Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | David Hollander |
Attori | Liev Schreiber, Eddie Marsan, Dash Mihok, Pooch Hall, Kerris Dorsey Craig Geraghty, Chad Knorr, Mick O'Rourke, Nathaniel Beal, Tye Alexander, Gys De Villiers, Anthony Vincent, Johnny Sanchez, Freddy Heck, Alessandra Gleason, Mackenzie Gleason, Katherine Moennig, Kerry Condon, Jon Voight, Bill Heck, Josh Hamilton, Graham Rogers, Alyssa Diaz, David Patrick Kelly, Austin Hébert, Christopher Gray, Chris Petrovski, Alyson Michalka, Carolyn Braver, Danny Deferrari, Heidi Armbruster, Andrew Rothenberg, Alan Alda, Skyler Gallun, Ryan T. Connors, Emily Richardson, Cliff Moylan, Jason Iannacone. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 settembre 2022
Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award,
CONSIGLIATO N.D.
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Il riassunto delle puntate precedenti, piazzato con sfacciataggine nella sequenza iniziale, non servirà ai profani, ma solo ai seguaci per rinfrescarsi la memoria: l'ultima stagione di Ray Donovan si era chiusa con un finale tutt'altro che risolutivo, lasciando tutti scontenti. Questo lungometraggio altro non è che una puntata espansa, chiesta a gran voce dai fan tramite petizione, e sfortunatamente non tra le più ispirate di un prodotto che negli anni ha saputo dare vita a un difficult man ruvido e irresistibile rigenerando la tradizione dell'hard boiled a suon di mala irlandese, femme fatale e fatti di sangue nel sottobosco di Hollywood. Nei 100 minuti diretti da Hollander (tra i registi storici della serie, non necessariamente tra i migliori) giunge così al termine, con dovizia di flashback, la saga dei Donovan e con essa il rapporto di amore/odio tra il disgraziato pater familias Mickey (Jon Voight) e il fixer Ray (Liev Schreiber, qui anche co-sceneggiatore), che avviluppa in spire di rancore la generazione successiva, incarnata dalla giovane Bridget (Kerris Dorsey, sempre più brava), chiamata qui a vendicare simbolicamente la lunga serie di donne malmenate, abbandonate o uccise da uomini troppo indaffarati in questioni di grana e di onore. Come in ogni noir che si rispetti, tutto comincia con una confessione post mortem, i cui tasselli vanno a posto nel più sensato e meno imprevedibile dei modi, nella natìa Boston criminale dove tutto cominciò: una conclusione onesta, che si congeda con disinvolta pigrizia dal suo antieroe, purtroppo non trovando il tempo di completare le altrettanto dolenti parabole di alcuni grandi comprimari (su tutti il magnifico Terry di Eddie Marsan).
Da Film TV, N. 39, 27 settembre 2022
Il riassunto delle puntate precedenti, piazzato con sfacciataggine nella sequenza iniziale, non servirà ai profani, ma solo ai seguaci per rinfrescarsi la memoria: l'ultima stagione di Ray Donovan si era chiusa con un finale tutt'altro che risolutivo, lasciando tutti scontenti. Questo lungometraggio altro non è che una puntata espansa, chiesta a gran voce dai fan tramite petizione, e sfortunatamente [...] Vai alla recensione »