Titolo originale | Werewolf By Night |
Anno | 2022 |
Genere | Azione, Avventura, Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Michael Giacchino |
Attori | Gael García Bernal, Laura Donnelly, Harriet Sansom Harris, Eugenie Bondurant Kirk R. Thatcher, Leonardo Nam, Daniel J. Watts, Al Hamacher, Carey Jones, David Silverman, Rick D. Wasserman, Richard Dixon, Jeffrey Ford, Erik Beck. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | 3,09 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 ottobre 2022
Il film segue un supereroe licantropo che combatte il crimine usando le abilità dategli da una maledizione provocata dalla sua stirpe. Il film ha ottenuto 2 candidature a Critics Choice Super,
CONSIGLIATO SÌ
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In una tetra magione, si ritrovano diversi cacciatori di mostri. Sono stati radunati per commemorare il più grande tra loro, Ulysses Bloodstone, che grazie alla pietra omonima ha ucciso numerose creature, le cui teste decorano il suo salone. La pietra dal rosso bagliore viene ora messa in palio: la vincerà chi riuscirà a strapparla dalla schiena del mostro a cui è legata, una creatura del tutto unica intrappolata in un labirintico cimitero. Tra i cacciatori ci sono Elsa, la figlia di Ulysses decisa a impossessarsi del tesoro di famiglia, e Jack Russell, che sembra fuori luogo alla festa e infatti cela un "mostruoso" segreto...
Primo special televisivo dei Marvel Studios, Licantropus è il curioso incontro tra un omaggio agli horror della Universal e il tono da action comedy tipico dei Marvel Movies.
Esordio alla regia del compositore Michael Giacchino, che naturalmente ha firmato anche la colonna sonora, Licantropus (in inglese Werewolf by Night) porta sullo schermo l'omonimo personaggio ideato nel 1972 da Roy e Jean Thomas, Gerry Conway e Mike Ploog. Sceglie un bianco e nero classicheggiante e ci mette pure qualche effetto da pellicola usurata, come le bruciature di sigarette, ma il tono è quello giocoso della Marvel e Gael García Bernal interpreta un protagonista che si finge stralunato come molti altri suoi personaggi. C'è anche del colore: il rosso della Bloodstone e della sua energia, prima di tutto, ma pure il breve epilogo è tutto a colori e all'insegna più dell'amicizia che del terrore.
Oltre a Jack Russell ed Elsa Bloodstone, interpretata da Laura Donnelly di The Nevers, fa qui la sua prima apparizione Man-Thing, la sfortunata mistica creatura capace di dare fuoco con il proprio tocco a chiunque conosca la paura. Un essere realmente mostruoso, ma che una produzione Disney sa bene come rendere buffo e quasi adorabile, volutamente in netto contrasto con il tono da horror classico del resto dello special. Nella sua ora scarsa di divertissement Giacchino, con l'ausilio del bianco e nero, può far passare tra le maglie della censura Disney una dose di sangue più massiccia del solito e non manca neppure qualche amputazione, ma naturalmente non c'è traccia di vero gore - che del resto non apparteneva nemmeno agli horror degli anni '30. E non ci sono neppure donzelle in pericolo, visto che Elsa sembra sapersela cavare benissimo, abile tanto nei calci acrobatici quanto nell'uso di diverse armi.
Il pastiche è nel complesso felice, ma si spinge altrettanto a fondo delle prime puntate di WandaVision. Anzi, per certi versi, si tratta di un'operazione opposta: non si prende una innocua sit-com per infarcirla di elementi stranianti e anche sinistri, bensì si ripesca un genere per sua natura spaventoso e lo si disinnesca con l'ironia e l'azione sopra le righe.
In linea con lo spirito dei B-Movie più contemporanei, anziché dei classici horror, sono del resto anche i vari cacciatori: un androgino vestito di bianco; un nero con le spade che sembra un aspirante Blade; un asiatico con balestre e un irlandese di ascia munito. Personaggi che, a parte per l'uomo con l'ascia, hanno pochissime battute e vengono caratterizzati praticamente solo attraverso il look, l'etnia e le armi, come fossero assassini di un film di John Wick.
È invece priva di CGI, e dunque in linea con l'operazione vintage, la trasformazione del protagonista in licantropo, realizzata con trucco tradizionale e con giochi di ombre - ma non manca la CGI per alcuni altri effetti speciali. Pur se non esente da qualche difetto e in fondo meno drasticamente distante dal resto della produzione Marvel di quanto non lasciasse sperare, Licantropus è una doppia variazione sul tema - dei mostri e dei superpoteri - perfetta per uno special Tv, senza le pretese di un film né le lungaggini di una serie.
Licantropus è una breve avventura intrisa di orrore d'altri tempi, che ci presenta un sotto-mondo spaventoso preso in prestito dai fumetti Marvel che si spera venga esplorato sempre più in futuro. La regia di Giacchino è convincente e l'uso del bianco e nero dona la giusta atmosfera allo special, oltre che nascondere alcune storture negli effetti visivi che a colori sarebbe [...] Vai alla recensione »
Alcuni cacciatori di mostri si riuniscono per celebrare il funerale del leggendario collega Ulysses Bloodstone. Ma uno di loro (Gael García Bernal) ha delle motivazioni particolari. Alla sua seconda prova da regista, il celebre compositore Michael Giacchino ha realizzato una specie di pastiche dei classici horror Universal degli anni trenta e quaranta.
Licantropus. Scritto proprio così, un po' alla latinorum. Ma filologicamente fedele al nome del personaggio in Italia, quando la serie Werewolf by Night compariva sui mitici "Albi dei supereroi" della Corno anni 70, a suggerire, ebbene sì, che, nei fumetti Marvel, oltre i supereroi dai costumi sgargianti e un mondo proiettato sul futuro più luminoso, c'era spazio per l'horror e le sue icone (accanto [...] Vai alla recensione »
La decisione da parte dei Marvel Studios di esplorare un lato (teoricamente) più oscuro del Marvel Cinematic Universe - già introdotta dal recente Doctor Strange nel Multiverso della Follia - viene ulteriormente portata avanti da questo Licantropus, speciale distribuito da Disney+ a partire dal 7 ottobre, come sorta di "antipasto" pre-Halloween. L'ispirazione, per questo mediometraggio televisivo di [...] Vai alla recensione »