Iddu - L'Ultimo Padrino

Film 2024 | Drammatico, 130 min.

Regia di Antonio Piazza, Fabio Grassadonia. Un film Da vedere 2024 con Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2024, durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 10 ottobre 2024 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,94 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 5 settembre 2024

Liberamente ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro.

Consigliato sì!
2,94/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,88
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera il cui punto di forza è la regia con un finale che costringe a un'amara rilettura della vicenda Messina Denaro.
Recensione di Paola Casella
giovedì 5 settembre 2024
Recensione di Paola Casella
giovedì 5 settembre 2024

"Da qualche parte in Sicilia", un padre insegna ai suoi tre figli a sgozzare una pecora: il maggiore non ne ha il coraggio, all'unica femmina non viene permesso, e il più piccolo si rassegna a compiere il gesto brutale, consapevole di non potersi sottrarre al proprio destino.

È in questo incipit che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza enucleano la figura di Matteo Messina Denaro, figlio minore del boss Gaetano e capo di Cosa Nostra denominato (fra i tanti soprannomi) "u pupu" - che vuole anche dire il burattino. L'ex sindaco, assessore e consigliere comunale Catello Palumbo invece è soprannominato "il preside", per sottolineare non solo un suo trascorso come dirigente scolastico, ma anche il suo livello culturale più elevato rispetto al contesto nel quale è cresciuto. Quando Palumbo esce dal carcere, sommerso dai debiti, i Servizi segreti gli fanno un'offerta che non potrà rifiutare: quella di stanare Messina Denaro dalla latitanza e renderne possibile la cattura, attraverso una corrispondenza a base di pizzini. Ma chi è il gatto e chi è il topo resterà da stabilire.

Dopo Salvo e Sicilian Ghost Story i due registi e sceneggiatori tornano al grande schermo e alla terra natale di Grassadonia per raccontare una vicenda di tradimenti e destini segnati, nel solco della tradizione letteraria di Pirandello e Tomasi Di Lampedusa, come di Sciascia e Camilleri.

Purtroppo è proprio nell'eccessiva letterarietà della sceneggiatura firmata da Grassadonia e Piazza il limite di questo racconto (anche) kafkiano, perché mentre la corrispondenza fra Messina Denaro e Palumbo è appropriatamente di elevato livello intellettuale, in quanto cerca un'intesa proprio sulla comuna aspirazione alla cultura alta, gli scambi verbali fra gli altri personaggi, soprattutto in seno al corpo dei Servizi segreti, mancano di naturalezza e di spontaneità, e risultano spesso declamatori. Meglio sarebbe lasciare posto, anche nei dialoghi, a quella "incompiutezza" e a quella "invisibilità che rinsalda la presenza" che sono le pietre angolari di questa storia.

In particolare è problematico il personaggio dell'agente Rita Mancuso, interpretato con insolita legnosità da Daniela Marra, più funzionale al meccanismo del racconto che alla credibilità della persona, e sottoutilizzato anche Fausto Russo Alesi con improbabile accento regionale. Molto più convincenti, pur nel loro eccesso drammaturgico, le caratterizzazioni di Antonia Truppo nei panni di Stefania Messina Denaro e della bravissima Betti Pedrazzi in quelli di Elvira, la moglie di Palumbo, che pare uscita dal teatro eduardiano. Al centro della vicenda giganteggiano Toni Servillo (Palumbo) ed Elio Germano (Messina Denaro), l'uno in disperata ricerca di riscatto, l'altro stanco di guerra (di mafia) e sfiduciato sull'intera essenza della natura umana.

La storia, di per sé abbastanza convenzionale anche nella sua resa cinematografica, si riscatta in un finale che ne ribalta la percezione, e che si iscrive nella tradizione drammaturgica di cui sopra spingendoci ad un'amara rilettura dell'intera vicenda Messina Denaro. Anche l'accento sui rapporti padre-figlio e sulla necessità per certi uomini di colmare un vuoto virile con la prevaricazione e la presunzione è interessante, ancorché poco drammaturgicamente sviluppato.

Quella di Iddu è una danza macabra fra morituri che "vivono giorni contati di vita inutile" e non sanno fino a che punto verranno manipolati, come pupi appunto. Al solito la regia è il punto di forza di Grassadonia e Piazza, che sanno colorare di realismo magico e pathos anche le scene più prosaiche con la complicità di Luca Bigazzi alla direzione della fotografia. Efficaci anche le musiche di Lorenzo Urciullo, meglio noto come Colapesce del duo Colapesce Dimartino.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 10 settembre 2024
Giulio Sangiorgio
Film TV

La realtà è che, in Italia, i registi che tentano d'uscire dal vetero-realismo e dai suoi generi (non molti: il biopic storico, il dramma degli ultimi, la commedia degli stupidi - quella da salotto di sinistra è in grande calo), sono registi da difendere. Ma, poiché «la realtà non è la destinazione, è la partenza», non possiamo non dirci delusi dal film di Piazza/Grassadonia (Salvo, Sicilian Ghost [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2024
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

"visualizzabile", muovendo dall'imperativo morale e poetico messo in esergo: la realtà è un punto di partenza, non una destinazione. Succede che Matteo, Elio Germano, e Catello, Toni Servillo, il boss e il padrino, il mafioso e il politico si - e ci - prendano a braccetto tra finzione e mondo possibile, sogno e (messa all')incanto di un paese e, ancora prima, una terra che suscita - e anche resuscita [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 settembre 2024
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Quando il piccolo Matteo deve affrontare il rito di iniziazione voluto dal padre, l'uccisione di un agnellino, non indietreggia come il fratello maggiore. Anzi, nel momento in cui affonda il coltello nella gola, sul suo volto si disegna un sorriso. Improvvisamente avvertiamo un brivido, come una specie di lampo oscuro. Una freddezza compiaciuta, crudele, come una sinistra fascinazione della morte. Vai alla recensione »

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
giovedì 5 settembre 2024
Paola Casella

Il punto di forza del film è la regia di Grassadonia e Piazza e un finale che fa riflettere. In concorso. Da giovedì 10 ottobre al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 22 agosto 2024
 

Elio Germano e Toni Servillo nel film ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro. In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e dal 10 ottobre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
giovedì 6 luglio 2023
 

Il nuovo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con protagonisti Toni Servillo ed Elio Germano, per la prima volta insieme in un film. Vai all'articolo »

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