Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Paola Cortellesi |
Attori | Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Francesco Centorame. |
Uscita | giovedì 26 ottobre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,65 su 37 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 8 febbraio 2024
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra. Il film è stato premiato ai Nastri d'Argento, ha ottenuto 17 candidature e vinto 6 David di Donatello, a Roma Film Festival, In Italia al Box Office C'è ancora domani ha incassato 36,9 milioni di euro .
Passaggio in TV
sabato 4 gennaio 2025 ore 11,00 su SKYCINEMA2
CONSIGLIATO SÌ
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Delia è "una brava donna di casa" nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però "ha il difetto che risponde", in un'epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua "mancanza". La figlia Marcella sta per fidanzarsi con il figlio del proprietario della pasticceria del quartiere, il che le darebbe la possibilità di migliorare il suo status e allontanarsi dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia, nonché da quella madre sempre in grembiule e sempre soggetta alle angherie del marito. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato: un meccanico che le vuole bene, un'amica spiritosa che la incoraggia, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa.
C'è ancora domani è l'esordio alla regia di Paola Cortellesi, ed è una pura emanazione della sua persona.
Il tono è divulgativo, pensato per raggiungere il più ampio pubblico possibile, ma questo non va a scapito della sua vocazione autoriale, che è manifesta in scelte molto precise di colore (il film è girato nel bianco e nero della cinematografia d'epoca con grande attenzione filologica del direttore della fotografia Davide Leone), di formato (che cambia lungo il corso della narrazione), di commento musicale (che in aggiunta alle composizioni originali di Lele Marchitelli alterna brani retrò di Fiorella Bini e Achille Togliani con titoli italiani molto più recenti - di Dalla, Nada, Silvestri, Concato -- e innesti internazionali di hip hop, elettronica e rock alternativo, in maniera non dissimile da quanto fa nel suo cinema Susanna Nicchiarelli).
La sceneggiatura, della stessa Cortellesi insieme ai sodali Giulia Calenda e Furio Andreotti, è intenzionalmente didascalica nell'obiettivo esplicito di parlare al grande pubblico, soprattutto - ma non solo - femminile, e concentra nei personaggi di Ivano e Delia l'ingiustizia di un sistema patriarcale di cui anche Ivano è in qualche modo vittima (oltre che perpetuatore), e Valerio Mastandrea riesce a inserire nella sua caratterizzazione quel tanto di umano e di fragile da non farcelo liquidare completamente come un orco d'antan (ma non abbastanza da farcelo perdonare).
Tuttavia la sceneggiatura è astuta nel distribuire anche a tutti gli altri personaggi una misura dello stesso veleno culturale, e dunque le donne di ogni condizione (tranne la venditrice al mercato interpretata da Emanuela Fanelli) vengono messe a tacere dai loro mariti, e anche gli uomini più gentili possono (devono?) cadere preda del loro imprinting socialmente approvato.
Le botte di Ivano inferte a tempo di musica in una danza macabra e un paso doble del terrore (intuizione cinematografica straziante ed efficacissima) non hanno nulla a che vedere con quelle testosteroniche importate nel cinema da Martin Scorsese, e molto con quelle inferte da Zampanò a Gelsomina, così come la preparazione della famiglia nelle scene iniziali di C'è ancora domani deve tutto all'incipt di Una giornata particolare.
L'aspetto più sorprendente del film è che, di fatto, è un horror, ma raccontato attraverso il filtro gentile della sensibilità di Paola Cortellesi, nel suo stile riconoscibilmente "leggero" che riassume ciò che abbiamo finora appreso di lei: la capacità di parlare di cose serissime rendendole appetibili, il rispetto della propria e altrui dignità.
Da "cabarettista", da comedienne, da imitatrice, Cortellesi è abituata a gestire autonomamente il suo spazio, e dunque è perfettamente logico che sia arrivata a governare con mano sicura un set che parla la sua lingua, fa leva sulla sua immagine, adotta il suo senso dell'umorismo e aderisce ai suoi codici etici ed estetici, che è quello che fa un autore, anzi: un'autrice, impavida in quello che racconta, intelligentemente opportunista nel modo in cui lo veicola.
C'è ancora domani contiene nel titolo una speranza, ma anche un monito importante: perché ci ricorda che le conquiste femminili sono avvenute appena ieri, e perché riporterà istantaneamente alla memoria di tutti, e soprattutto di tutte, almeno un episodio in cui la propria mamma, nonna, bisnonna sono state zittite, o è stato loro impedito di percorrere la propria strada in piena autonomia decisionale.
Cortellesi ci rammenta che da questo veniamo, che fa parte del nostro passato recente, e che purtroppo succede ancora perché per chi stava dalla parte dominante del "si è sempre fatto così" reagisce al cambiamento e con la stessa violenza di allora. Non sorprende che la neoregista abbia dedicato il suo film a sua figlia.
C'È ANCORA DOMANI disponibile in DVD o BluRay |
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Le storie “al femminile” hanno un quid di qualità in più, oramai è chiaro. È proprio il loro angolo di visuale, di prospettiva delle cose ad essere affascinante: la sensibilità straordinaria delle donne dà senso profondo a ciò che vedono e decidono di raccontare.E così Paola Cortellesi decide di riportare, a distanza di circa ottanta anni, una storia di ordinaria sopraffazione negli anni del dopoguerra; [...] Vai alla recensione »
Premetto che sono al mio secondo commento!il primo l'avevo terminato nella prima settimana di Novembre dicendo "stara'in cartellone per mesi!"..sembra non mi stavo sbagliando.Siamo al'8 Dicembre e il "nostro"Ce'ancora Domani"e'ancora primo negli incassi arrivato a quasi 28 milioni!E'gia nei primi 10 film italiani che hanno incassato di piu'!Ve lo [...] Vai alla recensione »
… a fare di una pellicola un film autoriale, che peraltro di per sé non è sinonimo di capolavoro. E non basta neanche raccontare una storia modellata sulla retorica del momento per renderla credibile. C’è Ancora Domani si lascia vedere ma, a prescindere dai paragoni fin troppo generosi che lo hanno avvicinato, anche solo idealmente, a veri capolavori del neorealismo [...] Vai alla recensione »
Un’opera bruttina, pretenziosa, decisamente, fuori registro. La regista ce la propone in bianco e nero come se fosse girata in analogico, ma è un bianco e nero didascalico decisamente falso. Ce lo dice anche un uso linguisticamente povero e un po’ volgare della macchina da presa. La regista, che mi si dice essere una starlette della orrenda televisione generalista di intrattenimen [...] Vai alla recensione »
Premetto che si tratta di gusti personali e quindi lasciano il tempo che trovano. Tuttavia, non condivido lo stesso “generale” entusiasmo per il film in questione. Sinceramente, non mi è piaciuto granché e non basta il bianco e nero per fare un film “neorealista”. Non sarebbe sufficiente un film “realista”e basta? E proprio no! Il “pubblico”proba [...] Vai alla recensione »
C’è ancora domani, Regia di Paola Cortellesi, 2023 Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, durata 118 minuti.Vedendo il film, due concetti mi sono venuti in mente: il primo è quello di lumpenproletariat e il secondo quello di Akira Kurosawa in Cane randagio , del 1949 nel quale il regista giapponese dice: “Non esistono uomini che nascono criminali, ci sono ambienti che creano [...] Vai alla recensione »
"C'è ancora domani" è uno di quei film che ti prende per mano e ti accompagna attraverso un viaggio fatto di emozioni e introspezione. Diretto con un tocco sensibile e attento, il film si immerge nei meandri della vita di personaggi comuni, catturando momenti di straordinaria semplicità e bellezza. La trama si sviluppa attorno alla figura di Marta, una donna che si trova a un bivio nella sua vita. Vai alla recensione »
. Quando in un film troviamo forma e sostanza, ben coniugate insieme, dove per forma abbiamo una pellicola in Bianco e Nero, con un linguaggio del cinema neorealista, con una fotografia accurata e un taglio narrativo, da racconto popolare . Dunque la sostanza ovvero il contenuto narrato, si intreccia con le [...] Vai alla recensione »
Siamo a Roma nel periodo dell’immediato secondo dopo guerra. Delia vive con il marito, tre figli e il suocero in una povera borgata romana. Cerca in tutti i modi di gestire una famiglia complicata in un Italia fortemente patriarcale e con due guerre da archiviare. Paola Cortellesi nel suo primo film da regista e protagonista crea una pellicola in bianco e nero difficile da dimenticare. Vai alla recensione »
A metà strada tra film, intendendo per tale la narrazione che ci coinvolge, quella in cui partecipiamo trasferendoci dalla poltrona allo schermo vivendo in prima persona la storia del protagonista e il documentario e ovvero il film della narrazione insegnante.Infatti pur non mancando della coinvolgente partecipazione non siamo mai totalmente immedesimati e lo osserviamo scorrere.
