Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Gianluca Matarrese |
Attori | Anne Barbot, Benoît Dallongeville, Jean-Christophe Laurier, Agathe Peyrard Philippe Risler, Jan Czul, Anthony Fulrad, Benoît Seguin. |
Uscita | mercoledì 13 settembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,44 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 13 settembre 2023
Una donna decide di mettere in scena Zola scegliendo come attore il vicino di casa da cui è attratta. In Italia al Box Office L'expérience Zola ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 2,5 mila euro e 177 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
Anne, che ha vissuto una recente separazione e sta traslocando, decide di dirigere la messa in scena della versione teatrale de Lo scannatoio di Émile Zola. Ha nel frattempo conosciuto come nuovo vicino di casa Ben, un attore al momento disoccupato. Gli propone così il ruolo di Coupeau mentre lei sarà Gervaise. La storia che si svilupperà sulla scena nel corso delle prove finirà con l'intrecciarsi con la relazione che si sta instaurando tra i due.
Gianluca Matarrese conosce molto bene il rapporto tra realtà, finzione teatrale e finzione cinematografica e utilizza con maestria questa competenza.
Chi ama il cinema ricorda come l'ultimo film realizzato da Louis Malle sia stato Vanya sulla 42^ Strada. In quel film il Maestro francese riprendeva una replica, per un pubblico selezionato, della pièce di Cechov ed iniziava con gli attori che entravano in sala parlando tra di loro e solo a un certo punto lo spettatore, grazie al riferimento a nomi russi, poteva comprendere che lo spettacolo era iniziato.
Quello è un film che è rimasto nella memoria di chi ha amato quel regista e il suo cinema non solo per questo incipit ma anche per il modo con cui la macchina da presa si metteva al servizio degli interpreti quasi nascondendo la sua presenza. Sono trascorsi quasi trent'anni da allora e la camera di Matarrese è molto più presente ma lo sa essere nel modo giusto e con la giusta misura.
Perché lo scopo qui è di indagare su quella parete che non è la quarta (quella cioè tra attori e pubblico) ma quella che sta dietro, che si situa nei camerini e nella vita al di fuori delle mura del teatro. Il riferimento è a un testo di Zola che, quando uscì, creò scandalo descrivendo senza falsi pudori le vite della lavandaia Gervaise e di suo marito Coupeau con tutto il carico di passione ma anche di dolore che ne permeava la relazione.
La camera segue quindi i due interpreti nei conflitti da vivere in scena pedinandoli però anche nel loro prendersi e lasciarsi in cui cresce la consapevolezza, non sempre produttiva sul piano artistico, della commistione. Perché se quanto accade fuori scena finisce con l'invadere la relazione sul palco i confini finiscono con il crollare e si insinua il dubbio dell'impossibilità della rappresentazione.
Matarrese si esercita in una molteplicità di salti mortali emotivi che mostrano quanto sia padrone del mezzo al punto di potersi prendere la libertà (lo spettatore potrà scoprire dove) di dichiarare esplicitamente la finzione. Fino ad allora però gli sarà stato chiesto di mantenere desta l'attenzione non tanto per distinguere tra scena e fuori scena quanto piuttosto per comprendere quanto un classico della letteratura possa ancora parlarci del presente e quanto sentimenti e passioni degli esseri umani si ripropongano, anche se con modalità solo apparentemente diverse, anche oggi. Lo sapevamo ma ricordarcelo con questa raffinatezza di ricerca ed energia di stile è comunque utile.
La regista e attrice teatrale francese Anne Barbot (nella parte di sé stessa) vuole mettere in scena il romanzo di Émile Zola L'assommoir (L'ammazzatoio), che racconta, nella Parigi nel secondo Ottocento, la relazione tra la lavandaia Gervaise e lo zincatore Coupeau, destinata a sprofondare in una lacerante crisi, complice un incidente sul lavoro di lui.
Cosa succede quando il Teatro incontra il Cinema? Cosa accade quando il più grande bugiardo della storia incontra un altro falsario, più giovane, ma non per questo meno scaltro nell'arte della dissimulazione? Se lo chiede Gianluca Matarrese, realizzando L'expérience Zola un vero e proprio corto circuito di senso e di sentimenti. Il Teatro, si sa, è il luogo della finzione.
Alessandra Levantesi Kezich Presentato a Venezia nell'ambito delle Giornate degli Autori, L'expérience Zola di Gianluca Matarrese - natio di Torino, ma residente in Francia da 22 anni - rivela l'originale talento di un uomo di spettacolo a tutto tondo, capace di mescolare le carte di cinema e teatro, finzione e documento in spirito di libertaria fluidità di linguaggio invece che di intellettualistica [...] Vai alla recensione »
«Non cerco il risultato. Non mi interessa. A me interessa la materia viva. Nel mio modo di lavorare non cerco la composizione. Mi interessi tu. Mi interessate voi. È sempre un incontro tra il personaggio e voi stessi. All'improvviso vi incontrate in un punto e si manifesterà la vita. Per noi è importante indagare il reale e vedere come ci porta alla finzione».
Quanto nelle nostre storie d'amore ci appoggiamo a canovacci già scritti, a ruoli immaginati da qualcun altro? Possiamo sfuggire al «copione»? Sono alcune delle domande che potrebbero sorgere guardando il nuovo film di Gianluca Matarrese, L'expérience Zola, presentato come evento speciale alle Giornate degli autori e dal 13 settembre in sala, distribuito da Luce Cinecittà.
Anne è una regista teatrale. Si è separata dal marito e sta cambiando casa. È spenta, senza desideri. Conosce Ben, vicino di casa servizievole e attore senza scritture. Lui la guarda con occhi appassionati, lei non vuole mai più legarsi a un uomo. Ma quando decide di mettere in scena "L'assommoir" di Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise.
Ci sono opere destinate al grande schermo che fanno dell'ibridazione il proprio carattere distintivo, creando un ponte di congiunzione tra più linguaggi ed espressioni artistiche. Ma più che di progetti di natura cross-mediale bisognerebbe parlare di un mix di elementi eterogenei che interagiscono e comunicano tra loro, al fine di dare forma e sostanza a un oggetto filmico che sfugge per volontà del [...] Vai alla recensione »
Realtà e finzione. Vita, teatro, letteratura, tutto si intreccia senza soluzione di continuità nel documentario di Gianluca Matarrese. Presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori e in sala distribuito da Luce Cinecittà, L'Expérience Zola ci racconta la storia di Anne Barbot, regista teatrale formatasi insieme al regista all' École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq.