La Generazione Perduta

Film 2022 | Documentario, 80 min.

Anno2022
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata80 minuti
Regia diMarco Turco
Uscitamartedì 4 aprile 2023
TagDa vedere 2022
DistribuzioneCinecittà Luce
MYmonetro 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Marco Turco. Un film Da vedere 2022 Genere Documentario, - Italia, 2022, durata 80 minuti. Uscita cinema martedì 4 aprile 2023 distribuito da Cinecittà Luce. - MYmonetro 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 6 aprile 2023

Storia d'Italia all'epoca della tossicodipendenza e di Carlo Rivolta, il giornalista che capì tutto ma non riuscì a starne alla larga. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office La Generazione Perduta ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 14,4 mila euro e 4,4 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,00
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Il dilagare dell'eroina negli anni Settanta attraverso la tragica parabola del giornalista Carlo Rivolta.
Recensione di Simone Granata
giovedì 6 aprile 2023
Recensione di Simone Granata
giovedì 6 aprile 2023

Negli Anni Settanta si diffonde il consumo e il commercio di eroina in Italia. Il giovane giornalista Carlo Rivolta è fra i primi a indagare e raccontare il fenomeno, sia mettendolo in relazione alla crisi ideale, politica e sociale di una generazione disillusa, sia analizzando a fondo le dinamiche relative allo spaccio, agli effetti delle diverse droghe e alla tossicodipendenza. Finirà ben presto anche lui risucchiato nel vortice dell'eroina, diventando a suo modo testimone e simbolo di un'epoca.

Il documentario di Marco Turco ripercorre il fenomeno della tossicodipendenza in un decennio di conflitti e contraddizioni, attraverso la tragica parabola del giornalista Carlo Rivolta .

L'attività da regista di Marco Turco si è spesso focalizzata su temi e personaggi borderline: la prostituzione, la lotta armata, i rapporti tra mafia e politica, le storie di Rino Gaetano, Franco Basaglia, Oriana Fallaci. Nel documentario La generazione perduta (premiato con il Nastro d'Argento) torna di nuovo agli anni 70, il decennio più presente nella sua filmografia, la stagione di grandi conflitti e contraddizioni dopo la rivoluzione mancata del '68.

Se è vero che ogni epoca ha la propria droga, mentre alle utopie sessantottine si legano la marijuana e le sostanze psichedeliche (LSD su tutte), i lacerati anni Settanta sono caratterizzati dall'invasione dell'eroina. Turco ripercorre quella fase attraverso la figura di un cronista sognatore in un periodo di amaro risveglio nella dura realtà.

Carlo Rivolta, classe '49 e cresciuto senza padre, ne trova uno putativo nel direttore Eugenio Scalfari che lo assume a La Repubblica, cogliendone il talento brillante e anticonformista. Le sue inchieste sull'eroina lo portano a conoscere profondamente e personalmente quel mondo, fino a rimanerne invischiato, ma senza che ciò gli impedisca di descriverne lucidamente i meccanismi. Risultano infatti ancora attuali le sue riflessioni sulla miope azione repressiva contro le droghe leggere (lui stesso sarebbe finito in carcere per possesso di cannabis), che in quegli anni favorisce proprio la diffusione dell'eroina, essendo venduta dagli stessi spacciatori a cui ci si rivolge per hashish e marijuana.

Alternando testimonianze di tossicodipendenti riprese da materiale d'archivio (da brividi le scene che mostrano i segni delle crisi d'astinenza), interviste a persone vicine a Rivolta (tra cui l'ex compagna Emanuela Forti e il collega e amico Luca Del Re), e le parole dello stesso protagonista, tratte dai suoi articoli e diari, e lette dalla voce di Claudio Santamaria (pure lui, come Rivolta, romano con origini del Sud), si delinea un ritratto denso e problematico che non scade nell'agiografia ma scava nell'animo tormentato e scisso di un uomo, consapevole della morte precoce che lo attende.

Il sequestro Moro segna ai suoi occhi la fine della giovinezza, mentre la progressiva discesa nella spirale della dipendenza lo allontana sia dagli affetti sia dal giornale, rendendolo sempre più uno zombie (come si autodefinisce in una metafora cruda ed efficace). Solo la scrittura non lo abbandona, e rappresenta il suo vero metadone. Nei suoi ultimi reportage sull'eroina, racconta di sé e della propria drammatica esperienza come fosse quella di un altro. Più che un modo per non farsi riconoscere, è il solo modo per sopravvivere al suo tragico destino.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 11 aprile 2023
Luca Pacilio
Film TV

La storia personale è quella di Claudio Rivolta, il giornalista di "la Repubblica" prima e "Lotta continua" poi, che negli anni 70, di fronte alla complice inerzia della politica, per primo si occupò del dilagante fenomeno del traffico di eroina e delle sue sospette dinamiche: inchieste sul campo che lo videro direttamente coinvolto, in un percorso che lo porterà alla precoce scomparsa.

sabato 8 aprile 2023
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

"Non c'è più niente che mi leghi alla vita: dovrei forse diventare uno regolare, ma non ce la faccio. Come non ce la faccio a scegliere di stare fuori. E una situazione insostenibile, che mi lacera, mi spezza, e nessuno lo ha capito". Carlo Rivolta racconta la piaga dell'eroina nell'Italia degli anni Settanta dalle colonne della neonata Repubblica, e lo fa senza paracadute: voce solista di una generazione [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 aprile 2023
Fabiana Sargentini
Close-up

Nelle prime scene di La generazione perduta si vede un footage degli anni Settanta di un - presumibilmente - notiziario televisivo in cui una pattuglia della polizia ritrova un corpo esanime in un'automobile dell'epoca: da fuori della vettura la telecamera cerca di trovare il viso del giovane, dal vetro del finestrino mezzo aperto, dalla portiera accanto a quella guidatore.

NEWS
TRAILER
lunedì 3 aprile 2023
 

Regia di Marco Turco. Da martedì 4 aprile al cinema. Guarda il trailer »

winner
cinema del reale
Nastri d'Argento
2023
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