In una Roma d' altri tempi, dove vige ( ed ancora oggi sembra esserci ancora ) l' opprimente patriarcato, Delia sopporta passivamente il marito violento e primordiale che non la riverisce ma dice di volerle bene ( in un solo momento della sua vita ) e fa in modo di essere una buona madre per i suoi tre figli : due maschi e una femmina, la maggiore, in procinto di sposare [...] Vai alla recensione »
Buon esordio per Paola Cortellesi dietro la macchina da presa, la sua è una storia semplice e autentica, nei contrasti del bianco e nero neorealistico, racconta di un'Italia da poco uscita dalla guerra, un paese che si va via via ricostruendo ma che tra le mura domestiche è rimasto immobile e chiuso. Siamo nel 46 a Roma, Delia è la moglie di Ivano ( credo di non avere [...] Vai alla recensione »
non faccio #spoiler E’ un bel film. Recitato benissimo da Cortellesi e da tutti gli attori, Emanuela Fanelli su tutti (ma quanto è brava e simpatica e divertente) e girato in maniera fresca, diretta, senza tanti arzigogoli ma efficacemente dalla medesima bravissima Cortellesi.E’ un film molto triste per le situazioni, i fatti, la vita che racconta dove però si ride molto perché va a pescare i lati [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano è in un momento di grazia e la sala, gremita finalmente dal pubblico, ha reso merito all’esordio alla regia di Paola Cortellesi con un lungo applauso. E chi ama il cinema, e al cinema ci va, sa bene che nessun giudizio vale più degli sguardi degli spettatori al termine della proiezione. La Cortellesi interpreta Delia, una giovane donna, che con forza affronta [...] Vai alla recensione »
Paola Cortellesi squaderna, in un affresco neorealistico di penetrante impatto, la piccola e la grande Storia di un'Italia non così lontana nel tempo e nel vivere "civile". La prospettiva dell'autrice, non a caso donna, è innovativa sul piano della tecnica cinematografica (piani sequenza "circolari", narrazione della violenza tramite la metafora del "ballo [...] Vai alla recensione »
Non saprei dire se più come attrice o come regista, siccuramnete insieme hanno prodotto un capolavoro. Forse l'argomento(il diritto alle donne di essere considerate), non convince oggi, in quanto facciamo una vita così agiata(anche se non lo riconosciamo), che non facciamo nemmeno la fatica di andare al cinema(tanto prima o poi lo danno su Netflix).
Talentuosa, eclettica attrice, Paola Cortellelsi da oltre due decenni arricchisce il panorama televisivo, teatrale e cinematografico. Esilarante nelle imitazioni di personaggi che spaziano dalla politica alla musica; ironica, convincent e ...commovente il monologo sulle donne al Premio Donatello. Con "C'è ancora domani" è anche convincente sceneggiatrice e regista.
Dopoguerra, Roma, quartiere Testaccio, sottoscala. La vita quotidiana di una famiglia, scandita dai tempi del lavoro e della scuola, mostra drammaticamente il ruolo sociale della donna, considerata come essere senza diritti ma con tanti onerosi compiti. Il bianco e nero esalta questo messaggio, ripulendolo dalle inevitabili emozioni del colore. La musica, invece, accompagna i passaggi cruciali, enfatizzando [...] Vai alla recensione »
Una pregevole ambientazione in bianco e nero nella Roma del ’46, anzi in una Roma ricalcata con devozione sui capolavori del neorealismo. Ma poi “C’è ancora domani” perde subito il filo dell’omaggio e passa al progetto motivato dalla rabbia e la protesta in nome e per conto delle donne vittime del sistema patriarcale sopravvissuto alla caduta del fascismo (e oltre). Det [...] Vai alla recensione »
Indiscutibile la maestria con cui la regista mette in scena un tema così delicato, scottante ed attuale, presentando a volte le scene più tragiche attraverso un modus volutamente scanzonato, e sfuggendo in maniera assai originale al melodramma. E un raffronto, forse azzardato, che può solo dare ulteriore lustro alla pellicola della stupefacente Cortellesi è con il [...] Vai alla recensione »
L'esordio alla regia di Paola Cortellesi segna un doppio traguardo, quello del riscontro della critica, elogiativo, e del pubblico, rumoroso, caldo e commosso (me compreso). Ispirandosi alle donne del Dopoguerra e alle ave della stessa autrice, la storia eredita il meglio della cultura cinefila del nostro paese, dall'intimismo storico del Neorealismo (Rosa), al ritratto dolceamaro [...] Vai alla recensione »
Una volta c'erano Scola , Rossellini , De Sica ..... Una volta cerano la Magnani Mastroianni la Loren...... La stagione di quando il cinema italiano indicava al mondo una strada e uno stile è tramontata ormai da decenni. Non basta un film in bianco e nero buttando qua e la citazioni dei bei tempi che furono per esultare, l'opera prima della Cortellesi finisce invece per renderci [...] Vai alla recensione »
Bel film, Paola Coltellesi che ho amato come attrice comica, non mi dava fiducia come regista-sceneggiatrice, ma mi sono dovuto ricredere, non sto a spiegare il perché quello, altri lo hanno spiegato meglio di me. A mio avviso tre soli nei: la violenza attraverso un passo di danza, mentre ho capito l'accostamento, a mio avviso addolcisce una scena cosi cruda, poiché la violenza [...] Vai alla recensione »
L’autrice nel tentativo di non lasciare nello spettatore l’amaro sapore di un “destino diconflittualità di genere permanente” rimane, per così dire, “al centro contro gli opposti estremismi”. Ed ecco che qui, come da programma, assisteremo all’alternanza di sentimenti misti d'ironia e di angoscia sublimata, come nella vita, dopotutto, forse. [...] Vai alla recensione »
Quadretto di genere che descrive vividamente la Roma popolare dell'immediato dopoguerra, nei giorni che precedono le prime elezioni aperte anche alle donne.Di questa Roma fa parte una donna sulla quarantina che ha sposato un uomo abietto che la picchia alla minima contrarietà senza che lei protesti e neanche si lamenti, anzi atteggia il viso al sorriso, mentre i figli - due ragazzi e una giovane - [...] Vai alla recensione »
“C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi è un’opera prima proiettata verso il Premio David di Donatello 2024 come "Miglior Film". Il bianco e nero, nel potenziare la bellezza visiva del film, fa tornare lo spettatore indietro al neo realismo di De Sica. La caratura interpretativa degli attori (Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli,&nb [...] Vai alla recensione »
Sono rimasto entusiasta dopo aver visto il film "C'è ancora domani" diretto dalla famosa attrice Paola Cortellesi qui al suo esordio alla regia. Entusiasta dicevo ma non proprio sorpreso in quanto la Cortellesi ha sempre interpretato in precedenza diverse pellicole che mi hanno affascinato e conquistato, tra cui ad esempio "Il posto dell'anima" risalente esattamente [...] Vai alla recensione »
Quando penso a Paola Cortellesi, mi vengono in mente il suo monologo sulle donne al premio Donatello e la figura di Monica di Come un gatto in tangenziale: capelli rossi, tatuaggi a josa, tacchi alti, vestiti leopardati e volgari, parlata da burina. Lo so: attrice e personaggio sono due cose distinte, però a volte un ruolo si attacca all’interprete.
