l'Italia chiamò" è il primo film realizzato dal cinema italiano sulla figura di Goffredo Mameli, morto a soli 21 anni , a Roma, a causa delle conseguenze di un ferimento in battaglia. L'autore del testo dell'inno è stato tratteggiato senza tralasciare le normali vicissitudini di un ragazzo ventenne (amori, delusioni, liti con [...] Vai alla recensione »
Il Goffredo del titolo è Goffredo Mameli e quindi, chissà quanto davvero consapevolmente, questo biopic dedicato al poeta-patriota autore dell'inno dedicato ai "Fratelli d'Italia" cade a fagiolo in un momento di febbrile transumanza politica. Peccato soltanto non ne abbiano potuto beneficiare i Base-Buttafuoco-Sangiuliano nei festival a venire. Peraltro, Antonucci dimostra un trasporto sincero evidente [...] Vai alla recensione »