Perugino - Rinascimento Immortale

Film 2023 | Arte,

Anno2023
GenereArte,
ProduzioneItalia
Regia diGiovanni Piscaglia
AttoriMarco Bocci .
Uscitalunedì 3 aprile 2023
TagDa vedere 2023
DistribuzioneNexo Digital
MYmonetro 3,28 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Giovanni Piscaglia. Un film Da vedere 2023 con Marco Bocci. Genere Arte, - Italia, 2023, Uscita cinema lunedì 3 aprile 2023 distribuito da Nexo Digital. - MYmonetro 3,28 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2023

Un viaggio attraverso l'Italia alla scoperta dei grandi capolavori del Perugino, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell'Umbria. In Italia al Box Office Perugino - Rinascimento Immortale ha incassato 87,7 mila euro .

Consigliato sì!
3,28/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,83
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Un ricco documentario sulla lunga vita del pittore umbro: un uomo mai drammatico, per nulla estremo o fazioso.
Recensione di Rossella Farinotti
mercoledì 29 marzo 2023
Recensione di Rossella Farinotti
mercoledì 29 marzo 2023

Armonia e Bellezza. Con queste due parole, pronunciate dalla voce narrante di Marco Bocci, si chiude il documentario su Perugino. Il regista Giovanni Piscaglia racconta la lunga vita del pittore umbro con l'equilibrio giusto per accompagnare e analizzare la sua produzione artistica densa e, appunto, armoniosa. Il Perugino è stato infatti l'artista dell'equilibrio e del racconto contemporaneo basato sul colore e sulla perfezione degli sguardi dei suoi soggetti e dei paesaggi naturali e avvolgenti.

Mai drammatico, per nulla estremo o fazioso, antipolitico e uomo schivo, Perugino ha dipinto fino all'ultimo giorno come un talentuoso professionista e imprenditore che è stato al passo coi suoi tempi.

Perugino nasce in un territorio attivo e fecondo per le arti e la cultura: l'Umbria era, tra la metà del Quattrocento e l'arrivo del Cinquecento, uno snodo speciale dove proliferavano numerosi artisti e committenti. Era il periodo dei cambiamenti della storia dell'arte, delle tracce da seguire dopo la rivoluzione di Giotto e delle linee guida di intellettuali e teorici come Leon Battista Alberti e Giorgio Vasari, che, solo alla fine della carriera di Perugino, ne scriverà bene.

Erano i tempi di Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e, naturalmente, Piero Della Francesca. E Pietro di Cristoforo Vannucci (detto il Perugino) era uno di loro. Pittore dal passato formativo misterioso - la maggior parte dei suoi lavori giovanili sono andati persi o distrutti -, tanto da non sapere chi fu il suo maestro e in quale bottega si formò, Perugino si fece un nome nella sua regione per poi essere chiamato alla corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze, fino a giungere a Roma, addirittura per affrescare le stanze vaticane e la Cappella Sistina prima dell'arrivo di Michelangelo.

Il pittore dai colori accesi, dai rosa e azzurri irripetuti dopo di lui, dalle espressioni che non sono mai né tristi né felici, ma dallo sguardo pacifico e sereno come quello tipico delle sue straordinarie Madonne, è noto sin da giovane e diviene un grande lavoratore. I committenti giungono da tutta Italia, dal citato Lorenzo il Magnifico fino alla più sofisticata Isabella d'Este, ahimè scontenta del suo grande dipinto commissionato a Perugino in tarda età. Perché il Perugino era di fatto un artista anche di carattere: accettava per denaro, terminava con tempi lunghissimi. Ma, quando portava a compimento una sua opera, era cosciente che avrebbe lasciato delle tracce importanti, indelebili. Lo dimostrano corpi di lavoro come il Collegio del Cambio a Perugia, dove Perugino affrescò l'intera sala delle udienze dove si riunivano i banchieri: arcate colorate e in movimento grazie alla pittura vivida; personaggi diversi e vivaci - stranamente non tutti ripresi dalla Bibbia, come la maggior parte dei soggetti del pittore - a rappresentare le virtù cardinali, i segni zodiacali o figure antiche.

E ancora i suoi disegni preparatori a china e i cartoni, che qui vengono mostrati con minuzia; o ancora i Cenacoli fiorentini, nel film narrati dalle azioni e gesti del coreografo Virgilio Sieni, che si fa interprete di questo affresco speciale e della sua poetica. Il film raccoglie anche testimonianze di studiosi, direttori di musei e professionisti dell'arte che aggiungono tasselli alla storia e al lavoro di Perugino: Veruska Picchiarelli, Franco Cardini, Franco Farinelli, Emanuela Ferretti, Eike Schmidt e Marco Pierini delineano aspetti del pittore stratificati tra talento e complessità della formalizzazione pittorica.

Architettura, natura, geografia, storia, religione, ritratto... alcune delle parole chiave che aprono e chiudono il cerchio di questa vita lunga che termina con una malattia cattiva, la peste, che fa morire Perugino con il pennello in mano nella piccola chiesa di Fontignano, a Città della Pieve, la città di origine del pittore. Luogo a cui torna quando, da impresario e manager di sé stesso, coglie che il suo tempo sta passando. Un tempo talmente proficuo da lasciare tracce per tutta Europa. Basti pensare alle razzie napoleoniche del 1797 quando, dopo averlo smembrato, vengono portate a Parigi alcune parti del Grande Polittico di Sant'Agostino. Papa Pio VII non le rivendica. Ha compreso che il potere dell'arte del Perugino fosse utile all'estero per sottolineare l'importanza della cultura italiana.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 3 aprile 2023
Marco Bolsi
Sentieri Selvaggi

Ci sono artisti immediatamente riconoscibili che con il loro stile si fanno espressione di un'epoca. Perugino è tra questi, e oggi non ci sono più dubbi sul ruolo primario che ha avuto per il Rinascimento e l'eredità indelebile che ha lasciato e dalla quale molti dopo di lui son partiti - esemplificativo è il caso di Raffaello. Il documentario, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, [...] Vai alla recensione »

martedì 28 marzo 2023
Sara Colombini
Film TV

Il nucleo della sceneggiatura del nuovo documentario targato Nexo Digital è intrigante: (ri)scoprire il pittore Pietro Vannucci, in arte Perugino (a 500 anni dalla sua morte), al di là degli scritti screditanti di Giorgio Vasari che hanno contribuito a marginalizzarlo dal panorama storico-artistico rinascimentale. La guida è Marco Bocci che, intervallato dalle opinioni di storici e dalle riprese delle [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
venerdì 10 marzo 2023
 

Regia di Giovanni Piscaglia. Dal 3 al 5 aprile al cinema. Guarda il trailer »

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