Sarà che un film femminista come questo, non piace molto al maschilismo italiano, sarà che il patriarcato è duro a morire, ma evidentemente questo film ha suscitato notevoli e contraddittorie recensioni. Un film digitale dal sapore di pellicola, non tanto per il bianco e nero, quanto per le immagini poco definite tipiche appunto della pellicola.
Pochi giorni fa mi sono rallegrato per l'arrivo alla regia di Claudio Bisio e oggi esulto per quello di Paola Cortellesi: ha realizzato un film neorealista e commedia, italiano vecchio stile, non solo per i colore in bianco e nero ma anche per la concretezza e crudezza di sentimenti, immagini, personaggi. Una storia di una donna, di tante donne che subiscono violenze fisiche, morali e psicologiche [...] Vai alla recensione »
"C'e'anncora donani"(Pola Cortellessi, attrice-regista-sceneggiatrice con Furio Andreotti(?)e Giulia Calenda, 2023)racconta di una donna, schiava del marito padre/padrone a Roma nel 1946 con tanto di suocero che e'peggio del marito, cui presta cure come infermiera, con tre figli a carico, di cui una, la maggiore, si vorrebbe sposare con il figlio di una famiglia di [...] Vai alla recensione »
Veramente stupito da questo ottima trasposizione neorealistica di P.Cortellesi la regista inaspettata di serie A.Fuori da ogni dubbio che il racconto del marito brutto e cattivo(il bravo V.Mastrandea)ti prende e ti angoscia nelle circa 2 ore di film in b.co/nero che quasi non ti accorgi.Sicuramente e'un film che prende le donne al 100% e oscura l'uomo,il maschio.
A livello umano fa anche piacere che la coppia Cortellesi/Milani stia vivendo un vero trionfo. C'è ancora domani per la fiction e Io, noi e Gaber per il documentario biopic rimarranno i due protagonisti della produzione nostrana del 2023. In realtà, si tratta di prodotti totalmente diversi, per contenuti e qualità (per intenderci: Milani ha fatto davvero un ottimo lavoro). Vai alla recensione »
Il film non mi è piaciuta è ancora meno l'osanna che ha scatenato. Non sta in piedi. Lei e l'americano, ovviamente di colore X rendere bene l'idea, scontata, non riescono neppure a scambiarsi i nomi, tanto li divide la lingua che parlano, ma lui fa saltare X aria con una bomba il bar del fidanzato, prossimo padre padrone della figlia.
Oggi, lo sappiamo tutti ormai, è di moda sdoganare lo sdoganabile. La classica affermazione "Se in un film non metti 4 o 5 attori di nazionalità molto diverse (es. indiano, giapponese, spagnolo, americano e russo) e non aggiungi qua e la qualche disabile, qualche "freak", qualche persona con tragedie personali, non farai mai successo" è realistica anzichen&ogr [...] Vai alla recensione »
"Opera di scarso valore artistico". Così nel 2022 il Ministero della Cultura (PD-M5S) definì il progetto, negando il finanziamento pubblico. A posteriori non ci resta che considerare questo duro giudizio quanto mai equilibrato, anche se molto contestato e condannato come segno di miopia dopo il successo del film ai botteghini.
