Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Marescotti Ruspoli |
Attori | Fanny Ardant, Maurizio Lombardi, Adriano Chiaramida, Carlotta Gamba, Giampiero De Concilio . |
Uscita | giovedì 27 aprile 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | 102 Distribution |
MYmonetro | 3,27 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 aprile 2023
Una storia d'amore tra una ragazza che "scappa" dalla musica e un ragazzo che "sopravvive" grazie alla musica. In Italia al Box Office Amusia ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 18,6 mila euro e 87 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Livia è una giovane donna che soffre da sempre di un disturbo neurologico diagnosticato solo di recente: l'amusia. Si tratta di una patologia che fa sì che chi ne soffre recepisca ogni brano musicale come una serie di suoni distorti. Livia una notte si presenta da sola ad un motel chiedendo una stanza a Lucio, il giovane addetto al desk.
Marescotti Ruspoli, alla sua opera prima, realizza un film che, volendo utilizzare un'aggettivazione che rimanda all'elemento cromatico, si potrebbe definire 'freddo'.
Non ci appassioniamo alla vicenda dei due protagonisti e peraltro non è ciò che il regista vuole. La sua è una messa in scena di due solitudini che progressivamente si avvicinano entrambe però dotate di una spessa corazza atta a proteggerle dai sentimenti.
Lei ha un genitore che compone musica da film che nella sua disabilità legge una punizione di cui addossa la colpa alla consorte (una dolente ma non remissiva Fanny Ardant). Lui vive la perdita dei genitori come uno spazio vuoto da riempire di dischi e di sogni tutti da (forse) realizzare. Ciò che però più sembra interessare a Marescotti Ruspoli è la collocazione della loro storia minimal. Il suo è un film in cui non c'è una location che non sia studiata ed inquadrata senza una ragione. Ogni edificio, ogni locale, ogni luce danno il loro contributo nel creare un'atmosfera per cui l'aggettivazione 'metafisica' risulta appropriata e non di maniera.
Questo è un film in cui l'estetica (fatte salve le ottime interpretazioni dei due protagonisti e di Ardant e Lombardi) si fa tutt'uno con la narrazione fino a sovrastarla. Questo non è un difetto anzi.
Qui non arriva la musica. Questo verso, tratto da "Due vite" di Marco Mengoni, è perfetto anche per raccontare "Amusia", un film delicato e dolcissimo. Opera prima diretta da Marescotti Ruspoli con Carlotta Gamba e Fanny Ardant. La splendida ballata, vincitrice del Festival di Sanremo, che l'artista viterbese ha eseguito, proprio nella città dei Beatles, in modo sublime e struggente, in occasione [...] Vai alla recensione »
Il più grande merito del film di Ruspoli è il modo in cui riesce a servirsi della provincia - un pretesto - estraniandola ed estraniandoci dentro una dimensione sospesa. Aiutato dall'apporto tecnico della messa in scena (fotografia di Luca Bigazzi) e dal lavoro lungimirante e centrale del gioco col suono, Amusia è una convincente opera prima che galleggia in un luogo e in un tempo indefiniti.
La musica accompagna da sempre le nostre giornate, fa da colonna sonora alle nostre esistenze, ai momenti belli e a quelli più brutti. C'è almeno una canzone nella vita di ciascuno di noi che abbiamo imparato ad amare alla follia al punto tale da riascoltarla tutte le volte che vogliamo rivivere, ripensare o riprovare qualcosa che ci ha segnato in maniera indelebile.
Livia soffre di amusia, una rara patologia acustica che disturba la ricezione delle armonie musicali, indistinguibili dai rumori. Suo padre è un compositore che vive la cosa come una sorta di maledizione e lei, nel cuore della notte, fugge in un motel accolta da Lucio, il portiere. Primo lungometraggio di Marescotti Ruspoli, piuttosto ambizioso e originale, con fotografia di Luca Bigazzi.
Una delle prime inquadrature di Amusia riprende in campo lunghissimo il peculiare Motel Amour, dove lavora uno dei due protagonisti, con la camera che lentamente carrella in avanti restringendo il campo. Nella sua straordinaria efficacia, questa potente immagine ben illustra l'originalità visiva del film. Alla fotografia troviamo un nome che rappresenta un'eccellenza del nostro cinema, quello di Luca [...] Vai alla recensione »