Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Adrien Beau |
Attori | Ariane Labed, Grégoire Colin, Kacey Mottet Klein, Vassili Schneider . |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 luglio 2023
Un uomo ricompare dopo la morte sottoforma di un dannato.
CONSIGLIATO N.D.
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“Figli miei”, intima Gorcha prima di accomiatarsi, “attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso, qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò che un Vourdalak, un dannato.”
In principio era un racconto di Aleksej Konstantinovic Tolstoj, scritto nella lingua di Rousseau nel 1839. Il suo titolo originale era La famille du vourdalak. Fragment inédit des mémoires d'un inconnu ed era un testo che se ne stava a crocevia tra due mondi: quello russo e quello francese, una no man's land assai scomoda, se si pensa che la sua stesura coincide con l'epoca delle guerre napoleoniche. In [...] Vai alla recensione »
In questa Venezia 2023 che mette in Mostra un numero curiosamente cospicuo di canini (dal Pinochet arraffatutto & succhiasangue di Larraín agli assetati adolescenti di Rouzet e Louis-Seize), Adrien Beau fa tabula rasa, e dribblando il Dracula blasonato di Stoker risale la china del folklore slavobalcanico: il suo vampiro, da una novella di A.K. Tolstoj, non è un aristocratico fascinoso ma un povero [...] Vai alla recensione »
Per sua stessa ammissione, la motivazione che ha spinto Adrien Beau a trasporre nuovamente La famiglia del Vurdalak, di Aleksej Tolstoj - già portato al cinema splendidamente da Mario Bava ne I tre volti della paura e poi da Giorgio Ferroni con La notte dei diavoli - è nata dalla voglia di confrontarsi con un archetipo vampirico pregresso (e dunque più libero) di quello offerto dal Dracula di Bram [...] Vai alla recensione »
Arriva da lontano, al punto da non sembrare neanche un'opera contemporanea Le Vourdalak, il film con cui per la prima volta si confronta con il lungometraggio il quarantaduenne cineasta francese Adrien Beau, già stretto collaboratore in qualità di artista visuale di Agnès B.; non appartengono come prassi all'oggi, oltre all'atmosfera gotica in cui l'ombra del protagonista si riflette solo negli squarci [...] Vai alla recensione »
Tratto da un racconto di Tolstoj, Le Vourdalak di Adrien Beau, al suo esordio nel lungometraggio, salda i temi di un'ambientazione di genere, che riflette le storie vampiresche dei Balcani settecenteschi, con un timbro visivo che gioca con i colori pastello e sgranati di certa pittura europea dell'epoca, con una labile vena ironica nel dialogo con elementi orrifici che sembrano uscire dalla visione [...] Vai alla recensione »
Il conte Aleksej Konstantinovic Tolstoj (1817-1875), lontano parente del ben più celebre Lev, è tradizionalmente ritenuto il padre del genere gotico in terra russa. Senz'altro è colui che per primo, in Russia, ha contribuito a conferire un ruolo di rilievo anche nella letteratura cosiddetta 'alta' alla figura del vampiro (o meglio upyr' o vurdalak, se vogliamo impiegare i termini autoctoni), in precedenza [...] Vai alla recensione »