Su questo film avevo molte aspettative. Dopo averlo visto posso dire che si tratta di un fumettone mal interpretato da Paola Cortellesi e con un pessimo Valerio Mastrandrea ( che interpreta tutti i film allo stesso modo). Troppo didascalico, mancavano solo i cartelli dei film muti che spiegavano cosa stesse succedendo. Insomma un film incolore, non solo per il bianco e nero usato dalla regista, ma [...] Vai alla recensione »
spiace ma bocciato. chiarisco : si fa guardare fino alla fine, questo non nego. ma la storia è mal raccontata. numerose incongruenze. una su tutte la sequenza della bomba nel bar, non spoilero oltre per non disturbare chi non ha visto ancora. le scelte musicali anche: belle le canzoni ma non c'entrano nulla con il periodo storico. scelta del bianco e nero è bella ma resa malissimo. [...] Vai alla recensione »
Non condivido l'entusiasmo per questo film e non riesco a capire il motivo di tanto successo. Vuole essere un film “realistico”(anche se non scomoderei il “neorealismo”, che è tutt'altra cosa), che tratta un tema, la condizione della donna in un determinato momento storico, l'immediato dopoguerra.
purtroppo non riesco a capire il parlato del film, sono italiano ma per comprendere devo utilizzare i sottotitoli. Imbarazzante
Io ormai fatico davvero a capire le dinamiche del cinema italiano. Film sconclusionato, colonna sonora completamente sganciate dalla trama che spaziano dalla trap alla coppia Lucio Dalla/Concato...in una storia ambientata nel primo dopoguerra. Lo sconsiglio davvero a chi ha amato i maestri del cinema italiano.
Un lungo spot che punisce gli uomini indiscriminatamente.
No, a giudicare dal film della Cortellesi un domani non c'è. Siamo talmente giunti alla fine della storia filmica, forse anche all'apparente capolinea della linea temporale umana, che per immaginarci un domani dobbiamo retrodatarci, cioè, possiamo immaginarci il futuro solo attraverso il passato. In un articolo, tal Pino Donghi ricordava l'idea di futuro secondo Luca Ronconi: [...] Vai alla recensione »
Stasera sono sola, Mia è rimasta da un’amica a dormire. Cosa faccio? Vado al cinema a vedere la Cortellesi Non potevo fare scelta migliore! Il suo impatto persiste in modo coinvolgente, lasciando un retrogusto che si eleva gradualmente, un'esperienza cinematografica che va oltre lo schermo. Grata
Ampiamente sopravvalutato. Buona la fotografia, scenografia da dimenticare. Cominciamo con il dire che chi ha scritto la sceneggiatura di questo film non aveva ben chiaro, evidentemente, come erano i rapporti familiari in quegli anni. Questo si capisce innanzitutto dal rapporto quasi caricaturale che si è voluto rappresentare tra una moglie remissiva al limite della schiavitù e un marito orco.
ho visto il film qualche giorno fa, dopo che per mesi e mesi ne ho sentito parlare benissimo, ottime recensioni, successo di critica e pubblico, addirittura c'era chi lo definiva un capolavoro. E tutto questo "hype" che ha preceduto la visione del film, mi ha creato troppe aspettative. Sinceramente, avrei stoppato la visione già alla primissima scena, quando la protagonista e [...] Vai alla recensione »
Il film in se non è un capolavoro come gli incassi indurrebbero a credere. In alcuni passaggi irritante tanto è didascalico. Ha paura che il pubblico non capisca. Ed io non capisco perchè il pubblico non dovrebbe capire. Diamogli fiducia a questo pubblico. Possibile che gli americani lo fanno e noi italiani dobbiamo sempre stare li a spiegare.
Mi dissocio dall'entusiasmo generale. L'ho visto solo due giorni fa e non mi capacito di come questo film possa piacere. È un film buonista, consolatorio, per i tempi che, ahimè, viviamo. Le scene e i dialoghi sono forzati, banali. Non mi sono piaciute nemmeno le interpretazioni. Persino il bianco e nero risulta falsato. Il punto di vertice è l'alleanza complice [...] Vai alla recensione »
Tema importante. Regia e sceneggiatura non all'altezza, recitazione spesso forzata. L'episodio con l'MP di colore assurdo, irreale e fuori contesto. Non sempre un bravo attore diventa un buon regista.
