Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Sam Levinson, Amy Seimetz |
Attori | Lily-Rose Depp, The Weeknd, Suzanna Son, Troye Sivan, Moses Sumney Jane Adams, Dan Levy (II), Jennie Kim, Eli Roth, Rachel Sennott, Hari Nef, Da'Vine Joy Randolph, Mike Dean, Hank Azaria, Anne Heche, Elizabeth Berkley, Karl Glusman, Tyson Ritter, Nico Hiraga, Melanie Liburd, Maya Eshet, Liz Caribel, Sophie Mudd, Tunde Adebimpe, Charly Summer, Kyla Dyan, Mitch Modes, Jeff Wolfe, Corey Weber, Kate Lyn Sheil, Owen Scarlett, Jennifer Lafleur, Arabella Grant, Finley Rose Slater, James Ketteridge, Jacob Berger, Patrick Sanderson, Marta Milans, Dora Kiss, Bobby Naderi. |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 luglio 2023
Dopo che un esaurimento nervoso ha fatto deragliare il suo ultimo tour, Jocelyn vuole tornare ad essere la più grande e sexy popstar d'America. A riaccendere le sue passioni è Tedros, impresario di nightclub dal passato sordido.
CONSIGLIATO NÌ
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Jocelyn è una giovane pop star in crisi. In seguito alla morte della madre ha avuto un crollo e ora il suo prossimo tour è a rischio, inoltre il suo nuovo singolo non la convince. Così, quando in un club viene avvicinata dal viscido proprietario Tedros Tedros, finisce per farsi trascinare in una relazione via via più morbosa. Tedros si circonda infatti di altri giovani artisti, che sprona a dare del proprio meglio con metodi che sfociano nel sadismo e che presto applicherà anche su Jocelyn. La ragazza convince i suoi agenti e discografici a lasciarla fare, sicura che questa sia la strada per trovare una nuova ispirazione musicale, ma la situazione nella sua villa, dove Tedros si trasferisce con il proprio entourage, somiglia sempre più a un culto...
La serie scandalo di questa stagione si rivela più fumo che arrosto, con provocazioni che non provocano e con una narrazione confusa e sfilacciata.
Presentata a Cannes come la nuova scandalosa opera dell'autore di Euphoria Sam Levinson e del musicista Abel Tesfaye, in arte The Weeknd, è stata accolta dagli applausi dei francesi e dalle stroncature delle critiche americane. Un'abile mossa di marketing, ma è stato un trucco dalle gambe corte: arrivata finalmente in onda e in streaming, The Idol ha infatti dimostrato tutti i propri limiti.
Gli attori fanno del loro meglio: Lily-Rose Depp con devozione degna di miglior causa e gli interpreti delle figure dell'establishment musicale intorno a Jocelyn partecipano con piglio divertito, ma Tesfaye è una presenza problematica. Il musicista sullo schermo manca del carisma che il suo ruolo richiederebbe, e anche se il finale cerca in qualche modo di giustificare la cosa arriva troppo tardi.
Le puntate di The Idol sono infatti costruite su poche situazioni, in genere solo due per episodio, e dunque cercano di scavare nel profondo come uno studio psicologico, che però si schianta sia sulla povertà della sceneggiatura, sia sull'inespressivo protagonista.
Più che lo studio psicologico emerge così quello anatomico, al quale Lily-Rose Depp si presta con estrema generosità, trovando insieme al regista posizioni sempre nuove per mostrare il proprio corpo con una foga da cinema soft-core. Entusiasmo sul quale la serie stessa ironizza nella sua scena iniziale, dove un intimacy coordinator cerca di far rispettare il contratto firmato da Jocelyn e infranto da lei stessa su quello che potrebbe e non potrebbe mostrare in un set fotografico.
Si fa così ironia su una figura che in Francia la regista Mia Hansen-Løve ha ribattezzato "polizia della virtù", dunque non esattamente un bersaglio difficile o potente, fuori dall'America "woke". Un'America che Sam Levinson presenta come ipocrita e opportunista, pronta al tradimento e a manovre sottobanco sotto la facciata di moralismo progressista. Tanto che risultano quasi più simpatiche le iene che lavorano con Jocelyn, del resto interpretate dagli ottimi Hank Azaria, Eli Roth e soprattutto Da'Vine Joy Randolph e Jane Adams, che ha battute sboccatissime e apostrofa questo tipo di perbenismo dicendo, a un loro esponente, che dovrebbe smettere di inibire la sessualità dell'America (cockblock America in originale) e che la malattia mentale è sexy.
Se la serie si fosse concentrata su di loro anziché su Jocelyn e Tedros, ne sarebbe venuta una satira probabilmente divertente, sebbene dopo Veep e Succession sarebbe risultata ripetitiva su HBO. Ma l'ossessione per il rapporto tra la star e il suo possessivo guru soffoca tutto il resto in una sequela di situazioni portate all'estremo, non tanto nelle scene esplicite, quanto piuttosto nei tempi, allungati a con pochissimo ritmo. Se il calvario di Jocelyn, che balla sempre lo stesso numero fino a sanguinare per incidere un videoclip ancora si salva, la gran parte degli altri momenti su cui Levinson si concentra hanno l'effetto di chi cerca di cavare sangue da una rapa.
Il finale poi risulta al tempo stesso prevedibile e assurdo, perché per evitare di essere troppo scontato aggiunge un ultimo rivolgimento, un colpo di scena apparentemente irragionevole che rimanda il proprio senso verso una eventuale seconda stagione. La quale molto probabilmente non vedrà la luce considerate le critiche e pure gli ascolti non esaltanti.
Vedere The Idol finisce così per somigliare all'osservazione di un incidente in galleria, una produzione fuori controllo, affidata prima a una regista come Amy Seimetz, poi fuoriuscita dal progetto e ripensata interamente da Levinson e Tesfaye senza alcun controllo editoriale, a parte forse per il montaggio, dove si è deciso di ridurre il tutto a soli cinque episodi sconquassando la narrazione con ellissi poco efficaci.
Se The Weeknd almeno ci ha messo, pur con tutti i suoi limiti, la faccia, e pure la casa (la villa in cui ha luogo più di metà della serie è la sua) e persino lo stadio della scena finale (ripresa durante un tour dell'artista), Sam Levinson la faccia l'ha solo persa e da promessa di Hollywood si è trasformato in pericoloso megalomane.
una ciofeca...tentativo fallito in tutti i sensi, salvo le musiche che colpiscono fin da principio,per il resto un'accozzaglia di luoghi comuni farciti di pseudo sessualità gratuita senza un senso,peccato,il paragone con 50 sfumature risulta propendente al secondo...........a questo punto,ultrapeccato per the weeknd ,artista sui generis ma qui se lo poteva risparmiare.
Ne abbiamo visti i primi due episodi. Sono una bomba e non vediamo l'ora di continuare. The Idol, la nuova serie targata HBO e creata da Sam Levinson, Reza Fahim e The Weeknd (che interpreta il ruolo di Tedros) è un altra figura di Sam Levinson alla ricerca della propria identità, tra passioni, illusioni, traumi dopo Euphoria. Da Zendaya a Lily-Rose Deep non sembra esserci nessun grado di separazione, [...] Vai alla recensione »
Si apre su un servizio fotografico: famosa cantante che si sta riprendendo da un esaurimento nervoso dopo la morte della madre, Jocelyn (Lily-Rose Depp) indossa un succinto kimono rosso, nonché il braccialetto del recente ricovero in ospedale. Poche storie, divieto di morale, come dice la sua impresaria Nikki (Jane Adams): "La malattia mentale è sexy".