Titolo originale | Peacock Lament |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Sri Lanka, Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Sanjeewa Pushpakumara |
Attori | Akalanka Prabashwara, Sabeetha Perera, Dinara Punchihewa, Lorenzo Acquaviva Mahendra Perera, Lahiru Prasad, Amiththa Weerasinghe, Maheesha Nethara, Naween Saumya, Danuji Dinanya, Sangeetha Nilnadee Godagama, Dulan Manjula Liyanage, Banuja Mandiewu. |
Uscita | giovedì 19 ottobre 2023 |
Distribuzione | Pilgrim Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 ottobre 2023
La storia di un adolescente orfano che fa ciò che può per proteggere i suoi fratelli. In Italia al Box Office Il canto del pavone ha incassato 824 .
CONSIGLIATO SÌ
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Amila ha diciannove anni, viene da un piccolo villaggio dello Sri Lanka e dopo aver perso i genitori si ritrova responsabile dei due fratelli e due sorelle più piccoli. Una famiglia senza adulti che va da un anno fino ai quattordici, e che si ritrova nella capitale Colombo per trovare da vivere, specialmente alla luce della malattia cardiaca della piccola Inoka. Serve un intervento costoso, ma il lavoro in cantiere di Amila non basta per pagarlo e il ragazzo si lascia convincere dai soldi facili di una donna invischiata nel traffico di neonati.
Un'insolita coproduzione tra Italia e Sri Lanka dona al regista Sanjeewa Pushpakumara la possibilità di continuare le sue investigazioni umane e sociali in patria.
I suoi, come già visto nei precedenti Asu, Burning Birds e Flying Fish, sono spaccati di vita in cui c'è in gioco la sopravvivenza e il sostentamento, tra la città e il mondo rurale, in cui il caso mette alla prova le famiglie e il sistema non può far nulla per aiutarle. Nel cono d'ombra risultante vivono i personaggi tipici del regista, che in questo caso sono ancora più isolati perché non possono nemmeno contare su una guida adulta. Una mancanza lucidamente sottolineata dalla fotografia di Sisikirana Paranavithana che spesso mette in fila i fratelli al centro dell'inquadratura, facendone risaltare il senso di unità ma anche, impietosamente, tutto ciò che è assente. Il dilemma esistenziale di come prendersi cura di una famiglia tanto numerosa è tutto sulle spalle del quasi adulto Amila, personaggio che racchiude diversi tratti autobiografici di Pushpakumara: dalla perdita della sorella a quella dei genitori, dal lavoro occasionale fino alla provenienza da un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Il ritratto di un protagonista è anche quello di un paese intero, mostrato tra le grinfie dei potentissimi mezzi economici cinesi ma comunque incapace di estendere un supporto a coloro che vivono ai margini. Peacock Lament vive di contrasti tra la verticalità dei grattacieli in costruzione e le umili mura a terra, così come tra la vivacità delle composizioni a vignetta e l'estrema sofferenza delle tante vittime coinvolte nella storia - in primis le donne sfruttate da un racket criminale per far partorire bambini da vendere ai ricchi occidentali. Pieno di pathos e di rispetto, il film di Pushpakumara ne conferma la sensibilità registica e apre le porte a una platea anche italiana su una realtà lontana ma ricca di fascino. Ha il sapore di una parabola morale, con la sensazione che il retrogusto non possa che essere amaro nonostante la speranza non venga mai meno.
Se si dovesse trovare un aspetto di questo film che più di tutti rimane nella memoria visiva di noi spettatori certamente lo si potrebbe rintracciare nella recitazione spesso statica degli attori. Immobili, infatti, ce li ritroviamo quasi sospesi a rimembrare fatti del passato come dell'immediato presente. Anzi, il più delle volte a tenerli fermi con lo sguardo perso, alla ricerca di chissà quale redenzione [...] Vai alla recensione »
Amila deve trovare i soldi - tanti per curare il cuore malato della sorellina. E, come sempre, quando ne servono molti la criminalità fa un sol boccone del bisognoso. Amila incontra la persona sbagliata al momento giusto e... Il film è bello e ha riprese suggestive, come sempre per India e dintorni, e qui siamo a Sri Lanka. La partitura narrativa è esile ma tocca le ultime frontiere della perfidia. [...] Vai alla recensione »
Con questa particolare coproduzione tra Italia e Sri Lanka, il regista Sanjeewa Pushpakumara prosegue le sue esplorazioni umane e sociali nel suo paese. Il canto del pavone è un film autobiografico, scritto e diretto dallo stesso regista e premiato al Tokyo International Film Festival 2022 come Miglior contributo artistico. Amila è nato in un piccolo villaggio nell'est dello Sri Lanka.
A Colombo, capitale dello Sri Lanka, tra i cantieri dei grattacieli in costruzione (sono la sola cosa bella del film, il panorama di un mondo violentato dal progresso), un ragazzo di nemmeno vent'anni, Amila, deve badare ai fratelli e alle sorelle, di cui una, la piccola Inoka, gravemente malata e ricoverata in ospedale. Per curarla serve una medicina carissima, e Amila si fa per questo coinvolgere [...] Vai alla recensione »