È il film fenomeno del momento, un successo crescente dato dal passaparola tra il pubblico che finalmente premia un prodotto ben fatto, onesto, divertente. E soprattutto utile: utile per una crescita collettiva, per ricordare l'importanza di certe conquiste e forse anche per insegnarle a qualcuno che magari a scuola era distratto quando si parlava di ciò che accadde in Italia il 2 e 3 giugno 1946. Vai alla recensione »
Si apre con uno schiaffone e un riff di blues "C'è ancora domani", l'esordio alla regia della poliedrica Paola Cortellesi. Lo schiaffone è quello con cui l'arcigno Ivano, interpretato da Mastandrea, dà il buongiorno alla donna di Roma del 1946 e che sconquassa da subito (anche) lo spettatore per il brutale e inatteso gesto, che è però messo in scena seguendo il più classico degli stilemi slapstick [...] Vai alla recensione »
A tre settimane dall'uscita di C'è ancora domani e con un incasso (al momento) di quasi 14 milioni di euro, è ormai chiaro come la scommessa di Paola Cortellesi di imporsi come nuova autrice del cinema italiano (in questo caso, regista, co-sceneggiatrice e interprete) è pienamente vinta. Una scommessa, del resto, cucita sulla sua figura di donna di spettacolo da anni al centro della scena, comica televisiva [...] Vai alla recensione »
Se c'è una cosa da non fare quando si guarda al passato, è proiettare su di esso le categorie del presente. In quel modo, qualsiasi orizzonte storico viene meno, perché il passato viene ridotto a nulla più che una fase del percorso che, necessariamente e irreversibilmente, porta a un presente che viene visto come un blocco rigido e privo di alternative, tanto quanto il passato che vi avrebbe condotto. Dett [...] Vai alla recensione »
Si assiste con un certo piacere alle mutazioni del cinema italiano. Alcune idee, nonostante tutto ciò che accade in un tempo di restaurazione come il nostro, si fanno vive, colorando di sé anche il mondo del nostro cinema e fa ancora più piacere che questo rimescolamento offerto da una ventata di nuovo arrivi da registe donne che portano con sé un proprio sguardo sulle cose del mondo.
Paola Cortellesi gira la sua opera prima con intelligenza e scaltrezza, evitando i possibili disastri connaturati all'operazione come un gatto che corricchia su una mensola piena di soprammobili e si limita a sfiorarne alcuni, senza farli cadere. Sceglie l'omaggio mimetico al cinema italiano che conta, con tanto di bianco e nero retrò e parti girate in 4/3, ma non sconfina nel didascalismo fine a se [...] Vai alla recensione »
Delia è una donna romana che nell'Italia del dopoguerra si muove veloce ronzando da una parte dall'altra della città, svolgendo mille lavoretti pur di racimolare qualche soldo. Sposata con un marito rozzo e manesco (Valerio Mastrandrea), madre di tre figli (una femmina e due maschi), vive dentro un appartamento modesto e scarno, con un suocero (Giorgio Colangeli) allettato e altrettanto misogino cui [...] Vai alla recensione »
Dopo una florida carriera come personaggio televisivo, comica, imitatrice, attrice, Paola Cortellesi debutta alla regia e si traduce per immagini attraverso un cinema popolare e di spessore, capace di ancorarsi alla tradizione della commedia italiana ma anche di distaccarsene con personalità. Un cinema che riflette l'immagine che abbiamo di lei, con un grande carico di umanità come motore della sua [...] Vai alla recensione »
C'è ancora domani. Paola Cortellesi gira e interpreta un film sorprendente per trama e regia, raccontando di una madre di famiglia romana, che nel Dopoguerra intesse la resistenza sotterranea delle donne nel primo suffragio universale Che per Paola Cortellesi l'esordio alla regia con C'è ancora domani non sia un capriccio lo si capisce già dalla scelta del bianco e nero: roba da far mettere le mani [...] Vai alla recensione »
C'era una certa attesa per il film d'esordio dietro la macchina da presa di Paola Cortellesi, artista a 360° che, dopo una lunga e pregevole carriera teatrale e televisiva, è diventata da qualche anno la signora del cinema italiano; e non solo perché i film da lei interpretati e diretti dal marito, Riccardo Milani, sono i più remunerativi tra i film italiani al box-office.
Roma, 1946. La popolana Delia è sposata col manesco e retrogrado Ivano. La maggiore dei tre figli, Mar- cella, ha la possibilità di un buon matrimonio. Delia teme però che l'amore possa essere un inganno anche per lei, e capisce che per il bene della ragazza è giunto il momento di prendere in mano la sua vita. Il modo per farlo è uno solo. Paola Cortellesi poteva esordire dietro la macchina da presa [...] Vai alla recensione »
Da anni non mi capitava di assistere all'applauso finale del pubblico in sala: è uscito spontaneo e convinto dalle mani degli spettatori, come un ringraziamento a Paola Cortellesi e alla sua prima opera da regista. Sinceramente temevo un po' la scelta del bianco e nero, temevo fosse un vezzo autoriale, e invece è esattamente il contrario, è solo il desiderio di riagganciarsi a quel cinema degli anni [...] Vai alla recensione »
L'esordio alla regia di Paola Cortellesi è bello, fermo, deciso. L'esordio di chi sa quello che vuole, perché ha avuto grandi maestri ed è arrivato a fare questo passo al momento giusto. La chiave di lettura pesca nelle basi del neorealismo ma al tempo stesso non vuole essere un omaggio ai grandi registi del passato come Dino Risi o Ettore Scola. Siamo nel 1946, l'Italia deve decidere del proprio futuro [...] Vai alla recensione »
Bell'esordio in regia per Paola Cortellesi, che è anche la protagonista di «C'è ancora domani», oltre ad averne scritto la sceneggiatura con la complicità di Giulia Calenda e Furio Andreotti. Ambientato nella Roma dell'immediato dopoguerra (restituita con tocchi efficaci dalla scenografa Paola Comencini), il film è una commedia con elementi drammatici, incentrata sulla figura di Delia, madre di tre [...] Vai alla recensione »
Delia (Cortellesi) sveglia il marito (Mastandrea) e lui le molla un ceffone, così, per abitudine. Nella Roma del 1946, alla vigilia del referendum e fra le donne c'è eccitazione, per la prima volta potranno votare. Seguiamo Delia nel peregrinare quotidiano, i lavoretti per tirar su qualche lira, le chiacchiere con l'amica fruttarola, il suocero da accudire, la figlia maggiore che si fidanza.
