Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Giancarlo Scarchilli |
Uscita | domenica 5 marzo 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 3,09 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 marzo 2023
Pasolini incontra i grandi protagonisti del cinema italiano come Bertolucci, Ferretti, Morricone e Donati. In Italia al Box Office Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova ha incassato 16,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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"Pasolini ha letteralmente cambiato la vita a un numero incalcolabile di persone", dice il giornalista e regista David Grieco nel documentario Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova, parlando anche di se stesso. E spesso quelle si trovavano ai poli opposti dello spettro sociale: "Ho a che fare solo con gli analfabeti e con i grandi intellettuali", amava estremizzare PPP, che considerava la cultura media "sempre corruttrice" e rifuggiva la medietà (ovvero la mediocrità) in ogni sua manifestazione. Da Sergio e Franco Citti a Bernardo Bertolucci, da Laura Betti a Vincenzo Cerami, da Ninetto Davoli allo scenografo Dante Ferretti, dal costumista Danilo Donati al montatore Nino Baragli, Pasolini è stato anche un "rabdomante di talenti", in particolare quegli attori che, ricorda Caterina D'Amico, "adoperava in quanto icone" oppure, come dice Daniele Luchetti, "esseri umani trovati che portavano in scena il loro punto di vista sul mondo".
Il regista e sceneggiatore Giancarlo Scarchilli racconta per capitoletti questo Pasolini faro, guida e mentore, riunendo le testimonianze di tutti quelli già citati, più molti altri nomi del cinema italiano, fra cui Carlo Verdone, Pupi Avati, Felice Laudadio, Ennio Morricone, Francesca Archibugi, il produttore Alfredo Bini e i direttori della fotografia Blasco Giurato e Tonino Delli Colli.
Tutti raccontano come i film di Pasolini non assomiglino a nient'altro perché il neoregista si era avvicinato alla macchina da presa senza preconcetti e senza seguire regole stabilite da altri. Tutti ricordano la sua capacità di trasformare il cinema in poesia "tra Sandro Penna e Moravia", come Pasolini ebbe a dire di Sergio Citti, e di tirare fuori l'anima degli ultimi per descriverli "in maniera drammaticamente poetica", come afferma Verdone.
Pasolini era capace di tirare fuori da alcune persone quelle capacità che non sapevano di avere, come "l'essenza visionaria" di Bernardo Bertolucci, ricorda Laudadio, o la dolcezza nascosta di Laura Betti. Ed era maestro negli accostamenti insoliti nel contesto del suo cinema, come "Bach e borgata" in Accattone, ma anche come Totò e Ninetto Davoli in Uccellacci e uccellini, Anna Magnani e Franco Citti in Mamma Roma, Maria Callas e Giuseppe Gentile in Medea, Orson Welles e "Pedoti del Tegliesera" ne La ricotta.
Ciò che rende Pasolini sempre attuale è la sua capacità di elaborare "un pensiero non omologabile" e la sua "coscienza che non si è mai spenta, e che continua a parlare a chi lo sta a sentire". Ciò che lo rende per sempre appetibile ai giovani (Caterina D'amico narra come qualsiasi studente del Centro Sperimentale abbia visto Accattone ne sia rimasto folgorato) è il suo spirito che sapeva rimanere adolescente. Ciò che lo rende eternamente pericoloso e necessario è la sua capacità di invogliare le persone a prendere posizione, imitando il suo coraggio delle proprie opinioni, la sua determinazione a rimanere "scomodo".
Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova, che vede alla direzione della fotografia Blasco Giurato, al montaggio Ugo De Rossi e alla composizione delle musiche Andrea Guerra, è un tassello importante nella ricostruzione di una figura caleidoscopica come quella del regista e autore, e compensa la semplicità della confezione filmica con la ricchezza delle testimonianze e l'individuazione di una chiave di lettura importante: quella della "bottega Pasolini" fatta di artisti ispirati da quel Maestro sui generis.
PIER PAOLO PASOLINI - UNA VISIONE NUOVA disponibile in DVD o BluRay |
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Nel profluvio di omaggi legati al centenario della nascita, questo documentario, presentato al Torino Film Festival 2022, si sofferma sul rapporto di Pier Paolo Pasolini con collaboratori e allievi (ed è anche un ricordo velatamente autobiografico, avendo l'autore conosciuto Pasolini). Giancarlo Scarchilli, regista di documentari e di film di finzione, si mette anche brevemente in scena, dichiarando [...] Vai alla recensione »
Uno degli intervistati da Giancarlo Scarchilli, Matteo Anastasi, un giovane studente e studioso, alla domanda con la quale si indaga sulla fortuna di Pasolini ancora ai nostri giorni, dice: Pasolini è una coscienza che non si è mai spenta. Tra tutte le frasi, le parole, che la nutrita schiera di registi, intellettuali, giornalisti, professionisti del cinema che passano davanti alla macchina da presa [...] Vai alla recensione »
Mettiamola così: se Giancarlo Scarchilli avesse scelto un titolo diverso da quello con cui ha presentato il suo documentario su PPP (Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova) ci limiteremmo a descrivere come è costruito il film, quali sono le persone intervistate, il materiale citato, in che modo il film si pone nell'ampio panorama, che nell'anno del centenario è andato vieppiù a ingrandirsi, della [...] Vai alla recensione »