Anno | 2022 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Filippo Maria Gori, Lorenzo Enrico Gori |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 ottobre 2022
Il racconto di una delle più grandi mobilitazioni operaie degli ultimi anni in Italia: quello della GKN di Firenze. In Italia al Box Office E tu come stai? ha incassato 6,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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9 Luglio 2021. La proprietà della GKN Driveline di Firenze, con sede a Campi Bisenzio, dopo aver concesso una giornata di permesso collettivo, licenzia in tronco 422 dipendenti. Cioè tutto il personale. La risposta dei lavoratori è immediata. A loro si uniscono i lavoratori delle fabbriche dell'indotto. Si stabilisce un'assemblea permanente. Ogni singola fase della lotta è documentata in questo film.
Un documentario che mostra come la battaglia per il diritto ad avere un posto di lavoro sicuro sia irta di ostacoli e bisognosa di determinazione da parte di chi la sostiene.
La visione di questo film richiede che ci si liberi da due possibili considerazioni pregiudiziali. La prima potrebbe essere che, avendo il Festival dei Popoli la propria sede a Firenze, il lavoro di Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori sia interessante ma legato essenzialmente ad una situazione locale. La seconda, ampiamente diffusa, è che gli operai (o la loro 'classe') non esistano più. Quest'opera pregevole è pronta a smentire entrambe le supposizioni. A partire dal titolo. Che non è quello di una canzone di Claudio Baglioni su un amore finito ma il quesito che siamo di fatto tutti chiamati a porci quando ci troviamo di fronte a situazioni del genere che non ledono solo i sacrosanti diritti di coloro che ne sono direttamente coinvolti ma ci impongono di chiederci come stia la nostra società e quindi, in definitiva, come stiamo noi. Perché questa, tornando a quanto sopra, non è una vicenda 'fiorentina' e coloro che vengono seguiti sin dall'inizio della mobilitazione sono quegli 'operai' che a qualcuno farebbe comodo poter pensare ormai privi di qualsiasi forza contrattuale e di lotta e quindi destinati a soccombere. La parola magica e ipocrita che dovrebbe metterli a tacere è 'delocalizzazione'. Cioè chiudere l'attività in una nazione non perché si è in crisi o, peggio, in fallimento ma molto semplicemente perché si può spostare l'attività produttiva in Paesi in cui la manodopera è ancora più priva di diritti e quindi a basso costo ed alta resa. Quella che il documentario ci mostra, con un'assolutamente pregevole presa sulla realtà quotidiana, è la resistenza che i dipendenti (e con loro una parte della città) oppongono a quello che è un vero e proprio sopruso. Il termine resistenza è appropriato perché il motto che la mobilitazione ha assunto è quello che fu proprio della città nella lotta al nazifascismo. "Insorgiamo". Perché anche quando sembra che una soluzione stia per giungere, con un cambio di proprietà, i problemi non si risolvono e la vigilanza deve continuare ad essere molto alta. La possibilità di sintesi ragionata che offre la durata di questa opera rispetto alla brevità di un servizio televisivo mette chi lo guarda di essere in condizione di seguire con consapevolezza gli sviluppi della vertenza. Una volta terminata la visione digitate sul web scoprirete che, purtroppo, la vicenda continua.
La mattina del 9 luglio 2021 i proprietari della Gkn Driveline di Firenze annunciano senza preavviso la chiusura della produzione. In un colpo solo, l'azienda licenzia in blocco tutti i 422 operai, dopo aver concesso una giornata di permesso collettivo. È un fulmine a ciel sereno. Nel giro di pochi minuti, i lavoratori accorrono allo stabilimento di via Fratelli Cervi a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, insieme ai dipendenti delle ditte d'appalto. Gli operai riescono a entrare nella fabbrica e danno avvio a un'assemblea permanente. E tu come stai? è il racconto di una delle più grandi mobilitazioni operaie degli ultimi anni in Italia. Il film ripercorre la lotta fin dai primi minuti, dalle porte dei cancelli sorvegliati dagli addetti alla sicurezza in quella fatidica mattina d'estate, fino al grande corteo di piazza del 26 marzo. Un monito di fronte alla progressiva perdita dei diritti dei lavoratori nel nostro paese.
Un documentario che mostra come la battaglia per il diritto ad avere un posto di lavoro sicuro sia irta di ostacoli e bisognosa di determinazione da parte di chi la sostiene.Il titolo è il quesito che siamo di fatto tutti chiamati a porci quando ci troviamo di fronte a situazioni del genere che non ledono solo i sacrosanti diritti di coloro che ne sono direttamente coinvolti ma ci impongono di chiederci come stia la nostra società e quindi, in definitiva, come stiamo noi.
Quella che il documentario ci mostra, con un’assolutamente pregevole presa sulla realtà quotidiana, è la resistenza che i dipendenti (e con loro una parte della città) oppongono a quello che è un vero e proprio sopruso. Il termine resistenza è appropriato perché il motto che la mobilitazione ha assunto è quello che fu proprio della città nella lotta al nazifascismo.
La domanda del titolo è rivolta a chi è ancor più precario dei protagonisti, gli operai della GKN, multinazionale britannica con sede a Campi Bisenzio, Firenze. Una "banda", anche musicale, scatenata per le vie toscane e non solo. Il tour degli scioperanti, licenziati via mail dalla fabbrica di componenti per auto, è una valanga che sprigiona vitalità e potenza creativa, specchio del lavoro (non visto) [...] Vai alla recensione »
Il 9 luglio 2021, gli oltre 400 dipendenti della fabbrica GKN di Campi Bisenzio, afferente alla filiera dell'automotive e allora di proprietà del fondo finanziario Melrose, ricevono la notizia del loro licenziamento. Per e-mail. In risposta, occupano il sito destinato alla chiusura, dichiarando "l'assemblea permanente". È l'inizio di una lotta (tuttora in corso) che ha avuto un'eco enorme, mutuando [...] Vai alla recensione »