C'è ancora domani di Paola Cortellesi è un esordio alla regia che conquista. La nota interprete, una volta dietro la macchina da presa, dirige se stessa e un cast di attori in stato di grazia, e lo fa con piglio e sensibilità. Il film è un tributo alle donne di ieri e di oggi, soprattutto a quelle invisibili che però, loro malgrado, hanno fatto la Storia.
Iniziamo questa recensione di C'è ancora domani, esordio dietro la macchina da presa di Paola Cortellesi e film d'apertura della 18a Festa del Cinema di Roma, con una sorta di warning: chi scrive, infatti, deve ammettere di essere entrato in sala, alla proiezione per la stampa fissata per le 11 di mercoledì 18 ottobre, quando il film di Cortellesi era già iniziato da mezz'ora abbondante.
Nonno Ottorino (Giorgio Colangeli) insegna al figlio come picchiare la moglie. Per il suo bene, e perché i litigi non si trascinino, disturbando vicini e dormienti. "Una legnata ogni tanto, ma forte". Gli schiaffi quotidiani di Ivano (Valerio Mastandrea, in eterna canottiera e malumore) alla moglie Delia (Paola Cortellesi, rassegnata e lavoratrice) non correggono i difetti: "E' una che risponde, dovevi [...] Vai alla recensione »
Siamo nella Roma del dopoguerra: i soldati statunitensi offrono la cioccolata e gli italiani faticano a riprendersi e a sbarcare il lunario. Delia è una mamma tuttofare che abita in un seminterrato con il marito violento, i tre figli (due figlioletti loquaci e una ragazza in età da marito) e l'autoritario suocero che tiene in scacco tutti i membri della famiglia.
C'è un po' di politica, di femminismo e neorealismo nel nuovo film di Paola Cortellesi (e il primo da regista) dal titolo «C'è ancora domani». Girato in bianco e nero e ambientato nel dopoguerra in una Roma occupata dai soldati americani, il film racconta la condizione della donna negli anni Quaranta del secolo scorso. Delia (Paola Cortellesi) è una casalinga, madre di tre figli e moglie di un uomo [...] Vai alla recensione »
Il tema dell'emancipazione femminile ha trovato, di recente, sul grande schermo nuove e fortunate declinazioni. A cominciare dal successo planetario di "Barbie", che sgretola le fondamenta del patriarcato attraverso la metafora rosa shocking della famosissima bambola Mattel, fino a "Poor Things!" di Yorgos Lanthimos, vincitore del Leone d'oro all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, con il suo irriverente [...] Vai alla recensione »
Una pregevole ambientazione in bianco e nero nella Roma del '46, anzi in una Roma ricalcata con devozione sui capolavori del neorealismo. Ma poi "C'è ancora domani" perde subito il filo dell'omaggio e passa al progetto motivato dichiarano la neoregista e protagonista Cortellesi e i suoi sceneggiatori- dalla rabbia e la protesta in nome e per conto delle donne vittime del sistema patriarcale sopravvissuto [...] Vai alla recensione »
Metà maggio del '46. L'Italia di ieri sembra per tanti versi quella di oggi, anche se all'epoca il voto alle donne stava per diventare realtà ma non lo era ancora. Una nazione in chiaroscuro come la descrive Paola Cortellesi che sceglie di raccontarla attraverso un bianco e nero tanto suggestivo quanto inquietante. Perché il buongiorno della protagonista Delia, presa a schiaffi dal marito burbero [...] Vai alla recensione »
Nelle sale "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi è un'opera prima sorprendente, giocata tra comico e tragico Al fianco di Valerio Mastandrea, l'attrice-regista racconta un'epoca tra umiliazioni, violenze e discriminazione Tutto parte da uno schiaffone rifilato di prima mattina, è il "buongiorno" che un marito riserva alla moglie. Sembra un sogno, o un incubo, ed invece è realtà scomoda, l'inizio [...] Vai alla recensione »
Il primo film da regista di Paola Cortellesi, C'è ancora domani, è ambizioso e commovente. È stato il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 e ora arriva in sala giovedì 26 ottobre e racconta la storia di Delia, una donna tra tante della sua generazione, vittima di violenza domestica e di molte altre ingiustizie, dentro e fuori casa, mischiando toni e generi.
Anche quando tutto sembra perso, c'è un'ultima scelta possibile: quella fra il lasciarsi annientare dalla vita o dirsi che "C'è ancora domani". C'è ancora domani per trovare un riscatto e risalire la china, ritrovare la speranza. Ed è questa speranza, questo desiderio che anima il film opera prima di Paola Cortellesi. È un'opera prima ambiziosa, nei contenuti e nell'esecuzione, con la scelta del bianco [...] Vai alla recensione »
Una lettera misteriosa. Il mittente sembra sconosciuto. Cosa c'è scritto? E soprattutto, chi l'ha mandata? Nel corso di C'è ancora domani quella lettera diventerà un dettaglio fondamentale. E forse già da quel dettaglio parte il primo omaggio del film al cinema italiano degli anni '30 e '40, tra l'evasione cameriniana dei 'telefoni bianchi' al Neorealismo con l'immagine della famiglia numerosa che [...] Vai alla recensione »
Sotto elezioni politiche del 1946, le prime a suffragio femminile, entriamo nel seminterrato para-neorealista di Delia/Cortellesi e del marito padrone in canottiera Mastandrea con una sorta di metonimia: Delia si sveglia e Ivano le fionda un ceffone. Per un paio d'ore la sceneggiatura persegue la dimostrazione d'epoca di una ancestrale rassegnazione alla sudditanza patriarcale e al destino di sacrificio [...] Vai alla recensione »
C'è ancora domani, esordio nella regia di Paola Cortellesi, è un viaggio nel tempo con biglietto di andata e ritorno. La storia ci porta nel 1948. a Roma: la guerra è finita, la città è libera da due anni ma nelle strade c'è ancoro la "milltary pace" americana e nelle case c'è tanta povertà e, soprattutto. tanto fascismo sepolto, magari inconscio. Della è una donna sposata, vive con il marito Ivano, [...] Vai alla recensione »
Bianco e nero del Dopoguerra in una Roma dai grandi caseggiati con il cortile affollato, bambini vocianti, madri che lavano, cuciono, spettegolano. Gli uomini al bar giocano a tressette e zittiscono le mogli. E poi c'è Delia, figura secca con la parananza, la camicetta rammendata, la borsa della spesa a rete, le gambe che misurano il globo come un compasso, su e giù per raggranellare qualche lira. Vai alla recensione »
"Non fai mai niente!!!" urla alla madre una rabbiosa Marcella; "Questo lo dici tu" risponde quasi sottovoce ma con la forza della dignità la madre Delia. Il debutto alla regia di Paola Cortellesi, che scrive con Giulia Calenda e Furio Andreotti, è una storia commovente e straziante, con qualche involontaria ingenuità, che convince e coinvolge per una spontaneità credibile, ed emoziona per una semplicità [...] Vai alla recensione »
Bianco e nero scolastico ma bel film popolano e popolare. Interessanti anacronismi in colonna sonora (Fabio Concato, Dalla, Daniele Silvestri) mentre non convincono le parti surrealiste in cui Cortellesi mima una danza con Mastandrea per trasfigurare le percosse domestiche. Ma nonostante imprecisioni e squilibri (prima parte quasi perfetta, seconda meno), C'è ancora domani è ricco di facce giuste [...] Vai alla recensione »
Paola Cortellesi senza rete. Per la sua opera d'esordio avrebbe potuto dirigere una commedia sulla falsariga di quelle da lei interpretate per il marito Riccardo Milani, di buona qualità media e, soprattutto, di pronto incasso al botteghino. E invece no. La Cortellesi in questo suo C'è ancora domani - film d'apertura alla Festa del Cinema di Roma 2023 - si produce in un triplo carpiato, tanto per usare [...] Vai alla recensione »
Per una bizzarra coincidenza C'è ancora domani, il film con cui esordisce alla regia Paola Cortellesi, raggiungerà le sale - dopo la presentazione in anteprima alla diciottesima Festa del Cinema di Roma, dove ha svolto l'ambito ruolo di titolo di apertura - a solo un paio di settimane di distanza da L'ultima volta che siamo stati bambini, prima regia cinematografica per Claudio Bisio.
Tra i film più attesi di questa edizione della Festa del Cinema di Roma 2023, e non solo per essere il titolo scelto per l'inaugurazione, C'è ancora domani segna l'esordio alla regia di Paola Cortellesi e ce la presenta in una veste inedita, in una esperienza che l'attrice ha già confermato di voler bissare. Accompagnata dal suo cast - da Valerio Mastrandrea e Vinicio Marchioni a Emanuela Fanelli e [...] Vai alla recensione »
C'è ancora domani segna il debutto alla regia di Paola Cortellesi, anche interprete e co-sceneggiatrice. È un film, in bianco e nero, sull'autodeterminazione femminile, retrodatata nel secondo Dopoguerra con le ottiche, e qualche diottria, di oggi: diciamolo subito, è un film discreto, e anche qualcosa in più. Cortellesi scrive con Furio Andreotti e Giulia Calenda, già sodali di sceneggiatura del [...] Vai alla recensione »